BARI - “Alla luce dei recenti accadimenti che hanno coinvolto la ASL Bari, chiediamo all’Assessore Emiliano di conoscere quali iniziative siano state poste in essere nell’ambito del Progetto “Curiamo la corruzione” presentato nel 2016, che si poneva l’obiettivo di prevenire e contrastare in maniera più efficace corruzione e sprechi, attraverso l’adozione di diversi strumenti finalizzati ad aumentare la trasparenza dell’attività amministrativa e la responsabilità dei dipendenti” lo chiedono, attraverso una interrogazione indirizzata ad Emiliano, i consiglieri regionali del M5S Galante, Laricchia, Barone, Di Bari e Bozzetti per conoscere lo stato di attuazione e gli eventuali risultati del Progetto di Transparency International Italia–Asl Bari presentato a marzo 2016 dal Presidente Emiliano, assieme all’ex Direttore del Dipartimento Salute Giovanni Gorgoni nonché al Direttore Generale della Asl Bari Vito Montanaro.
“A più di due anni di distanza dalla presentazione del Progetto – proseguono i cinquestelle – vogliamo sapere quali iniziative siano state poste in essere nell’ambito del Progetto in questione, se la Regione Puglia abbia verificato l’attuazione degli strumenti di anticorruzione della ASL Bari e quali risultati si siano ottenuti da due anni ad oggi.”
Il progetto, in particolare, mirava ad istruire e formare sia i Dirigenti che il personale, implementando l’utilizzo di modelli innovativi tra cui il Whistleblowing, ossia la possibilità di segnalare in maniera documentata e con la massima tutela di anonimato i comportamenti illeciti di cui si fosse a conoscenza.
“L’auspicio – proseguono – è che, dopo due anni, il progetto abbia portato i primi frutti; in un settore che si può definire “ad alto rischio corruzione” come quello della sanità, infatti, la mancata o carente osservanza delle norme in materia di trasparenza o l’assenza di imparzialità possono avere conseguenze importanti anche sulla qualità delle cure, a discapito ovviamente della salute dei cittadini pugliesi. Anche la Corte dei Conti ha sottolineato più volte come il malaffare e la cattiva gestione vadano “a braccetto”, soprattutto con riferimento alle procedure di selezione del personale, all’espletamento delle gare d’appalto per lavori o forniture di beni e servizi, nonché - concludono - alla gestione delle liste d’attesa.”
“A più di due anni di distanza dalla presentazione del Progetto – proseguono i cinquestelle – vogliamo sapere quali iniziative siano state poste in essere nell’ambito del Progetto in questione, se la Regione Puglia abbia verificato l’attuazione degli strumenti di anticorruzione della ASL Bari e quali risultati si siano ottenuti da due anni ad oggi.”
Il progetto, in particolare, mirava ad istruire e formare sia i Dirigenti che il personale, implementando l’utilizzo di modelli innovativi tra cui il Whistleblowing, ossia la possibilità di segnalare in maniera documentata e con la massima tutela di anonimato i comportamenti illeciti di cui si fosse a conoscenza.
“L’auspicio – proseguono – è che, dopo due anni, il progetto abbia portato i primi frutti; in un settore che si può definire “ad alto rischio corruzione” come quello della sanità, infatti, la mancata o carente osservanza delle norme in materia di trasparenza o l’assenza di imparzialità possono avere conseguenze importanti anche sulla qualità delle cure, a discapito ovviamente della salute dei cittadini pugliesi. Anche la Corte dei Conti ha sottolineato più volte come il malaffare e la cattiva gestione vadano “a braccetto”, soprattutto con riferimento alle procedure di selezione del personale, all’espletamento delle gare d’appalto per lavori o forniture di beni e servizi, nonché - concludono - alla gestione delle liste d’attesa.”
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