BARI - Bari negli ultimi cinque anni è stata interessata da importanti trasformazioni a livello urbanistico ed architettonico che hanno contribuito ad affinare il senso civico dei cittadini baresi, coinvolti quotidianamente con curiosità e talvolta parere critico, nella realtà dei cantieri sorti in città.
Emblema della trasformazione della città di Bari è sicuramente il progetto di riqualificazione, ormai in via di ultimazione, della nuova via Sparano dove rimosse le storiche palme che erano al centro di ogni isolato del tratto pedonale dello shopping, l’amministrazione comunale ha esplicitamente voluto donare ai baresi e ai visitatori un impressionante “effetto cannocchiale” lungo quasi 1 km che collega piazza Umberto I, sede dell’Università e piazza Aldo Moro, sede della Stazione Ferroviaria Centrale, a corso Vittorio Emanuele II da cui si diramano i vicoli del città vecchia.
L’intento di novità a scopo di modernizzazione artistica, metropolitana ed europea della città ha necessitato di una nuova pavimentazione in via Sparano per la creazione di 6 salotti all’aperto, a tema storico e memoriale con al culmine quello di Porta vecchia all’incrocio tra via Sparano e corso Vittorio Emanuele II in cui la pavimentazione presenta il mosaico della pianta geografica di Barivecchia. E proprio da questo incrocio tra il vecchio e il nuovo (soggetto ai lavori in corso che dovranno portare a migliorare la vivibilità della città), in pieno centro, a due passi da Palazzo di Città, sede del Comune di Bari, parte la segnalazione di Sos Città per la messa in sicurezza della mobilità pedonale dei cittadini disabili e non.
"All’incrocio tra via Sparano e corso Vittorio Emanuele II la nuova pavimentazione dotata di corridoio utile ai non vedenti si scontra con la vecchia pavimentazione, anch’essa dotata di tali corridoi, invece che combaciare, creando un dosso di cemento che destabilizza il percorso riservato ai non vedenti", dichiarano i rappresentanti di Sos Città, Danilo Cancellaro e Dino Tartarino.
Sicuramente si tratta di uno stato delle cose provvisorio, ma giustamente da segnalare, poiché la messa in sicurezza va garantita a tutti i cittadini, non solo a quelli che hanno la possibilità di scorgere il cartello di “Alt, lavori in corso”.
Quindi, si è di fronte ad una barriera architettonica che mina l’orientamento nei pedoni con disabilità, ai sensi dell’art. 1.3 del D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503.
“Come mai nei lavori di riqualificazione non si è tenuto conto di tutto ciò fermo restando che è anche evidente il fatto che il corridoio per non vedenti della via Sparano non combacia, da una lato, nemmeno con corso Vittorio Emanuele? Ci auguriamo che trattasi di una "svista" e che quanto prima l'assessore ai Lavori Pubblici intervenga per la rimozione delle barriere", concludono Cancellaro e Tartarino.