di NICOLA ZUCCARO - Argentina, Brasile, Spagna, Germania, Francia, Inghilterra e Uruguay. All'appello mancano Olanda, Colombia e Italia, quest'ultima assente per la sua seconda volta nella sua storia e a distanza di 60 anni da un Mondiale di calcio. In attesa del fischio di inizio fissato per le ore 17.00 di giovedì 14 giugno a Mosca del confronto inaugurale che opporrà i padroni di casa della Russia all'Arabia Saudita, cresce la malinconia per l'assenza dell'Italia alla 21ma edizione del Campionato del mondo.
Un dato di fatto che, per quanto trito e ritrito, resta di stretta attualità se si considera che alla vigilia di Russia '18 i tifosi del pallone italico, orfani degli azzurri, sono alla ricerca di quella Nazionale per la quale tifare. Un aspetto di non poco conto in un calcio italiano (in primis Serie A) che, globalizzato e al tempo stesso infarcito dai troppi stranieri, induce a sostenere questa o quella Nazionale 'straniera'.
E allora, se è vero come è vero che nella visione del giuoco del calcio l'occhio vuole sempre la sua parte, un Mondiale o Mundialito (se può essere così definito dagli ottavi in poi e dopo una fase a gironi dagli esiti teoricamente scontati per il superamento del turno) resta sempre tale, con o senza l'Italia.
Che a vincere sia non solo il bel gioco - abbinato alla spettacolarità dei goal - ma anche la sportività delle opposte tifoserie e la correttezza nella direzione delle gare. Quest'ultima senza il necessario contributo del Var, al suo debutto in una Coppa del Mondo.
Un dato di fatto che, per quanto trito e ritrito, resta di stretta attualità se si considera che alla vigilia di Russia '18 i tifosi del pallone italico, orfani degli azzurri, sono alla ricerca di quella Nazionale per la quale tifare. Un aspetto di non poco conto in un calcio italiano (in primis Serie A) che, globalizzato e al tempo stesso infarcito dai troppi stranieri, induce a sostenere questa o quella Nazionale 'straniera'.
E allora, se è vero come è vero che nella visione del giuoco del calcio l'occhio vuole sempre la sua parte, un Mondiale o Mundialito (se può essere così definito dagli ottavi in poi e dopo una fase a gironi dagli esiti teoricamente scontati per il superamento del turno) resta sempre tale, con o senza l'Italia.
Che a vincere sia non solo il bel gioco - abbinato alla spettacolarità dei goal - ma anche la sportività delle opposte tifoserie e la correttezza nella direzione delle gare. Quest'ultima senza il necessario contributo del Var, al suo debutto in una Coppa del Mondo.