di NICOLA RICCHITELLI - Arriva da Bologna quest’oggi il nostro ospite dello spazio dedicato alle interviste, o forse sarebbe più giusto da dire dal web, e da Instagram in particolar modo.
Ogni suo singolo scatto attira un'onda sterminata di like e una pioggia interminabile di commenti. Il suo seguito di follower, cresciuto scatto dopo scatto, ne ha fatto da qualche tempo a questa parte la nuova regina di Istagram: «Sentire parlare di regina di Instagram mi lusinga molto, non lo nego, ma credo che ci sia ancora un po’ di strada da fare…», taglia carta corto Eleonora Bertoli, la quale prosegue: «Per avvicinarsi ad un milione di follower partendo da zero non è da considerare assolutamente un colpo di fortuna tantomeno, al contrario di quello che si possa pensare, legato esclusivamente alla tipologia dei miei post...».
I suoi post prendono corpo per caso due anni fa per una reazione ad una situazione di cyberbullismo: «Come molti senza un vero obbiettivo, ma più che altro per una reazione ad una situazione di cyberbullismo di cui preferisco non parlare»; una situazione superata con tenacia e che ha fatto di Eleonora quello che oggi tanti suoi follower apprezzano: una ragazza dalle tante ambizioni e dalla smisurata tenacia: «Le ambizioni per ora sono portare a termine l’università, certo ad oggi Instagram è una grossa opportunità per molti progetti, ci sono ragazzi che studiano per diventare Influencer, per guadagnare follower, ma io credo che prima di tutto sia importante studiare, il resto è superfluo...».
Chi è Eleonora Bertoli?
R:«Eleonora è una ragazza molto semplice. Mi ritengo una “girl next door”... al contrario di quello che si possa pensare di me sono una ragazza semplice e genuina. Le foto che faccio rispecchiano pienamente la mia persona, sono una ragazza acqua e sapone a cui non piace molto truccarsi e curarsi eccessivamente come quasi tutte le ragazze di oggi».
Da più parti si dice di te – o forse è più corretto dire si scrive – che sei la nuova regina di Instagram. Qual è il segreto di questo numeroso esercito di follower?
R:«Sentire parlare di regina di Instagram mi lusinga molto, non lo nego, ma credo che ci sia ancora un po’ di strada da fare: siamo circa al 40% rispetto agli obbiettivi prefissati. Il discorso Instagram è comunque complesso, un vero segreto non esiste, però va detto che di certo per avvicinarsi ad un milione di follower partendo da zero non si può considerare assolutamente come un colpo di fortuna tantomeno, al contrario di quello che si possa pensare, legato esclusivamente alla tipologia dei miei post. Instagram brulica di profili di bellissime ragazze con foto al limite della pornografia ma vediamo tutti che, pur spingendosi così “oltre”, non vengono comunque seguiti... quantomeno non raggiungono cifre rilevanti! Quello che posso dire dal mio punto di vista è che c’è un organizzazione vera e propria per ogni singolo post, descrizione, ecc., a seconda del messaggio che si vuol lanciare. E' come se ci fosse un progetto, un piano di lavoro ad ogni pubblicazione... non scegliamo le location a caso ne tantomeno gli outfit, i fattori sexy e provocante direi che non determinano assolutamente un possibile successo».
Quanto è importante saper usare un mezzo di comunicazione come quello di un profilo social, in questo caso Instagram, ma soprattutto saperlo usare nel modo corretto?
R:«I social, credo che ad oggi tutti l’abbiano capito, sono il futuro per quello che riguarda il marketing e l’influenza vera e propria sulla massa, e anche se criticati si crea comunque una condizione di influenza sulle migliaia o milioni di follower... a volte anche a livello morboso, nel senso che i follower prendono alla lettera i miei consigli o giudizi, quindi c’è anche una certa responsabilità nell’avere tanto seguito. L’importante è sfruttare il potenziale dei social ma con un minimo di responsabilità.... ad oggi vediamo corsi di laurea che trattano il lavoro dell’influencer, e per essere influenti su un acquisto non si deve necessariamente essere “fashion blogger”. Chi ha un largo seguito se va a consigliare un prodotto tramite il proprio profilo ha comunque la possibilità di arrivare in qualsiasi momento a milioni di persone, un post è consultabile in qualsiasi momento al contrario di una pubblicità in tv che dura pochi minuti a volte secondi! Con dei costi decisamente maggiori e dei risultati talvolta più scarsi rispetto ad una profilo popolare sui sui social».
