Nave italiana Asso 28 riporta migranti in Libia. "Italia a rischio condanna"


“Il diritto internazionale prevede che le persone salvate in mare debbano essere portate in un porto sicuro e quelli libici, nonostante la mistificazione della realtà da parte del governo italiano, non possono essere considerati tali”, sottolinea il deputato di LeU.
L'Italia è a rischio condanna da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo per la vicenda del rimorchiatore Asso che opera a supporto delle piattaforme petrolifere nel Mediterraneo, e ha riportato in Libia 108 persone recuperate a bordo di un gommone in difficoltà. "potrebbe accadere": lo sostiene all'Ansa Marina Castellaneta, ordinario di diritto internazionale a Bari.

Quindi Castellaneta spiega: "in base a tutte le Convenzioni internazionali lo Stato deve fare in modo che chiunque faccia richiesta di asilo venga tutelato e seguito in questa richiesta. E dunque ha l'obbligo che le sue navi, quelle che battono la sua bandiera, non effettuino dei respingimenti".

Secondo l'Unhcr: "la Libia non è un porto sicuro e questo atto potrebbe comportare una violazione del diritto internazionale".

Sul caso è intervenuto Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali (LeU) e segretario nazionale di Sinistra Italiana, che si trova da giorni a bordo della nave Open Arms.

“Abbiamo appreso che uno dei gommoni segnalati oggi dalla Guardia Costiera italiana con 108 persone a bordo nel Mediterraneo è stato soccorso dalla nave Asso Ventotto, battente bandiera italiana, che si sta dirigendo verso Tripoli”, osserva Fratoianni.

“Non sappiamo ancora se questa operazione avviene su indicazione della Guardia Costiera Italiana, ma se così fosse si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero e proprio respingimento collettivo di cui l’Italia e il comandante della nave risponderanno davanti ad un tribunale”.

A stretto giro di posta la replica del ministro Toninelli. "La Guardia costiera italiana non è interessata nè al coordinamento nè al salvataggio della Asso 28. Non è interessata perciò non ci ha fornito alcuna indicazione", ha affermato il ministro delle Infrastrutture entrando al Senato". "Il diritto internazionale non è stato violato" ha aggiunto.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto