BARI - “Abbiamo fatto un investimento per ammodernare questo ospedale e per potenziarlo. Era un impegno che avevamo da tempo e che abbiamo onorato”. Così il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenendo questo pomeriggio alla cerimonia ufficiale d’apertura del cantiere della nuova torre dell’Ospedale “Francesco Ferrari” di Casarano.
Una nuova Torre, la quarta, e un’altra sottoposta a profondo restyling.
“Oggi - ha proseguito Emiliano - è anche un’occasione per riabbracciarsi un po’ tutti quanti. È qui presente il Sindaco di Gallipoli insieme ai sindaci del comprensorio, che ringrazio tutti. È chiaro che quando si dialoga, normalmente si trovano delle soluzioni. Purtroppo, la legge impone ai Presidenti di Regione, a volte, di fare delle scelte impopolari, come scegliere tra due ospedali distanti solo 15 chilometri l’uno dall’altro. Scegliere, ovviamente, non in termini di chiusura, come qualcuno andava dicendo, ma di classamento”.
“Noi ci auguriamo - ha evidenziato il Presidente della Regione Puglia - che la collaborazione tra le strutture sanitarie possa in qualche maniera lenire il dolore, il disappunto e il dispiacere per questo classamento. Ogni pietra di questi ospedali è costata sacrifici e tanto lavoro e rappresenta delle storie bellissime di persone meravigliose che si sono impegnate nel passato. Mi rendo conto, quindi, che tutti i cambiamenti possano generare dolore, ma poco alla volta vanno superati. Ovviamente, io ho bisogno dei sindaci, perché la loro saggezza, la loro capacità di dialogo è di fondamentale importanza. Io sono certo che grazie ai lavori che inauguriamo oggi, questo processo di dialogo collaborativo ci consentirà di superare il legittimo disappunto del passato”.
“Si tratta - ha concluso Emiliano - di due città e di due ospedali straordinariamente importanti e se riusciranno a collaborare tra di loro sarà determinante. Dipenderà da tutti noi. Sono molto felice di essere qui, perché ero rammaricato dal fatto di non essere riuscito a spiegare fino in fondo le ragioni di una scelta dolorosa per questa comunità . Mi auguro che il futuro sia pieno di concordia e di collaborazione”.
Con la posa della prima pietra il Presidente Emiliano ha aperto ufficialmente il cantiere che cambierà il volto – e la storia - dell’Ospedale “Ferrari” di Casarano, rendendolo una struttura più moderna, funzionale, adeguata alle norme antincendio e antisismiche e al passo con i tempi dal punto di vista della dotazione strumentale e diagnostica.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Casarano, Gianni Stefà no, gli assessori regionali Loredana Capone e Salvatore Ruggieri, il vicario del vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, mons. Gino Ruberto, il presidente del Comitato pro Ospedale “Ferrari” Claudio Casciaro, i sindaci del comprensorio, associazioni, operatori sanitari e semplici cittadini. A fare gli onori di casa il direttore medico dell’Ospedale “Ferrari”, Gabriella Cretì, e il Direttore Generale ASL Lecce, Ottavio Narracci che, assieme al Direttore Sanitario Antonio Sanguedolce e al Direttore Amministrativo Antonio Pastore, ha impresso una forte accelerazione all’iter procedurale.
“Avviare i lavori di questo nuovo lotto dell’Ospedale di Casarano - ha spiegato Narracci - significa completare un programma d’investimento che ha diversi anni di storia e che finalmente giunge ad un momento di completa attuazione. Questo momento coincide con una fase storica nella quale la regolamentazione regionale sulla rete ospedaliera assegna a Casarano un nuovo compito e un nuovo ruolo, affidando a questo ospedale unità operative e attività assistenziali ben precise, tutte quante attribuibili alla funzione ospedaliera”.
