ROMA - Vertice istituzionale oggi al Mise sull'Ilva. “Ci avevano detto che il piano ambientale e il piano occupazionale non si potevano cambiare, altrimenti Mittal sarebbe scappato via, e che stavamo rischiando nel chiedere di più dal punto di vista ambientale e occupazionale: quindi non era vero, non è scappato Mittal. È ancora qua, la fabbrica gli interessa lo stesso e questo è un punto molto importante.
La seconda questione è che dobbiamo adesso guardare con attenzione l'offerta, soprattutto quella ambientale. Io ho una gerarchia chiara in testa: viene prima la salute delle persone e poi l’occupazione, gli interessi strategici del Paese. Sono assolutamente felice che tutte le organizzazioni tarantine siano qui.
D'altra parte oggi non c'è da prendere una decisione tecnica, ma si rendono trasparenti i dati sui quali poi verrà presa la decisione dal Ministro. Voi immaginate che prima nemmeno io venivo ammesso al tavolo, adesso non solo c'è il Presidente della Regione Puglia, quindi c'è tutta la comunità , ma ci sono anche i singoli esponenti delle associazioni. Mi pare una cosa sacrosanta.
Chiunque abbia pensato che una riunione con tutti i cittadini e le associazioni che da anni combattono per la salute e per l'ambiente sia una mancanza di rispetto verso le Istituzioni, evidentemente ha un'idea delle Istituzioni che io non riesco a capire. Non mi sento minimamente diminuito nel mio ruolo di Presidente della Regione dal fatto che ci siano tutte le associazioni dei cittadini, anzi mi sento vicino alla mia comunità . E oggi qui ci sono i tarantini”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano prima di entrare al Ministero dello Sviluppo Economico per partecipare al tavolo Ilva.
DI MAIO: "PROPOSTE ARCELOR MITTAL ANCORA INSODDISFACENTI" - Le proposte migliorative del piano ambientale presentate da ArcelorMittal al Mise "non sono ancora soddisfacenti". Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, in conferenza stampa. ArcelorMittal ha presentato stamane al ministro, ai sindacati, agli enti locali, e alle associazioni dei cittadini, un addendum al piano ambientale che prevede di raggiungere, entro il 2023, una riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido pari al 15% rispetto ai dati del 2017, l'azzeramento delle polveri al 2020 con 18 mesi in anticipo rispetto a quanto previsto dal Dpcm dicembre 2017, l'anticipazione della fine dei lavori per la copertura dei parchi delle materie prime, supporto alla crescita e al benessere delle comunità locali.
"PROPOSTA ARCELOR MITTAL PICCOLO PASSO AVANTI MA INSUFFICIENTE A GARANTIRE SALUTE DEI MIEI CONCITTADINI" - “Le proposte di Arcelor Mittal sono un piccolo passo avanti assolutamente insufficiente a garantire la salute dei miei concittadini. Vogliono ricostruire i due altiforni attualmente fermi per superamento della vita industriale utile, alimentandoli ancora a carbone e vogliono arrivare a 8 milioni di tonnellate di produzione totalmente a carbone, mantenendo intatto il nesso fabbrica-carbone che uccide le persone e distrugge l’ambiente. Non vogliono fare a meno del carbone perchè probabilmente guadagnano dal carbone e non dall’acciaio. Ma questo guadagno è possibile solo se non si intendono pagare i costi reali del carbone che sono la distruzione dell’ambiente e la compromissione della salute dei cittadini che vivono attorno alla fabbrica. Se addebitassimo all’acquirente tutti i costi sanitari e ambientali aggiuntivi che verranno individuati nei prossimi anni, si rifiuterebbero di pagarli.
Ecco perchè questa fabbrica deve essere totalmente decarbonizzata il più presto possibile, i due altiforni attualmente fermi devono essere ricostruiti con tecnologie totalmente decabonizzate. Altrimenti non c’è altra alternativa che chiudere. Attendiamo un nuova reale proposta Arcelor Mittal o altrimenti non daremo il nostro assenso al piano ambientale”. È il commento di Michele Emiliano alla proposta di Arcelor Mittal sul Piano Ambientale per Ilva.
La seconda questione è che dobbiamo adesso guardare con attenzione l'offerta, soprattutto quella ambientale. Io ho una gerarchia chiara in testa: viene prima la salute delle persone e poi l’occupazione, gli interessi strategici del Paese. Sono assolutamente felice che tutte le organizzazioni tarantine siano qui.
D'altra parte oggi non c'è da prendere una decisione tecnica, ma si rendono trasparenti i dati sui quali poi verrà presa la decisione dal Ministro. Voi immaginate che prima nemmeno io venivo ammesso al tavolo, adesso non solo c'è il Presidente della Regione Puglia, quindi c'è tutta la comunità , ma ci sono anche i singoli esponenti delle associazioni. Mi pare una cosa sacrosanta.
Chiunque abbia pensato che una riunione con tutti i cittadini e le associazioni che da anni combattono per la salute e per l'ambiente sia una mancanza di rispetto verso le Istituzioni, evidentemente ha un'idea delle Istituzioni che io non riesco a capire. Non mi sento minimamente diminuito nel mio ruolo di Presidente della Regione dal fatto che ci siano tutte le associazioni dei cittadini, anzi mi sento vicino alla mia comunità . E oggi qui ci sono i tarantini”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano prima di entrare al Ministero dello Sviluppo Economico per partecipare al tavolo Ilva.
"PROPOSTA ARCELOR MITTAL PICCOLO PASSO AVANTI MA INSUFFICIENTE A GARANTIRE SALUTE DEI MIEI CONCITTADINI" - “Le proposte di Arcelor Mittal sono un piccolo passo avanti assolutamente insufficiente a garantire la salute dei miei concittadini. Vogliono ricostruire i due altiforni attualmente fermi per superamento della vita industriale utile, alimentandoli ancora a carbone e vogliono arrivare a 8 milioni di tonnellate di produzione totalmente a carbone, mantenendo intatto il nesso fabbrica-carbone che uccide le persone e distrugge l’ambiente. Non vogliono fare a meno del carbone perchè probabilmente guadagnano dal carbone e non dall’acciaio. Ma questo guadagno è possibile solo se non si intendono pagare i costi reali del carbone che sono la distruzione dell’ambiente e la compromissione della salute dei cittadini che vivono attorno alla fabbrica. Se addebitassimo all’acquirente tutti i costi sanitari e ambientali aggiuntivi che verranno individuati nei prossimi anni, si rifiuterebbero di pagarli.
Ecco perchè questa fabbrica deve essere totalmente decarbonizzata il più presto possibile, i due altiforni attualmente fermi devono essere ricostruiti con tecnologie totalmente decabonizzate. Altrimenti non c’è altra alternativa che chiudere. Attendiamo un nuova reale proposta Arcelor Mittal o altrimenti non daremo il nostro assenso al piano ambientale”. È il commento di Michele Emiliano alla proposta di Arcelor Mittal sul Piano Ambientale per Ilva.