Quanto e perché hai iniziato a pubblicare i tuoi scatti?
R:«Ho iniziato 2 anni fa come molti senza un vero obbiettivo, più che altro per una reazione ad una situazione di cyberbullismo di cui preferisco non parlare».
C’è il bisogno di un qualcosa da comunicare dietro ai tuoi scatti?
R:« Quello che dev’essere comunicato tramite i miei scatti dipende da 2 fattori: se è una promozione l’attenzione viene concentrata per far risaltare il prodotto, che sia abbigliamento o un oggetto; se non c’è una promozione dietro lo scatto non ha un particolare studio dietro ma viene fatto in modo naturale in base al luogo e l’emotività di quel momento... cerco di trasmettere il più possibile la situazione e coinvolgere i miei follower come se potessero vivere per pochi secondi quel momento catturato nello scatto».
Ad ogni tuo scatto pubblicato seguono like e commenti a pioggia, ma quanta cura e quanto lavoro ci sono dietro ogni tua foto?
R:«Come già detto la cura e il progetto dietro ad una foto dipende dal messaggio che si vuol mandare: può essere pura provocazione, promozione o il semplice contatto con i miei seguaci anche perché la verità è che io mi diverto a leggere tutti i commenti, mi piace rispondere personalmente anche alle provocazioni e intrattenere delle vere piccole conversazioni con tutti! Può essere uno scambio di opinioni su molteplici situazioni... politica, attualità, sport... alla fine lo scopo iniziale del social è questo: aggregare e scambiarsi dei commenti positivi o negativi che siano è un po’ il rovescio della medaglia nell’essere popolari, ci sono onori e oneri, critiche e applausi»
Cosa non deve contenere una foto per non essere definita volgare?
R:«Per non sfociare nella volgarità assoluta credo che debba esserci un collegamento, un messaggio che abbia un senso ad ogni scatto; un selfie, ad esempio, può essere infinitamente più volgare rispetto ad una foto scattata da un professionista dove abbiamo curato e scelto una location appositamente per mandare un messaggio o semplicemente cercare la bellezza della foto che sia naturale o ricercata. Di selfie nel mio profilo ce ne sono pochi perché, se fatti con dei bikini, possono risultare molto più pesanti di uno scatto artistico con magari un bel paesaggio alle spalle. Noi cerchiamo il più possibile di scattare in posti ricchi di natura: in Italia non si fa fatica a trovarli, ovviamente non sempre riesco a conciliare il tempo da dedicare alle foto con quello per lo studio o la vita privata in generale».
I commenti più strani ricevuti fino ad oggi?
R:«I commenti più strani? E' difficile dire questo è più assurdo di quell’altro... ce ne sono davvero tanti di stupendi ed emozionanti, ma a volte capitano delle persone che lasciano commenti insensati o a sproposito; a mio avviso è gente degna un bel check up da uno specialista delle neuroscienze».
Ora che i riflettori si sono accesi, avrai delle ambizioni dopo la tua laurea?
R:«L'ambizione per ora è quella di portare a termine l’università. Certo ad oggi Instagram è una grossa opportunità per molti progetti: come già detto ci sono ragazzi che studiano per diventare influencer, per guadagnare follower, ma io credo che prima di tutto sia importante studiare, il resto è superfluo... Instagram proseguirà sicuramente, ci sono dei bei progetti molto interessanti che stiamo studiando e porteremo avanti, ma sempre con delle limitazioni di tempo perché appunto lo studio prima di ogni cosa.
Eleonora Bertoli è fidanzata? Magari diamo speranza a qualche follower che vuole portarti all’altare…
R:«Ogni giorno centinaia di follower me lo chiedono...Sinceramente ho sempre voluto tutelare la mia vita privata, se avessi voluto far sapere al mondo di una relazione allora avrei optato per uomini e donne e ad oggi sicuramente avrei raddoppiato i miei follower… Quindi preferisco lasciare tutti sulle spine!».
