BARI – “Nel primo semestre il mercato residenziale barese resta ancora distante dal punto di inversione del ciclo immobiliare, con prezzi e canoni che continuano a diminuire su base semestrale e annuale”. E' quanto emerge dall’analisi del 2° osservatorio immobiliare di Nomisma 2018.
Il comparto residenziale - I sentiment degli operatori riferiscono – pur a fronte della diminuzione dei prezzi e canoni su base semestrale e annuale – un buon aumento della domanda di locazione: oltre il 55% dei nuovi contratti transitati per agenzia, infatti, si riferisce all’affitto. I contratti a libero mercato e quelli a canone concordato rappresentano la quasi totalità degli stessi (40% i primi, 42% i secondi). La motivazione prevalente per la scelta dell’affitto è la prima casa della famiglia o del singolo (quasi il 70% del mercato). La performance semestrale dei canoni sembra suggerire un progressivo avvicinamento al punto di svolta ciclica, grazie a variazioni semestrali inferiori all’1% in tutte le localizzazioni urbane. Resta ancora importante la flessione annuale media: -1,6%, che tocca il -2,3% in centro. I tempi medi di locazione risultano stabili da quattro semestri a 4 mesi mentre il rendimento medio lordo da locazione rimane stazionario su un tasso del 5,1% in linea con la media delle 13 città . Riguardo i prezzi sembra più lontano il ritorno alla crescita delle quotazioni. Prosegue infatti il trend deflattivo ancora in atto, con un lieve rimbalzo negativo rispetto al semestre precedente, che ha portato ad una variazione media annuale pari a circa -2% sia per gli immobili nuovi/ristrutturati sia per quelli usati. Gli sconti medi sul prezzo iniziale presentano forti differenze: nelle zone di pregio e il centro tornano tra i 14-15 punti percentuali e in periferia arrivano al 18%. Oltre il 70% dei contratti di acquisto riguarda la prima casa o la sostituzione della prima casa. E’ presente una quota d’investimento (15%) inferiore alla media del panel delle 13 grandi città (17%). Riguardo alle erogazioni di mutui per l’acquisto della casa Bari presenta un tasso medio di default 90 past due superiore alla media del panel, ma in linea con il totale Italia. Nel 2017 le compravendite residenziali hanno registrato il terzo aumento annuale consecutivo (pari al 15%), che dopo la flessione del 2012 (-31%) e quella del 2014 (-8%) ha riportato il mercato oltre il livello degli anni 2008-2010.
Le previsioni degli operatori per il secondo semestre 2018 prospettano, per il comparto residenziale, un volume di compravendite in leggero aumento, associato alla perdurante ma lieve diminuzione dei prezzi. Per la locazione, invece, è atteso un consistente incremento nel numero dei contratti stipulati e un leggero aumento del livello dei canoni.
Il comparto non residenziale - Il mercato non residenziale barese è ancora distante da una piena ripresa e sconta ancora il duro contraccolpo della crisi economica. Prezzi e canoni calano ancora su base sia annuale sia semestrale, seppur con intensità differenti tra i comparti uffici e negozi e tra le diverse localizzazioni urbane. Per contro, un segnale positivo dal mercato arriva con forza dai dati 2017 sulle compravendite non residenziali, che mostrano una crescita del tutto rilevante nel segmento commerciale (+59% annuo; 294 transazioni), ma anche nel terziario (+27%; 97). Nel comparto degli uffici, l’entità della variazione semestrale media (-0,3%) dei canoni suggerisce il consolidarsi di un percorso di ripresa che potrebbe essere imminente, soprattutto nel semicentro e in periferia. Il centro rimane meno performante, a seguito di una variazione annuale rilevante, pari a -3,2%. I prezzi calano mediamente del 2,1% su base annua e del -0,8% su base semestrale. Lo sconto finale sul prezzo rimane stabile e si colloca come il divario più elevato del panel delle 13 città (circa 20 punti percentuali). I tempi medi di collocamento rimangono stabili, rispettivamente 11 mesi per la compravendita e 7 mesi per la locazione, con una variabilità di oltre 2 mesi tra centro e periferia.
Prezzi medi (-0,7% annuale) e canoni medi (-0,9% annuale) dei negozi confermano il trend discendente; un segnale positivo giunge dalle localizzazioni centrali. In centro si registra, infatti, un aumento delle quotazioni (+1,3% annuale), confermato dal dato semestrale (+0,6%), e allo stesso tempo si riscontra, coerentemente, una maggiore liquidità del mercato con tempi di vendita in diminuzione (circa 8 mesi). Qualche risultato positivo è riscontrabile anche sul versante della locazione, dove si registra una variazione positiva dei canoni in semicentro (+0,7% semestrale). I tempi medi di locazione decrescono leggermente con valori pari a 9 mesi in periferia e a 4-5 mesi in centro. Il rendimento medio annuo da locazione (7,3%) è in linea con la media delle 13 città .
Il mercato non residenziale barese - per Nomisma- nel complesso rimane estremamente distante dal punto di equilibrio; in particolare esso risulta penalizzato dalla modestissima velocità di assorbimento (il tempo di collocamento sul mercato) sia per uffici sia per negozi, risultando il mercato con i valori più elevati rispetto alle 13 città monitorate.
Il comparto residenziale - I sentiment degli operatori riferiscono – pur a fronte della diminuzione dei prezzi e canoni su base semestrale e annuale – un buon aumento della domanda di locazione: oltre il 55% dei nuovi contratti transitati per agenzia, infatti, si riferisce all’affitto. I contratti a libero mercato e quelli a canone concordato rappresentano la quasi totalità degli stessi (40% i primi, 42% i secondi). La motivazione prevalente per la scelta dell’affitto è la prima casa della famiglia o del singolo (quasi il 70% del mercato). La performance semestrale dei canoni sembra suggerire un progressivo avvicinamento al punto di svolta ciclica, grazie a variazioni semestrali inferiori all’1% in tutte le localizzazioni urbane. Resta ancora importante la flessione annuale media: -1,6%, che tocca il -2,3% in centro. I tempi medi di locazione risultano stabili da quattro semestri a 4 mesi mentre il rendimento medio lordo da locazione rimane stazionario su un tasso del 5,1% in linea con la media delle 13 città . Riguardo i prezzi sembra più lontano il ritorno alla crescita delle quotazioni. Prosegue infatti il trend deflattivo ancora in atto, con un lieve rimbalzo negativo rispetto al semestre precedente, che ha portato ad una variazione media annuale pari a circa -2% sia per gli immobili nuovi/ristrutturati sia per quelli usati. Gli sconti medi sul prezzo iniziale presentano forti differenze: nelle zone di pregio e il centro tornano tra i 14-15 punti percentuali e in periferia arrivano al 18%. Oltre il 70% dei contratti di acquisto riguarda la prima casa o la sostituzione della prima casa. E’ presente una quota d’investimento (15%) inferiore alla media del panel delle 13 grandi città (17%). Riguardo alle erogazioni di mutui per l’acquisto della casa Bari presenta un tasso medio di default 90 past due superiore alla media del panel, ma in linea con il totale Italia. Nel 2017 le compravendite residenziali hanno registrato il terzo aumento annuale consecutivo (pari al 15%), che dopo la flessione del 2012 (-31%) e quella del 2014 (-8%) ha riportato il mercato oltre il livello degli anni 2008-2010.
Le previsioni degli operatori per il secondo semestre 2018 prospettano, per il comparto residenziale, un volume di compravendite in leggero aumento, associato alla perdurante ma lieve diminuzione dei prezzi. Per la locazione, invece, è atteso un consistente incremento nel numero dei contratti stipulati e un leggero aumento del livello dei canoni.
Il comparto non residenziale - Il mercato non residenziale barese è ancora distante da una piena ripresa e sconta ancora il duro contraccolpo della crisi economica. Prezzi e canoni calano ancora su base sia annuale sia semestrale, seppur con intensità differenti tra i comparti uffici e negozi e tra le diverse localizzazioni urbane. Per contro, un segnale positivo dal mercato arriva con forza dai dati 2017 sulle compravendite non residenziali, che mostrano una crescita del tutto rilevante nel segmento commerciale (+59% annuo; 294 transazioni), ma anche nel terziario (+27%; 97). Nel comparto degli uffici, l’entità della variazione semestrale media (-0,3%) dei canoni suggerisce il consolidarsi di un percorso di ripresa che potrebbe essere imminente, soprattutto nel semicentro e in periferia. Il centro rimane meno performante, a seguito di una variazione annuale rilevante, pari a -3,2%. I prezzi calano mediamente del 2,1% su base annua e del -0,8% su base semestrale. Lo sconto finale sul prezzo rimane stabile e si colloca come il divario più elevato del panel delle 13 città (circa 20 punti percentuali). I tempi medi di collocamento rimangono stabili, rispettivamente 11 mesi per la compravendita e 7 mesi per la locazione, con una variabilità di oltre 2 mesi tra centro e periferia.
Prezzi medi (-0,7% annuale) e canoni medi (-0,9% annuale) dei negozi confermano il trend discendente; un segnale positivo giunge dalle localizzazioni centrali. In centro si registra, infatti, un aumento delle quotazioni (+1,3% annuale), confermato dal dato semestrale (+0,6%), e allo stesso tempo si riscontra, coerentemente, una maggiore liquidità del mercato con tempi di vendita in diminuzione (circa 8 mesi). Qualche risultato positivo è riscontrabile anche sul versante della locazione, dove si registra una variazione positiva dei canoni in semicentro (+0,7% semestrale). I tempi medi di locazione decrescono leggermente con valori pari a 9 mesi in periferia e a 4-5 mesi in centro. Il rendimento medio annuo da locazione (7,3%) è in linea con la media delle 13 città .
Il mercato non residenziale barese - per Nomisma- nel complesso rimane estremamente distante dal punto di equilibrio; in particolare esso risulta penalizzato dalla modestissima velocità di assorbimento (il tempo di collocamento sul mercato) sia per uffici sia per negozi, risultando il mercato con i valori più elevati rispetto alle 13 città monitorate.