Sclerosi multipla, da San Giovanni Rotondo si accende la speranza: trapiantate cellule staminali sui primi tre pazienti

SAN GIOVANNI ROTONDO (FG) - Passi in avanti per quel che riguarda la ricerca contro la sclerosi multipla: in questi giorni vi è stato un trapianto di cellule staminali sui primi tre pazienti grazie alla sperimentazione coordinata da Angelo Vescovi, direttore scientifico di Revert Onlus e dell'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, che ha ideato e coordinato lo studio.

Al momento i pazienti trattati stanno bene e non manifestano effetti collaterali. L'annuncio è stato dato in Vaticano, in occasione dell'Assemblea Nazionale della Pontificia Accademia per la Vita, da Monsignor Paglia e da Vescovi.

Il trapianto sul primo campione di pazienti è avvenuto con l'iniezione di cinque milioni di cellule staminali nella cavità del ventricolo laterale cerebrale per favorirne la diffusione nel sistema nervoso centrale attraverso il liquido cefalorachidiano. Il trattamento, eseguito dal neurochirurgo Sandro Carletti, responsabile del Dipartimento di Neuroscienze dell'Ospedale Santa Maria di Terni, è avvenuto senza complicazioni e non si sono registrati eventi avversi imputabili alla procedura.

"Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti in questo prima parte della sperimentazione" ha dichiarato Angelo Vescovi. "I pazienti sono sotto controllo e stanno bene: non abbiamo rilevato alcuna evidenza di effetti collaterali. Quello intrapreso è un percorso lungo e complesso, ma la conclusione del trapianto sul primo gruppo di pazienti è un segnale positivo che rappresenta un nuovo traguardo per la ricerca scientifica italiana verso la cura delle malattie neurodegenerative. Per quanto si tratti di una sperimentazione di fase I, abbiamo costruito il disegno sperimentale in modo da avere qualche probabilità di potere evincere eventuali effetti terapeutici".

L'equipe di clinici e ricercatori è ora in attesa dell'autorizzazione a procedere nei prossimi mesi con il trapianto di cellule staminali celebrali sui prossimi gruppi di pazienti arruolati per il trial clinico di fase 1, che ha la finalità esclusiva di valutare la sicurezza e la tollerabilità della terapia. La sperimentazione coinvolgerà 15 pazienti, tra i 18 e i 60 anni, affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva.