BARI - Mai più "padroni", mai più pseudo imprenditori ed amministratori locali con il prosciutto sugli occhi per anni. Si perchè il M5S aveva proposto di inserire nella convenzione di utilizzo dello stadio San Nicola, l'obbligo da parte del soggetto gestore di presentare il DURC ogni 3 mesi. Così in una nota Sabino Mangano, M5S Comune di Bari.
Se ci avessero ascoltato - prosegue - la crisi societaria che oggi viene rappresentata come un "tutti sapevano ma nessuno parlava", sarebbe emersa immediatamente e forse oggi non ci ritroveremmo con 110 anni di storia calcistica distrutta per l'incompetenza di qualcuno o per l'interesse di altri.
Adesso il sindaco Decaro non faccia scherzi, non basta aver cercato di risolvere il problema con una operazione last second, ora il titolo sportivo è nelle sue mani e di certo non dovrà finire nelle mani di uno dei tanti "avvoltoi" che si stanno facendo avanti in queste ore.
Subito quindi una procedura d'evidenza pubblica, mai più incontri nelle segrete stanze! Fuori la politica e gli interessi di qualche pseudo imprenditore.
Bisogna inoltre approfittare - spiega - del reset per ripartire con uno spirito nuovo, prendendo spunto da quello che avviene in Spagna, Germania ed Inghilterra, dove l'azionariato popolare ha permesso a tanti club storici di risorgere dalle proprie ceneri.
Realtà trasparenti con bilanci pubblici, costituite come no-profit, senza scopo di lucro, con quote che permettono ai tifosi/azionisti di assistere alle partite in casa e di godere di particolari privilegi, agli imprenditori che vorranno partecipare con capitali più alti solo per sponsorizzazioni/donazioni.
Realtà con organi dirigenziali votati dagli azionisti tifosi che ruoteranno nel tempo e con personale tecnico sportivo qualificato. Solo per lo sport, solo per i colori del Bari, conclude Mangano.
Se ci avessero ascoltato - prosegue - la crisi societaria che oggi viene rappresentata come un "tutti sapevano ma nessuno parlava", sarebbe emersa immediatamente e forse oggi non ci ritroveremmo con 110 anni di storia calcistica distrutta per l'incompetenza di qualcuno o per l'interesse di altri.
Adesso il sindaco Decaro non faccia scherzi, non basta aver cercato di risolvere il problema con una operazione last second, ora il titolo sportivo è nelle sue mani e di certo non dovrà finire nelle mani di uno dei tanti "avvoltoi" che si stanno facendo avanti in queste ore.
Subito quindi una procedura d'evidenza pubblica, mai più incontri nelle segrete stanze! Fuori la politica e gli interessi di qualche pseudo imprenditore.
Bisogna inoltre approfittare - spiega - del reset per ripartire con uno spirito nuovo, prendendo spunto da quello che avviene in Spagna, Germania ed Inghilterra, dove l'azionariato popolare ha permesso a tanti club storici di risorgere dalle proprie ceneri.
Realtà trasparenti con bilanci pubblici, costituite come no-profit, senza scopo di lucro, con quote che permettono ai tifosi/azionisti di assistere alle partite in casa e di godere di particolari privilegi, agli imprenditori che vorranno partecipare con capitali più alti solo per sponsorizzazioni/donazioni.
Realtà con organi dirigenziali votati dagli azionisti tifosi che ruoteranno nel tempo e con personale tecnico sportivo qualificato. Solo per lo sport, solo per i colori del Bari, conclude Mangano.