BARI - “Il business delle ecomafie si combatte promuovendo un’economia basata sui principi della sostenibilità ambientale e della solidarietà, capace di creare lavoro, soprattutto per le giovani generazioni, e di produrre crescita pulita. Bisogna avere la massima attenzione legislativa verso il patrimonio di biodiversità sotto attacco, pensando ad adeguate sanzioni per punire le attività illecite e a sgravi fiscali o altre forme di premialità per le aziende che si impegnano con successo nella prevenzione dei danni ambientali”.
Lo dichiara il consigliere regionale del M5S, Antonio Trevisi, in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che nel corso della presentazione del rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente ha annunciato il daspo ambientale per chi inquina l’ambiente.
“Finalmente grazie al governo del M5S - continua Trevisi - registriamo un cambiamento di passo per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e la prevenzione dei reati ambientali. La strada è quella di una conversione ecologica dell'economia, riducendo la produzione di rifiuti e incrementando il riuso come previsto nella nostra proposta di legge depositata in Consiglio regionale ‘Verso Un’Economia Circolare a Rifiuti Zero’, ad oggi ancora non discussa per la costante assenza del governo in Commissione ambiente, nonostante la calendarizzazione oltre tre mesi fa. Ci chiediamo perché la politica regionale non si sia mai seriamente impegnata per chiudere il ciclo dei rifiuti anche attraverso impianti pubblici. La triste risposta - conclude - è che probabilmente per alcuni risulta più comodo preservare lo status quo lasciando tutto in mano ai privati”.
Lo dichiara il consigliere regionale del M5S, Antonio Trevisi, in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che nel corso della presentazione del rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente ha annunciato il daspo ambientale per chi inquina l’ambiente.
“Finalmente grazie al governo del M5S - continua Trevisi - registriamo un cambiamento di passo per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e la prevenzione dei reati ambientali. La strada è quella di una conversione ecologica dell'economia, riducendo la produzione di rifiuti e incrementando il riuso come previsto nella nostra proposta di legge depositata in Consiglio regionale ‘Verso Un’Economia Circolare a Rifiuti Zero’, ad oggi ancora non discussa per la costante assenza del governo in Commissione ambiente, nonostante la calendarizzazione oltre tre mesi fa. Ci chiediamo perché la politica regionale non si sia mai seriamente impegnata per chiudere il ciclo dei rifiuti anche attraverso impianti pubblici. La triste risposta - conclude - è che probabilmente per alcuni risulta più comodo preservare lo status quo lasciando tutto in mano ai privati”.