Ogni suo singolo scatto attira un'onda sterminata di like e una pioggia interminabile di commenti. Il suo seguito di follower, cresciuto scatto dopo scatto, ne ha fatto da qualche tempo a questa parte la nuova regina di Istagram: «Sentire parlare di regina di Instagram mi lusinga molto, non lo nego, ma credo che ci sia ancora un po’ di strada da fare…», taglia carta corto Eleonora Bertoli, la quale prosegue: «Per avvicinarsi ad un milione di follower partendo da zero non è da considerare assolutamente un colpo di fortuna tantomeno, al contrario di quello che si possa pensare, legato esclusivamente alla tipologia dei miei post...».
I suoi post prendono corpo per caso due anni fa per una reazione ad una situazione di cyberbullismo: «Come molti senza un vero obbiettivo, ma più che altro per una reazione ad una situazione di cyberbullismo di cui preferisco non parlare»; una situazione superata con tenacia e che ha fatto di Eleonora quello che oggi tanti suoi follower apprezzano: una ragazza dalle tante ambizioni e dalla smisurata tenacia: «Le ambizioni per ora sono portare a termine l’università, certo ad oggi Instagram è una grossa opportunità per molti progetti, ci sono ragazzi che studiano per diventare Influencer, per guadagnare follower, ma io credo che prima di tutto sia importante studiare, il resto è superfluo...».
Chi è Eleonora Bertoli?
R:«Eleonora è una ragazza molto semplice. Mi ritengo una “girl next door”... al contrario di quello che si possa pensare di me sono una ragazza semplice e genuina. Le foto che faccio rispecchiano pienamente la mia persona, sono una ragazza acqua e sapone a cui non piace molto truccarsi e curarsi eccessivamente come quasi tutte le ragazze di oggi».
Da più parti si dice di te – o forse è più corretto dire si scrive – che sei la nuova regina di Instagram. Qual è il segreto di questo numeroso esercito di follower?
R:«Sentire parlare di regina di Instagram mi lusinga molto, non lo nego, ma credo che ci sia ancora un po’ di strada da fare: siamo circa al 40% rispetto agli obbiettivi prefissati. Il discorso Instagram è comunque complesso, un vero segreto non esiste, però va detto che di certo per avvicinarsi ad un milione di follower partendo da zero non si può considerare assolutamente come un colpo di fortuna tantomeno, al contrario di quello che si possa pensare, legato esclusivamente alla tipologia dei miei post. Instagram brulica di profili di bellissime ragazze con foto al limite della pornografia ma vediamo tutti che, pur spingendosi così “oltre”, non vengono comunque seguiti... quantomeno non raggiungono cifre rilevanti! Quello che posso dire dal mio punto di vista è che c’è un organizzazione vera e propria per ogni singolo post, descrizione, ecc., a seconda del messaggio che si vuol lanciare. E' come se ci fosse un progetto, un piano di lavoro ad ogni pubblicazione... non scegliamo le location a caso ne tantomeno gli outfit, i fattori sexy e provocante direi che non determinano assolutamente un possibile successo».
Quanto è importante saper usare un mezzo di comunicazione come quello di un profilo social, in questo caso Instagram, ma soprattutto saperlo usare nel modo corretto?
R:«I social, credo che ad oggi tutti l’abbiano capito, sono il futuro per quello che riguarda il marketing e l’influenza vera e propria sulla massa, e anche se criticati si crea comunque una condizione di influenza sulle migliaia o milioni di follower... a volte anche a livello morboso, nel senso che i follower prendono alla lettera i miei consigli o giudizi, quindi c’è anche una certa responsabilità nell’avere tanto seguito. L’importante è sfruttare il potenziale dei social ma con un minimo di responsabilità.... ad oggi vediamo corsi di laurea che trattano il lavoro dell’influencer, e per essere influenti su un acquisto non si deve necessariamente essere “fashion blogger”. Chi ha un largo seguito se va a consigliare un prodotto tramite il proprio profilo ha comunque la possibilità di arrivare in qualsiasi momento a milioni di persone, un post è consultabile in qualsiasi momento al contrario di una pubblicità in tv che dura pochi minuti a volte secondi! Con dei costi decisamente maggiori e dei risultati talvolta più scarsi rispetto ad una profilo popolare sui sui social».
