I 'Riflessi' di una terra nell’arte di Luciana Bianco

di FRANCESCO GRECO - GALLIPOLI (LE). Riflessi di una terra, un mondo, un’anima, nel cuore del Mediterraneo colmo di luce, di energia, di pathos. Non poteva trovare titolo più aderente ai contenuti, appunto, “Riflessi”, la pittrice Luciana Bianco (Gallipoli, 1980), che propone la sua opera in una personale alla Biblioteca Comunale (ex Sant’Angelo, nel cuore del bellissimo centro antico di Gallipoli), sino al 21 luglio.

E’ un’artista ormai nel pieno della sua maturità, padrona della tecnica (usa anche la sabbia dei suoi lidi, a marcare un topos geografico respirato col sale delle Jonio), al servizio di una visione originale, uno sguardo tutto suo con cui contamina il reale e il metafisico, la materia alla fiaba, lo spirito e lo zen, con un potere evocativo assai fascinoso.

Luciana Bianco ha iniziato giovanissima dopo gli studi (Istituto d’arte “Giannelli”, Parabita e Accademia leccese). Si è proposta anche all’estero (Londra e Stoccarda), una sua opera è finita come cover di una rivista d’arte Mondadori, altre sono in collezioni, qui e in tutto il mondo.

L’universo interiore di Luciana è incantato e gaio, come nelle fiabe, un mondo innocente, solare, delicato, visto con la password della bellezza e della poesia. Le soluzioni cromatiche morbide, crepuscolari, ne accentuano la trasparenza, il messaggio. L’isola che non c’è e che dovremmo cercare, l’uguale iperuranico.

 Non è casuale la scelta dei soggetti: la natura, il mare, gli animali. Capaci di un’intima dialettica, di una grande forza comunicativa che ci sorprende e ci fa amare ancora di più la vita, gli altri, l’universo. Cogliere il bello che è intorno e dentro di noi.

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