L'opera rientra tra gli interventi previsti nell’Accordo Quadro ex art. 20 Legge 67/88 con un finanziamento di 14.210.000 euro, di cui il 95 % a carico dello Stato e il restante 5% a carico della Regione Puglia. Serviranno 36 mesi all’impresa appaltatrice, la Edilcostruzioni srl da Vitigliano di Santa Cesarea Terme, per ultimare l’intervento che, di fatto, riconsegnerà alla comunità casaranese un nosocomio completamente rivisto alla luce del Decreto Ministeriale 70/2015 e del Piano di Riordino ospedaliero previsto dal Regolamento regionale 7/2017.
Con due idee che costituiscono l’ossatura del progetto: razionalizzare e, soprattutto, migliorare l'offerta sanitaria complessiva dell’ospedale. Obiettivi che, secondo il progetto curato dall’ingegner Antonio Leo, saranno raggiunti concentrando l'attività sanitaria principalmente, ma non esclusivamente, nelle Torri 3 e 4. Nella prima, infatti, sarà convogliata l’attività chirurgica, anche perché in essa è già presente un blocco operatorio realizzato relativamente di recente, mentre l’area medica (con le degenze) occuperà la nuova Torre.
Dal punto di vista costruttivo si tratta di strutture "basse" (tre piani fuori terra, uno seminterrato) e molto flessibili per quanto riguarda la logistica, perfettamente in linea con i dettami della costruzione e gestione di strutture sanitarie, imperniati sulla suddivisione dell'area sanitaria per intensità di cura. L’area chirurgica e l’area medica così organizzate saranno messe in comunicazione con una serie di servizi essenziali per il loro corretto funzionamento.
Novità importanti anche per l’accesso dell'utenza. Il progetto contempla la realizzazione di una nuova hall di accesso, con l’accoglienza e l’indirizzamento dell'utenza nettamente separati dall'accesso d'urgenza. La struttura di accoglienza sarà poi direttamente e comodamente collegata con l'area di parcheggio dedicata all'utenza e nettamente separata dalla viabilità dei mezzi di soccorso e d'urgenza. Facilitati anche gli spostamenti, giacché l’area di accoglienza sarà posizionata baricentricamente rispetto a tutte le attività del nosocomio, garantendo percorsi a piano terra veloci e privi di barriere architettoniche.
La quarta Torre, per un totale di 6.700 metri quadri distribuiti sui quattro piani, ospiterà al piano terra un nuovo e più funzionale CUP direttamente collegato con l'area prelievi e il laboratorio analisi e con l'area farmaceutica, senza tuttavia interferire con le attività sanitarie legate alle aree di degenza. L’area delle degenze mediche, opportunamente aggiornate e dotate di idonei sistemi di sicurezza per pazienti e personale, oltre che pensate anche per accogliere utenti non deambulanti, occuperà i due piani superiori, mentre il seminterrato ospiterà vai tecnologici, archivi e depositi.
Al termine dell'intero programma di intervento strutturale, inoltre, il Pronto Soccorso sarà spostato nella terza Torre e direttamente collegato con il gruppo operatorio, riducendo di fatto tempi e spazi degli attuali percorsi. Realizzate ex novo sia la "camera calda" sia l’area di diagnostica per immagine, con un investimento di 2 milioni per l’acquisto di apparecchiature e l’aggiornamento tecnologico. L’intervento alla terza Torre riguarderà una superficie di circa 1.600,00 metri quadri, con la realizzazione di una nuova area degenza vicina al Pronto Soccorso, la ristrutturazione di parte del piano seminterrato e l’adeguamento alla normativa sismica delle due aree di intervento.
Nelle restanti due Torri, la 1 e la 2, verranno concentrate le attività con durata H12: area ambulatoriale, servizi logistici, amministrativi e uffici operativi.
Significativa l’attenzione posta al decongestionamento della viabilità di "soccorso" del nosocomio, con la creazione di percorsi distinti per l'emergenza e per l'utenza grazie ad un ingresso completamente separato, il che avrà una notevole ricaduta positiva anche sulla viabilità comunale adiacente.
Infine, il progetto tiene conto anche del tema del consumo del suolo. L’impatto sul territorio sarà ridotto al minimo, poiché la quarta Torre sorgerà sulla stessa superficie oggi occupata dalla vetusta struttura su due piani costruita alla fine degli Anni ‘60 e adibita a servizi amministrativi. La sua demolizione segnerà il vero e proprio passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo Ospedale “Ferrari”.
