di REDAZIONE - Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il commissario straordinario dell’Ager, Gianfranco Grandaliano, il direttore del dipartimento Ecologia Barbara Valenzano e la consigliera del presidente per l’attuazione del programma Titti De Simone hanno presentato nella mattinata di giovedì 14 giugno 2018, il documento di proposta del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.
Per la prima volta l’adozione del piano sarà integrata con quanto previsto dalla legge sulla Partecipazione (legge regionale 28/17), con l’istituzione di tavoli di confronto sul documento, che si svolgeranno presso la Casa della Partecipazione nella Fiera del Levante di Bari.
Il 26 giugno alle 15 sono state invitate le associazioni ambientaliste, di volontariato e dei consumatori. Il 28 giugno saranno incontrati gli operatori economici, le parti sociali e gli ordini professionali alle 10, alle 15 saranno senti gli enti pubblici e locali.
I tavoli saranno coordinati dai tecnici del dipartimento mobilità qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio e produrranno un report a cura dell’Ufficio partecipazione.
Su www.regione.puglia.it/partecipazione è possibile scaricare integralmente il documento di proposta del piano.
Il piano inquadra la gestione dei rifiuti urbani e del loro trattamenti e quella dei fanghi di depurazione, con l’obiettivo della chiusura del ciclo. Prevede l’aggiornamento dei criteri localizzativi degli impianti di gestione dei rifiuti, comprende l’aggiornamento dei criteri localizzativi degli impianti di gestione dei rifiuti.
Gli obiettivi sono la riduzione del 5% della produzione di Rifiuti Urbani per unità di PIL al 2020 rispetto al 2010, la riduzione del 10% della produzione pro capite di rifiuti urbani al 2025 rispetto al 2015, riduzione del 30% della produzione di rifiuti alimentari rispetto al 2015 nel 2025.
Le azioni saranno: incentivi ai comuni per la tariffazione puntuale, agevolazioni di carattere fiscale e tariffaria per gli operatori economici, accordi di programma con associazioni di categoria e con la Grande Distribuzione Organizzata, incentivi alla produzione di beni e servizi con marchio Ecolabel e alle imprese dotate di registrazione Emas e certificazioni ISO 14001, estensione ai marchi di prodotto pugliesi esistenti dell’impronta ambientale.
Entro il 2020 si raggiungerà la percentuale minima del 65% di raccolta differenziata, con l’organizzazione dei sistemi di raccolta in maniera tale da consentire la distinzione tra le utenze domestiche e quelle non domestiche.
Saranno organizzati i sistemi di raccolta per minimizzare la presenza di frazioni estranee nella raccolta differenziata.
I comuni saranno incentivati per la realizzazione dei centri comunali di raccolta (CCR), la perimetrazione delle aree omogenee per i sistemi di raccolta, spazzamento e trasporto.
Tra gli obiettivi, l’incremento del riuso, riciclaggio e recupero di materia, con la realizzazione di impianti pubblici per il trattamento e per il recupero ai fini della chiusura del ciclo di gestione, degli imballaggi e l’introduzione dell’obbligo di avvio a recupero dei materiali riciclabili come metalli e plastiche da rifiuti urbani indifferenziati.
Saranno incrementati del 50% in termini di peso entro il 2020 i rifiuti urbani differenziati preparati per il riutilizzo e il riciclaggio rispetto al 2020, il riciclaggio del 90% della FORSU al netto degli scarti, il raggiungimento entro il 2025 del 70% dei rifiuti ingombranti e dei rifiuti da spazzamento stradali preparati per il riuso ed il riciclaggio; raggiungimento entro il 2025 del 70% in peso dei rifiuti da imballaggio preparati per il riciclaggio e del 5 % dei rifiuti di imballaggio destinati al raggiungimento entro il 2025 delle seguenti percentuali in peso per la preparazione al riuso ed al riciclaggio dei seguenti specifici materiali contenuti nei rifiuti di imballaggio: 60% plastica, 65% legno, 80% metalli, 80% alluminio, 80% vetro, 90% carta e cartone; raggiungimento entro il 2025 della percentuale del 60% rispetto al totale dei rifiuti urbani e assimilati agli urbani prodotti, dei rifiuti preparati per il riuso e il riciclaggio, ivi inclusa una percentuale minima del 3% del totale preparato per il riuso;
Gli obiettivi per lo smaltimento in discarica sono: il mantenimento dell’autosufficienza a livello regionale per lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e dei rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani
Entro il 2025 raggiungimento del limite massimo del 10% di rifiuti urbani e del trattamento dei rifiuti urbani destinati allo smaltimento in discarica rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti.
