LECCE - Nota del consigliere regionale Mario Pendinelli, che ha inviato una lettera al presidente Michele Emiliano sulla questione del bando Sanitaservice Lecce. "Dopo il concorso per amministrativi da impiegare nei Centri di Prenotazione, che ha suscitato qualche malumore per la pubblicazione dei risultati dei primi test, avvenuta quattro giorni dopo l’effettuazione della prova, Sanità Service Lecce procede ad un bando per selezionare 30 operatori delle pulizie, appartenenti a quei profili professionali per i quali è richiesta la licenza media inferiore come titolo di studio.
Nella pubblica amministrazione il percorso in questi casi è chiaro: il soggetto pubblico (la ASL di Lecce lo ha fatto molte volte) si rivolge al Collocamento Pubblico, I Centri per l’Impiego, comunicando la tipologia dei posti da coprire e i requisiti richiesti ai candidati. I Centri per l’Impiego fanno un bando, accettano le domande e stilano una graduatoria su criteri oggettivi, certi e verificabili. Con quella graduatoria si procede solo alla verifica dei candidati, senza altre valutazioni, del resto inopportune per livelli professionali bassi.
Sanità Service Lecce, invece, ha chiesto al Centro per l’Impiego di Lecce di raccogliere la domande e trasmetterle, senza quel meccanismo e quei parametri che la legge ha individuato per rendere oggettiva la selezione, alla società che procederà essa stessa, poi, a fare la selezione.
Quindi Sanità Service non ha fatto un bando pubblico con criteri precisi, il Collocamento raccoglie le domande e le trasmette come un passacarte.
Siamo nel mondo dei comportamenti del privato. Peccato che a muoversi così sia una società della ASL di Lecce. La percezione che i cittadini hanno delle istituzioni e della pubblica amministrazione poggia proprio sulle scelte discrezionali, sulle strade che si percorrono quando si vuole garantire imparzialità e quando vi sono percorsi che garantiscono tutti e, invece, si devia su altre strade. Si può tornare indietro!".
Nella pubblica amministrazione il percorso in questi casi è chiaro: il soggetto pubblico (la ASL di Lecce lo ha fatto molte volte) si rivolge al Collocamento Pubblico, I Centri per l’Impiego, comunicando la tipologia dei posti da coprire e i requisiti richiesti ai candidati. I Centri per l’Impiego fanno un bando, accettano le domande e stilano una graduatoria su criteri oggettivi, certi e verificabili. Con quella graduatoria si procede solo alla verifica dei candidati, senza altre valutazioni, del resto inopportune per livelli professionali bassi.
Sanità Service Lecce, invece, ha chiesto al Centro per l’Impiego di Lecce di raccogliere la domande e trasmetterle, senza quel meccanismo e quei parametri che la legge ha individuato per rendere oggettiva la selezione, alla società che procederà essa stessa, poi, a fare la selezione.
Quindi Sanità Service non ha fatto un bando pubblico con criteri precisi, il Collocamento raccoglie le domande e le trasmette come un passacarte.
Siamo nel mondo dei comportamenti del privato. Peccato che a muoversi così sia una società della ASL di Lecce. La percezione che i cittadini hanno delle istituzioni e della pubblica amministrazione poggia proprio sulle scelte discrezionali, sulle strade che si percorrono quando si vuole garantire imparzialità e quando vi sono percorsi che garantiscono tutti e, invece, si devia su altre strade. Si può tornare indietro!".