Una nuova Torre, la quarta, e un’altra sottoposta a profondo restyling.
“Oggi - ha proseguito Emiliano - è anche un’occasione per riabbracciarsi un po’ tutti quanti. È qui presente il Sindaco di Gallipoli insieme ai sindaci del comprensorio, che ringrazio tutti. È chiaro che quando si dialoga, normalmente si trovano delle soluzioni. Purtroppo, la legge impone ai Presidenti di Regione, a volte, di fare delle scelte impopolari, come scegliere tra due ospedali distanti solo 15 chilometri l’uno dall’altro. Scegliere, ovviamente, non in termini di chiusura, come qualcuno andava dicendo, ma di classamento”.
“Noi ci auguriamo - ha evidenziato il Presidente della Regione Puglia - che la collaborazione tra le strutture sanitarie possa in qualche maniera lenire il dolore, il disappunto e il dispiacere per questo classamento. Ogni pietra di questi ospedali è costata sacrifici e tanto lavoro e rappresenta delle storie bellissime di persone meravigliose che si sono impegnate nel passato. Mi rendo conto, quindi, che tutti i cambiamenti possano generare dolore, ma poco alla volta vanno superati. Ovviamente, io ho bisogno dei sindaci, perché la loro saggezza, la loro capacità di dialogo è di fondamentale importanza. Io sono certo che grazie ai lavori che inauguriamo oggi, questo processo di dialogo collaborativo ci consentirà di superare il legittimo disappunto del passato”.
“Si tratta - ha concluso Emiliano - di due città e di due ospedali straordinariamente importanti e se riusciranno a collaborare tra di loro sarà determinante. Dipenderà da tutti noi. Sono molto felice di essere qui, perché ero rammaricato dal fatto di non essere riuscito a spiegare fino in fondo le ragioni di una scelta dolorosa per questa comunità . Mi auguro che il futuro sia pieno di concordia e di collaborazione”.
Con la posa della prima pietra il Presidente Emiliano ha aperto ufficialmente il cantiere che cambierà il volto – e la storia - dell’Ospedale “Ferrari” di Casarano, rendendolo una struttura più moderna, funzionale, adeguata alle norme antincendio e antisismiche e al passo con i tempi dal punto di vista della dotazione strumentale e diagnostica.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Casarano, Gianni Stefà no, gli assessori regionali Loredana Capone e Salvatore Ruggieri, il vicario del vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, mons. Gino Ruberto, il presidente del Comitato pro Ospedale “Ferrari” Claudio Casciaro, i sindaci del comprensorio, associazioni, operatori sanitari e semplici cittadini. A fare gli onori di casa il direttore medico dell’Ospedale “Ferrari”, Gabriella Cretì, e il Direttore Generale ASL Lecce, Ottavio Narracci che, assieme al Direttore Sanitario Antonio Sanguedolce e al Direttore Amministrativo Antonio Pastore, ha impresso una forte accelerazione all’iter procedurale.
“Avviare i lavori di questo nuovo lotto dell’Ospedale di Casarano - ha spiegato Narracci - significa completare un programma d’investimento che ha diversi anni di storia e che finalmente giunge ad un momento di completa attuazione. Questo momento coincide con una fase storica nella quale la regolamentazione regionale sulla rete ospedaliera assegna a Casarano un nuovo compito e un nuovo ruolo, affidando a questo ospedale unità operative e attività assistenziali ben precise, tutte quante attribuibili alla funzione ospedaliera”.
L'opera rientra tra gli interventi previsti nell’Accordo Quadro ex art. 20 Legge 67/88 con un finanziamento di 14.210.000 euro, di cui il 95 % a carico dello Stato e il restante 5% a carico della Regione Puglia. Serviranno 36 mesi all’impresa appaltatrice, la Edilcostruzioni srl da Vitigliano di Santa Cesarea Terme, per ultimare l’intervento che, di fatto, riconsegnerà alla comunità casaranese un nosocomio completamente rivisto alla luce del Decreto Ministeriale 70/2015 e del Piano di Riordino ospedaliero previsto dal Regolamento regionale 7/2017.