Le azioni saranno: mantenimento dell'autosufficienza a livello regionale senza ricorrere alla realizzazione di nuovi siti di smaltimento in discarica, Adeguamento degli impianti di TMB, Adeguamento degli impianti di produzione di CSS Introduzione previsione normativa inerente l'inquadramento dell'utilizzo della frazione organica stabilizzata in operazioni di recupero R10, Definizione di tariffe regolate e prestabilite per il ricorso allo smaltimento in discarica autorizzati per il conferimento di rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, aggiornamento dei titoli autorizzativi e introduzione di divieti di conferimento in discarica per specifici CER di rifiuti recuperabili.
La gestione dei fanghi da depurazione e il piano di bonifica dei siti inquinati completano la proposta di Piano.
Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano “La bozza del Piano dei rifiuti della Puglia che abbiamo presentato oggi è rivoluzionaria rispetto al passato perché centralizza tutta la strategia sugli impianti pubblici. Ovviamente sapevamo della forte opposizione da parte di alcuni grandi imprenditori su questo piano, forse speravano che non avessimo la forza e il coraggio di presentarlo. Ovviamente se c'è una cosa che certamente non ci manca è il coraggio e lo abbiamo dimostrato.
Voglio però dire che questo piano non ha intenzione di distruggere le aziende private che si occupano dei rifiuti in Puglia: vogliamo solo precisare che la strategia la fa la Regione Puglia con i Comuni e che poi i privati debbono obbedire agli interessi generali della popolazione.
E quindi i privati sono benvenuti ma l'epoca in cui erano loro a costruire la strategia di gestione dei rifiuti è finita. Ed è finita credo anche in modo utile per loro perché in questa maniera il mercato sarà più equilibrato, con maggiore concorrenza della filiera del riciclo industriale. Qui servono adesso imprese che dopo la raccolta differenziata, utilizzino i materiali differenziati e ne facciano oggetto di produzione industriale: l'organico per il compost, i reflui da parte dell'acquedotto dovranno essere riutilizzati in agricoltura e tutti gli altri materiali che devono essere differenziati devono essere poi venduti, valorizzandoli ad aziende private che li devono utilizzare in processi industriali”.
“Questo è il compito della legge successiva – spiega Emiliano - che stiamo studiando, quella sull'economia circolare, che tende a prevenire la produzione di rifiuti e ad utilizzare in maniera economicamente apprezzabile tutto ciò che si differenzia da parte dei cittadini.
Colgo l'occasione per ringraziare i pugliesi ,perché in questi due anni di mia presidenza abbiamo fatto un balzo in avanti del 16 per cento nella raccolta differenziata. Questo terrà basse le tasse nei loro Comuni e sta aiutando la Regione Puglia a diventare credibile in Italia sulla questione della gestione dei rifiuti perché fino a pochi anni fa purtroppo eravamo una Cenerentola. Questa bozza di piano viene sottoposta per la prima volta all'applicazione della legge sulla partecipazione, cioè la discussione tecnica non avverrà solo nelle Commissioni o nel Consiglio Regionale ma da parte di tutte le associazioni, i Comuni, i Sindaci che faranno richiesta di partecipare e dare suggerimenti per la modifica del piano. Questo consentirà il miglioramento del piano e il controllo da parte dei cittadini sulla trasparenza delle procedure”.
Secondo il direttore del Dipartimento, Barbara Valenzano inoltre “La nuova strategia della Regione Puglia sulla gestione dei rifiuti non prevede la realizzazione di nuove discariche e di nuovi impianti di incenerimento. Questa è una novità importantissima. Il nuovo piano riguarda la gestione di tutti i rifiuti, non solo gli urbani ma anche gli speciali, il trattamento dei fanghi, e tutti quelli derivanti dalle attività di bonifica, quali ad esempio i rifiuti gassosi ed il percolato. Abbiamo ampliato quindi il campo d'azione rispetto al precedente piano.
Prevediamo l'introduzione di nuovi impianti e tecnologie per il recupero di plastica, vetro, carta e cartone, RAEE, imballaggi che nella Regione Puglia non sono attualmente presenti, ed il recupero dell'organico, unitamente ai fanghi, a dare il compost che attualmente viene acquistato fuori regione. E soprattutto, lo ripeto, non prevediamo nuovi inceneritori, ma semplicemente il riefficientamento degli esistenti ai fini del trattamento del Combustibile Solido Secondario 'End of Waste', ossia il combustibile solido secondario 'non rifiuto', nel rispetto delle ultime Bref di settore 2017, ossia prevedendo l'attuazione delle migliori tecniche disponibili ed il rispetto dei limiti BAT, che sono inferiori, di diversi ordini di grandezza, dei limiti disposti dal Codice dell'Ambiente per garantire la massima tutela della salute e degli ecosistemi.
Rispetto al Piano del 2013, grazie alle delibere assunte dall'attuale Amministrazione, negli ultimi due anni siamo passati dal 32% di raccolta differenziata al 48%. Con la realizzazione del nuovo Piano rifiuti e quindi introducendo centri di raccolta, impianti REMAT, impianti di trattamento e recupero di plastica/vetro/cartone, RAE, organico e soprattutto impianti con trattamento meccanico più spinto, riusciremo a breve termine nel 2020 già a raggiungere il 65-70%. Per il 2025 l'obiettivo target è di avere al massimo il 10 per cento dei rifiuti in discarica e trattamento residuale.
Per il commissario dell’AGER, Gianfranco Grandaliano “gli obiettivi del piano sono condivisi con il Dipartimento, perché l’Agenzia è soggetto attuatore delle politiche regionali. Abbiamo già avviato un percorso di realizzazione impiantistica in attesa della revisione del piano, con le manifestazioni di interesse per tre impianti pubblici di compostaggio, uno a Foggia, uno a Pulsano e uno a Soleto per i quali con risorse regionali avvieremo l’iter autorizzativo.
Abbiamo l’obiettivo di realizzare impianti di compostaggio e anche gli impianti pubblici per la frazione secca a servizio di tutte le province. Ci sarà anche un impianto a disposizione delle vetrerie per il recupero del vetro, il primo impianto a livello meridionale. Adeguiamo con questo piano novità a livello di governance, con un ente di livello regionale che consentirà la realizzazione dell’impiantistica prevista dal piano nei tempi previsti, con impianti pubblici”.
“E’ stato un lungo percorso – ha detto la consigliera del Presidente Titti De Simone – per arrivare a questo documento di proposta, grazie al lavoro del dipartimento. Ora apriremo il processo partecipativo ai sensi della legge pugliese sulla partecipazione, la 28 del 2017. Il documento sarà sottoposto a una discussione pubblica, per costruire dal basso il nuovo piano regionale definitivo con i soggetti titolati”.
Per la prima volta l’adozione del piano sarà integrata con quanto previsto dalla legge sulla Partecipazione (legge regionale 28/17), con l’istituzione di tavoli di confronto sul documento, che si svolgeranno presso la Casa della Partecipazione nella Fiera del Levante di Bari.
Il 26 giugno alle 15 sono state invitate le associazioni ambientaliste, di volontariato e dei consumatori. Il 28 giugno saranno incontrati gli operatori economici, le parti sociali e gli ordini professionali alle 10, alle 15 saranno senti gli enti pubblici e locali.
I tavoli saranno coordinati dai tecnici del dipartimento mobilità qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio e produrranno un report a cura dell’Ufficio partecipazione.
Su www.regione.puglia.it/partecipazione è possibile scaricare integralmente il documento di proposta del piano.
Il piano inquadra la gestione dei rifiuti urbani e del loro trattamenti e quella dei fanghi di depurazione, con l’obiettivo della chiusura del ciclo. Prevede l’aggiornamento dei criteri localizzativi degli impianti di gestione dei rifiuti, comprende l’aggiornamento dei criteri localizzativi degli impianti di gestione dei rifiuti.
Gli obiettivi sono la riduzione del 5% della produzione di Rifiuti Urbani per unità di PIL al 2020 rispetto al 2010, la riduzione del 10% della produzione pro capite di rifiuti urbani al 2025 rispetto al 2015, riduzione del 30% della produzione di rifiuti alimentari rispetto al 2015 nel 2025.
Le azioni saranno: incentivi ai comuni per la tariffazione puntuale, agevolazioni di carattere fiscale e tariffaria per gli operatori economici, accordi di programma con associazioni di categoria e con la Grande Distribuzione Organizzata, incentivi alla produzione di beni e servizi con marchio Ecolabel e alle imprese dotate di registrazione Emas e certificazioni ISO 14001, estensione ai marchi di prodotto pugliesi esistenti dell’impronta ambientale.
Entro il 2020 si raggiungerà la percentuale minima del 65% di raccolta differenziata, con l’organizzazione dei sistemi di raccolta in maniera tale da consentire la distinzione tra le utenze domestiche e quelle non domestiche.
