Il co-pilota fuma la sigaretta elettronica in volo: ​atterraggio di emergenza

ROMA - Una sigaretta, un atterraggio di emergenza. Il co-pilota di un Boeing 737 della compagnia aerea nazionale Air China, venerdì 13 luglio, non avrebbe saputo resistere al desiderio di fumarsi una sigaretta mentre col suo aereo stava volando da Hong Kong a Dalian (nord-est). Il comandante a quel punto avrebbe deciso di effettuare un atterraggio di emergenza, visto che sull'aereo è scattato l'allarme anti-incendio, causando una discesa di emergenza dopo avere, per errore spento l'aria condizionata a bordo, nella speranza di nascondere il suo svapo. Durante la discesa repentina per diverse migliaia di metri le maschere di ossigeno si sono attivate. Lo ha riferito l'amministrazione dell'aviazione cinese (CAAC) in una conferenza stampa.

Secondo il CAAC, l'incidente, che non ha provocato vittime tra i 153 passeggeri e membri dell'equipaggio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato causato dal copilota, che voleva spegnere un sistema di ventilazione per impedire che il fumo dalla sua sigaretta elettronica diffusione dalla cabina di guida alla cabina. Ma il co-pilota ha commesso un errore e ha spento l'aria condizionata, causando un calo di ossigeno nella cabina. Questo ha innescato un allarme automatico che l'aereo avrebbe dovuto salire troppo in alto e ha ordinato ai piloti di scendere rapidamente.

L'aereo ha dovuto scendere a 3.000 metri prima di salire alla sua altitudine di crociera (circa 8.000 metri). I video caricati dai passeggeri mostrano le maschere di ossigeno appese nella cabina di guida, ma nessun segno di panico a bordo. È vietato fumare sui voli nazionali o internazionali in Cina. Non si conosce il destino del copilota.

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