BARI - Di seguito le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini. "Arriva a strettissimo giro la risposta del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano in merito alla lettera che gli avevo inviato per chiedere una modifica alla legge regionale n° 8 del 2 maggio 2017, che stabilisce un rimborso per le pazienti oncologiche che acquistano una parrucca. La richiesta di modifica mi era arrivata da alcune associazioni che operano all’interno degli ospedali e che sostengono appunto i malati oncologici. Il presidente oggi dice che “valuterà la possibilità di rivedere la legge” e io reputo questa apertura un gran risultato".
"Avevo precisato - prosegue Perrini - che la legge in questione pur essendo una buona legge, presenta un’anomalia: prevede, infatti, un rimborso fino a 300 euro per chi acquista una parrucca ma tale rimborso può essere richiesto solo ed esclusivamente da chi dimostra, fattura alla mano, di averla già acquistata. In questa maniera però, chi non ha la possibilità di anticipare la somma, perché magari è in estrema difficoltà economica, non potrà mai beneficiare di tale legge. Ci sono associazioni che, fino ad ora, si sono caricate del peso economico di tutte queste realtà, offrendo gratuitamente le parrucche alle pazienti, svolgendo così una funzione di sussidiarietà che, di fatto, il provvedimento regionale non prende in considerazione. Ecco perché chiedevo al presidente di rivedere la legge. La mia lettera era stata da subito raccolta dai colleghi consiglieri, Gianni Stea, e Peppino Longo, quest'ultimo vice presidente del consiglio regionale. Ora arriva anche la risposta del presidente Emiliano che scrive “mettere prima i 300 euro a disposizione è un gesto di umanità ed equità”, e aggiunge anche “fermo restando la disponibilità di Bilancio, mi attiverò per venire incontro alla sua esigenza”. Ora non bisogna mollare, bisogna unirsi, e portare avanti questo percorso, associazioni e politica insieme", conclude Perrini.
"Avevo precisato - prosegue Perrini - che la legge in questione pur essendo una buona legge, presenta un’anomalia: prevede, infatti, un rimborso fino a 300 euro per chi acquista una parrucca ma tale rimborso può essere richiesto solo ed esclusivamente da chi dimostra, fattura alla mano, di averla già acquistata. In questa maniera però, chi non ha la possibilità di anticipare la somma, perché magari è in estrema difficoltà economica, non potrà mai beneficiare di tale legge. Ci sono associazioni che, fino ad ora, si sono caricate del peso economico di tutte queste realtà, offrendo gratuitamente le parrucche alle pazienti, svolgendo così una funzione di sussidiarietà che, di fatto, il provvedimento regionale non prende in considerazione. Ecco perché chiedevo al presidente di rivedere la legge. La mia lettera era stata da subito raccolta dai colleghi consiglieri, Gianni Stea, e Peppino Longo, quest'ultimo vice presidente del consiglio regionale. Ora arriva anche la risposta del presidente Emiliano che scrive “mettere prima i 300 euro a disposizione è un gesto di umanità ed equità”, e aggiunge anche “fermo restando la disponibilità di Bilancio, mi attiverò per venire incontro alla sua esigenza”. Ora non bisogna mollare, bisogna unirsi, e portare avanti questo percorso, associazioni e politica insieme", conclude Perrini.
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