Saranno organizzati i sistemi di raccolta per minimizzare la presenza di frazioni estranee nella raccolta differenziata.
I comuni saranno incentivati per la realizzazione dei centri comunali di raccolta (CCR), la perimetrazione delle aree omogenee per i sistemi di raccolta, spazzamento e trasporto.
Tra gli obiettivi, l’incremento del riuso, riciclaggio e recupero di materia, con la realizzazione di impianti pubblici per il trattamento e per il recupero ai fini della chiusura del ciclo di gestione, degli imballaggi e l’introduzione dell’obbligo di avvio a recupero dei materiali riciclabili come metalli e plastiche da rifiuti urbani indifferenziati.
Saranno incrementati del 50% in termini di peso entro il 2020 i rifiuti urbani differenziati preparati per il riutilizzo e il riciclaggio rispetto al 2020, il riciclaggio del 90% della FORSU al netto degli scarti, il raggiungimento entro il 2025 del 70% dei rifiuti ingombranti e dei rifiuti da spazzamento stradali preparati per il riuso ed il riciclaggio; raggiungimento entro il 2025 del 70% in peso dei rifiuti da imballaggio preparati per il riciclaggio e del 5 % dei rifiuti di imballaggio destinati al raggiungimento entro il 2025 delle seguenti percentuali in peso per la preparazione al riuso ed al riciclaggio dei seguenti specifici materiali contenuti nei rifiuti di imballaggio: 60% plastica, 65% legno, 80% metalli, 80% alluminio, 80% vetro, 90% carta e cartone; raggiungimento entro il 2025 della percentuale del 60% rispetto al totale dei rifiuti urbani e assimilati agli urbani prodotti, dei rifiuti preparati per il riuso e il riciclaggio, ivi inclusa una percentuale minima del 3% del totale preparato per il riuso;
Gli obiettivi per lo smaltimento in discarica sono: il mantenimento dell’autosufficienza a livello regionale per lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani e dei rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani
Entro il 2025 raggiungimento del limite massimo del 10% di rifiuti urbani e del trattamento dei rifiuti urbani destinati allo smaltimento in discarica rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti.
Le azioni saranno: mantenimento dell'autosufficienza a livello regionale senza ricorrere alla realizzazione di nuovi siti di smaltimento in discarica, Adeguamento degli impianti di TMB, Adeguamento degli impianti di produzione di CSS Introduzione previsione normativa inerente l'inquadramento dell'utilizzo della frazione organica stabilizzata in operazioni di recupero R10, Definizione di tariffe regolate e prestabilite per il ricorso allo smaltimento in discarica autorizzati per il conferimento di rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani, aggiornamento dei titoli autorizzativi e introduzione di divieti di conferimento in discarica per specifici CER di rifiuti recuperabili.
La gestione dei fanghi da depurazione e il piano di bonifica dei siti inquinati completano la proposta di Piano.
Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano “La bozza del Piano dei rifiuti della Puglia che abbiamo presentato oggi è rivoluzionaria rispetto al passato perché centralizza tutta la strategia sugli impianti pubblici. Ovviamente sapevamo della forte opposizione da parte di alcuni grandi imprenditori su questo piano, forse speravano che non avessimo la forza e il coraggio di presentarlo. Ovviamente se c'è una cosa che certamente non ci manca è il coraggio e lo abbiamo dimostrato.
Voglio però dire che questo piano non ha intenzione di distruggere le aziende private che si occupano dei rifiuti in Puglia: vogliamo solo precisare che la strategia la fa la Regione Puglia con i Comuni e che poi i privati debbono obbedire agli interessi generali della popolazione.
E quindi i privati sono benvenuti ma l'epoca in cui erano loro a costruire la strategia di gestione dei rifiuti è finita. Ed è finita credo anche in modo utile per loro perché in questa maniera il mercato sarà più equilibrato, con maggiore concorrenza della filiera del riciclo industriale. Qui servono adesso imprese che dopo la raccolta differenziata, utilizzino i materiali differenziati e ne facciano oggetto di produzione industriale: l'organico per il compost, i reflui da parte dell'acquedotto dovranno essere riutilizzati in agricoltura e tutti gli altri materiali che devono essere differenziati devono essere poi venduti, valorizzandoli ad aziende private che li devono utilizzare in processi industriali”.