Con due idee che costituiscono l’ossatura del progetto: razionalizzare e, soprattutto, migliorare l'offerta sanitaria complessiva dell’ospedale. Obiettivi che, secondo il progetto curato dall’ingegner Antonio Leo, saranno raggiunti concentrando l'attività sanitaria principalmente, ma non esclusivamente, nelle Torri 3 e 4. Nella prima, infatti, sarà convogliata l’attività chirurgica, anche perché in essa è già presente un blocco operatorio realizzato relativamente di recente, mentre l’area medica (con le degenze) occuperà la nuova Torre.
Dal punto di vista costruttivo si tratta di strutture "basse" (tre piani fuori terra, uno seminterrato) e molto flessibili per quanto riguarda la logistica, perfettamente in linea con i dettami della costruzione e gestione di strutture sanitarie, imperniati sulla suddivisione dell'area sanitaria per intensità di cura. L’area chirurgica e l’area medica così organizzate saranno messe in comunicazione con una serie di servizi essenziali per il loro corretto funzionamento.
Novità importanti anche per l’accesso dell'utenza. Il progetto contempla la realizzazione di una nuova hall di accesso, con l’accoglienza e l’indirizzamento dell'utenza nettamente separati dall'accesso d'urgenza. La struttura di accoglienza sarà poi direttamente e comodamente collegata con l'area di parcheggio dedicata all'utenza e nettamente separata dalla viabilità dei mezzi di soccorso e d'urgenza. Facilitati anche gli spostamenti, giacché l’area di accoglienza sarà posizionata baricentricamente rispetto a tutte le attività del nosocomio, garantendo percorsi a piano terra veloci e privi di barriere architettoniche.
La quarta Torre, per un totale di 6.700 metri quadri distribuiti sui quattro piani, ospiterà al piano terra un nuovo e più funzionale CUP direttamente collegato con l'area prelievi e il laboratorio analisi e con l'area farmaceutica, senza tuttavia interferire con le attività sanitarie legate alle aree di degenza. L’area delle degenze mediche, opportunamente aggiornate e dotate di idonei sistemi di sicurezza per pazienti e personale, oltre che pensate anche per accogliere utenti non deambulanti, occuperà i due piani superiori, mentre il seminterrato ospiterà vai tecnologici, archivi e depositi.
Al termine dell'intero programma di intervento strutturale, inoltre, il Pronto Soccorso sarà spostato nella terza Torre e direttamente collegato con il gruppo operatorio, riducendo di fatto tempi e spazi degli attuali percorsi. Realizzate ex novo sia la "camera calda" sia l’area di diagnostica per immagine, con un investimento di 2 milioni per l’acquisto di apparecchiature e l’aggiornamento tecnologico. L’intervento alla terza Torre riguarderà una superficie di circa 1.600,00 metri quadri, con la realizzazione di una nuova area degenza vicina al Pronto Soccorso, la ristrutturazione di parte del piano seminterrato e l’adeguamento alla normativa sismica delle due aree di intervento.
Nelle restanti due Torri, la 1 e la 2, verranno concentrate le attività con durata H12: area ambulatoriale, servizi logistici, amministrativi e uffici operativi.
Significativa l’attenzione posta al decongestionamento della viabilità di "soccorso" del nosocomio, con la creazione di percorsi distinti per l'emergenza e per l'utenza grazie ad un ingresso completamente separato, il che avrà una notevole ricaduta positiva anche sulla viabilità comunale adiacente.
Infine, il progetto tiene conto anche del tema del consumo del suolo. L’impatto sul territorio sarà ridotto al minimo, poiché la quarta Torre sorgerà sulla stessa superficie oggi occupata dalla vetusta struttura su due piani costruita alla fine degli Anni ‘60 e adibita a servizi amministrativi. La sua demolizione segnerà il vero e proprio passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo Ospedale “Ferrari”.