Chiesa: "Quel Cantico del Creatore donato a Papa Francesco…"
di FRANCESCO GRECO - ROMA- “E’ una di quelle cose che capitano solo una volta nella vita…”, sorride Daniele.
DOMANDA: Cosa, scusi?
RISPOSTA: "Lo scorso inverno mia madre Giuseppina mi diede l’input, mi disse: “Perché non fai un quadro su don Tonino?”. Così decisi di creare un’opera pittorica con tema l'allegoria cristiana. In onore, appunto, di Don Tonino Bello.
Ho lavorato per tutto l’inverno, a Padova, dove studia Psicologia la mia fidanzata. Una volta terminata, pensai di condividerla sulla sua pagina Fb ufficiale, dove ho ricevuto molte critiche positive, tra cui anche la condivisione da parte del Segretario di Stato del Vaticano, Sua Eminenza Georg Gänswein".
E’ proprio vero: Audax fortuna iuvant:. Daniele Amico, un pittore trentenne di Alessano, il paese che diede i natali al Vescovo di Molfetta, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Giovinazzo, e nel cui Cimitero Monumentale è sepolto, ebbe questa idea a marzo, a ridosso della storica visita di Papa Francesco ad Alessano (venerdì 20 aprile).
Una storia di ordinaria empatia, che svela ulteriormente la personalità di un Papa sempre pronto a sintonizzarsi con l’animo del popolo che gli manifesta affetto, siano poveri, migranti, artisti, ecc.
D. E cosa accadde dopo l’inaspettato interesse nelle Sacre Stanze?
R. "Ho deciso di scrivere una lettera al Vaticano, in particolare a Sua Eminenza Gänswein, chiedendo di incontrare il Papa per donare il mio dipinto intitolato: “Il Cantico del Creatore”, tecnica olio su tela cm 120 x 80".
D. Rispose?
R. "Accettò la mia richiesta con entusiasmo, chiedendomi il giorno che preferivo per l’incontro. Scelsi il 21 marzo. Da lì a breve ci fu l'invito speciale per l'udienza di quel mercoledì".
D. Quindi in Piazza San Pietro incontrò il Santo Padre e donò l’opera?
R. "È stata un'esperienza fantastica! Ho portato con me mio padre, Donato, la mia fidanzata Valery e una mia cugina che vive a Roma.
Il mio dipinto, dopo aver passato i normali test di sicurezza, è entrato all'interno della Basilica e mi è stato riportato al termine dell'udienza per poterlo consegnare personalmente nelle mani del Santo Padre. E’ stata una grande emozione vederlo uscire dalla porta principale della Basilica di San Pietro. Sono stato accompagnato al mio posto e ha avuto inizio l'udienza generale, al termine ho presentato l’opera al Papa".
D. E come ha reagito?
R. "E’ rimasto molto colpito dall'aspetto simbolico che il dipinto emanava. Complimentandosi con me per la poetica e per la realtà figurativa rappresentata.
In quei giorni, tra l'altro, avevo appreso la notizia ufficiale che sarebbe venuto a far visita alla tomba di Don Tonino. Una coincidenza meravigliosa! In qualche modo, ho dato in anteprima il benvenuto al Papa da parte della nostra Alessano…".
D. Una storia di grande pathos: ma la sua opera che messaggio contiene?
R. "E’ molto simbolica. Tra i principali simboli: il bambino che regge Don Tonino Bello è mio fratello Marco da piccolo, la scritta "Salento Alessano" in onore della nostra terra, il porto di Santa Maria di Leuca e la Bibbia retta dalla mano divina di Dio Padre con la scritta "hic et nunc" e sullo sfondo una nave con a bordo i migranti…".
D. Ha avuto più notizie del dipinto?
R. "E’ entrato nella collezione privata del Papa, con l'augurio che un domani verrà riconosciuto Don Tonino con il massimo grado della Fede Cristiana".
DOMANDA: Cosa, scusi?
RISPOSTA: "Lo scorso inverno mia madre Giuseppina mi diede l’input, mi disse: “Perché non fai un quadro su don Tonino?”. Così decisi di creare un’opera pittorica con tema l'allegoria cristiana. In onore, appunto, di Don Tonino Bello.
Ho lavorato per tutto l’inverno, a Padova, dove studia Psicologia la mia fidanzata. Una volta terminata, pensai di condividerla sulla sua pagina Fb ufficiale, dove ho ricevuto molte critiche positive, tra cui anche la condivisione da parte del Segretario di Stato del Vaticano, Sua Eminenza Georg Gänswein".
E’ proprio vero: Audax fortuna iuvant:. Daniele Amico, un pittore trentenne di Alessano, il paese che diede i natali al Vescovo di Molfetta, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Giovinazzo, e nel cui Cimitero Monumentale è sepolto, ebbe questa idea a marzo, a ridosso della storica visita di Papa Francesco ad Alessano (venerdì 20 aprile).
Una storia di ordinaria empatia, che svela ulteriormente la personalità di un Papa sempre pronto a sintonizzarsi con l’animo del popolo che gli manifesta affetto, siano poveri, migranti, artisti, ecc.
D. E cosa accadde dopo l’inaspettato interesse nelle Sacre Stanze?
R. "Ho deciso di scrivere una lettera al Vaticano, in particolare a Sua Eminenza Gänswein, chiedendo di incontrare il Papa per donare il mio dipinto intitolato: “Il Cantico del Creatore”, tecnica olio su tela cm 120 x 80".
D. Rispose?
R. "Accettò la mia richiesta con entusiasmo, chiedendomi il giorno che preferivo per l’incontro. Scelsi il 21 marzo. Da lì a breve ci fu l'invito speciale per l'udienza di quel mercoledì".
D. Quindi in Piazza San Pietro incontrò il Santo Padre e donò l’opera?
R. "È stata un'esperienza fantastica! Ho portato con me mio padre, Donato, la mia fidanzata Valery e una mia cugina che vive a Roma.
Il mio dipinto, dopo aver passato i normali test di sicurezza, è entrato all'interno della Basilica e mi è stato riportato al termine dell'udienza per poterlo consegnare personalmente nelle mani del Santo Padre. E’ stata una grande emozione vederlo uscire dalla porta principale della Basilica di San Pietro. Sono stato accompagnato al mio posto e ha avuto inizio l'udienza generale, al termine ho presentato l’opera al Papa".
D. E come ha reagito?
R. "E’ rimasto molto colpito dall'aspetto simbolico che il dipinto emanava. Complimentandosi con me per la poetica e per la realtà figurativa rappresentata.
In quei giorni, tra l'altro, avevo appreso la notizia ufficiale che sarebbe venuto a far visita alla tomba di Don Tonino. Una coincidenza meravigliosa! In qualche modo, ho dato in anteprima il benvenuto al Papa da parte della nostra Alessano…".
D. Una storia di grande pathos: ma la sua opera che messaggio contiene?
R. "E’ molto simbolica. Tra i principali simboli: il bambino che regge Don Tonino Bello è mio fratello Marco da piccolo, la scritta "Salento Alessano" in onore della nostra terra, il porto di Santa Maria di Leuca e la Bibbia retta dalla mano divina di Dio Padre con la scritta "hic et nunc" e sullo sfondo una nave con a bordo i migranti…".
D. Ha avuto più notizie del dipinto?
R. "E’ entrato nella collezione privata del Papa, con l'augurio che un domani verrà riconosciuto Don Tonino con il massimo grado della Fede Cristiana".