“Questo è il compito della legge successiva – spiega Emiliano - che stiamo studiando, quella sull'economia circolare, che tende a prevenire la produzione di rifiuti e ad utilizzare in maniera economicamente apprezzabile tutto ciò che si differenzia da parte dei cittadini.
Colgo l'occasione per ringraziare i pugliesi ,perché in questi due anni di mia presidenza abbiamo fatto un balzo in avanti del 16 per cento nella raccolta differenziata. Questo terrà basse le tasse nei loro Comuni e sta aiutando la Regione Puglia a diventare credibile in Italia sulla questione della gestione dei rifiuti perché fino a pochi anni fa purtroppo eravamo una Cenerentola. Questa bozza di piano viene sottoposta per la prima volta all'applicazione della legge sulla partecipazione, cioè la discussione tecnica non avverrà solo nelle Commissioni o nel Consiglio Regionale ma da parte di tutte le associazioni, i Comuni, i Sindaci che faranno richiesta di partecipare e dare suggerimenti per la modifica del piano. Questo consentirà il miglioramento del piano e il controllo da parte dei cittadini sulla trasparenza delle procedure”.
Secondo il direttore del Dipartimento, Barbara Valenzano inoltre “La nuova strategia della Regione Puglia sulla gestione dei rifiuti non prevede la realizzazione di nuove discariche e di nuovi impianti di incenerimento. Questa è una novità importantissima. Il nuovo piano riguarda la gestione di tutti i rifiuti, non solo gli urbani ma anche gli speciali, il trattamento dei fanghi, e tutti quelli derivanti dalle attività di bonifica, quali ad esempio i rifiuti gassosi ed il percolato. Abbiamo ampliato quindi il campo d'azione rispetto al precedente piano.
Prevediamo l'introduzione di nuovi impianti e tecnologie per il recupero di plastica, vetro, carta e cartone, RAEE, imballaggi che nella Regione Puglia non sono attualmente presenti, ed il recupero dell'organico, unitamente ai fanghi, a dare il compost che attualmente viene acquistato fuori regione. E soprattutto, lo ripeto, non prevediamo nuovi inceneritori, ma semplicemente il riefficientamento degli esistenti ai fini del trattamento del Combustibile Solido Secondario 'End of Waste', ossia il combustibile solido secondario 'non rifiuto', nel rispetto delle ultime Bref di settore 2017, ossia prevedendo l'attuazione delle migliori tecniche disponibili ed il rispetto dei limiti BAT, che sono inferiori, di diversi ordini di grandezza, dei limiti disposti dal Codice dell'Ambiente per garantire la massima tutela della salute e degli ecosistemi.
Rispetto al Piano del 2013, grazie alle delibere assunte dall'attuale Amministrazione, negli ultimi due anni siamo passati dal 32% di raccolta differenziata al 48%. Con la realizzazione del nuovo Piano rifiuti e quindi introducendo centri di raccolta, impianti REMAT, impianti di trattamento e recupero di plastica/vetro/cartone, RAE, organico e soprattutto impianti con trattamento meccanico più spinto, riusciremo a breve termine nel 2020 già a raggiungere il 65-70%. Per il 2025 l'obiettivo target è di avere al massimo il 10 per cento dei rifiuti in discarica e trattamento residuale.
Per il commissario dell’AGER, Gianfranco Grandaliano “gli obiettivi del piano sono condivisi con il Dipartimento, perché l’Agenzia è soggetto attuatore delle politiche regionali. Abbiamo già avviato un percorso di realizzazione impiantistica in attesa della revisione del piano, con le manifestazioni di interesse per tre impianti pubblici di compostaggio, uno a Foggia, uno a Pulsano e uno a Soleto per i quali con risorse regionali avvieremo l’iter autorizzativo.
Abbiamo l’obiettivo di realizzare impianti di compostaggio e anche gli impianti pubblici per la frazione secca a servizio di tutte le province. Ci sarà anche un impianto a disposizione delle vetrerie per il recupero del vetro, il primo impianto a livello meridionale. Adeguiamo con questo piano novità a livello di governance, con un ente di livello regionale che consentirà la realizzazione dell’impiantistica prevista dal piano nei tempi previsti, con impianti pubblici”.
“E’ stato un lungo percorso – ha detto la consigliera del Presidente Titti De Simone – per arrivare a questo documento di proposta, grazie al lavoro del dipartimento. Ora apriremo il processo partecipativo ai sensi della legge pugliese sulla partecipazione, la 28 del 2017. Il documento sarà sottoposto a una discussione pubblica, per costruire dal basso il nuovo piano regionale definitivo con i soggetti titolati”.