Quanto e perché hai iniziato a pubblicare i tuoi scatti?
R:«Ho iniziato 2 anni fa come molti senza un vero obbiettivo, più che altro per una reazione ad una situazione di cyberbullismo di cui preferisco non parlare».
C’è il bisogno di un qualcosa da comunicare dietro ai tuoi scatti?
R:« Quello che dev’essere comunicato tramite i miei scatti dipende da 2 fattori: se è una promozione l’attenzione viene concentrata per far risaltare il prodotto, che sia abbigliamento o un oggetto; se non c’è una promozione dietro lo scatto non ha un particolare studio dietro ma viene fatto in modo naturale in base al luogo e l’emotività di quel momento... cerco di trasmettere il più possibile la situazione e coinvolgere i miei follower come se potessero vivere per pochi secondi quel momento catturato nello scatto».
Ad ogni tuo scatto pubblicato seguono like e commenti a pioggia, ma quanta cura e quanto lavoro ci sono dietro ogni tua foto?
R:«Come già detto la cura e il progetto dietro ad una foto dipende dal messaggio che si vuol mandare: può essere pura provocazione, promozione o il semplice contatto con i miei seguaci anche perché la verità è che io mi diverto a leggere tutti i commenti, mi piace rispondere personalmente anche alle provocazioni e intrattenere delle vere piccole conversazioni con tutti! Può essere uno scambio di opinioni su molteplici situazioni... politica, attualità, sport... alla fine lo scopo iniziale del social è questo: aggregare e scambiarsi dei commenti positivi o negativi che siano è un po’ il rovescio della medaglia nell’essere popolari, ci sono onori e oneri, critiche e applausi»
Cosa non deve contenere una foto per non essere definita volgare?
R:«Per non sfociare nella volgarità assoluta credo che debba esserci un collegamento, un messaggio che abbia un senso ad ogni scatto; un selfie, ad esempio, può essere infinitamente più volgare rispetto ad una foto scattata da un professionista dove abbiamo curato e scelto una location appositamente per mandare un messaggio o semplicemente cercare la bellezza della foto che sia naturale o ricercata. Di selfie nel mio profilo ce ne sono pochi perché, se fatti con dei bikini, possono risultare molto più pesanti di uno scatto artistico con magari un bel paesaggio alle spalle. Noi cerchiamo il più possibile di scattare in posti ricchi di natura: in Italia non si fa fatica a trovarli, ovviamente non sempre riesco a conciliare il tempo da dedicare alle foto con quello per lo studio o la vita privata in generale».
I commenti più strani ricevuti fino ad oggi?
R:«I commenti più strani? E' difficile dire questo è più assurdo di quell’altro... ce ne sono davvero tanti di stupendi ed emozionanti, ma a volte capitano delle persone che lasciano commenti insensati o a sproposito; a mio avviso è gente degna un bel check up da uno specialista delle neuroscienze».
Ora che i riflettori si sono accesi, avrai delle ambizioni dopo la tua laurea?
R:«L'ambizione per ora è quella di portare a termine l’università. Certo ad oggi Instagram è una grossa opportunità per molti progetti: come già detto ci sono ragazzi che studiano per diventare influencer, per guadagnare follower, ma io credo che prima di tutto sia importante studiare, il resto è superfluo... Instagram proseguirà sicuramente, ci sono dei bei progetti molto interessanti che stiamo studiando e porteremo avanti, ma sempre con delle limitazioni di tempo perché appunto lo studio prima di ogni cosa.
Eleonora Bertoli è fidanzata? Magari diamo speranza a qualche follower che vuole portarti all’altare…
R:«Ogni giorno centinaia di follower me lo chiedono...Sinceramente ho sempre voluto tutelare la mia vita privata, se avessi voluto far sapere al mondo di una relazione allora avrei optato per uomini e donne e ad oggi sicuramente avrei raddoppiato i miei follower… Quindi preferisco lasciare tutti sulle spine!».
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