di LUIGI LAGUARAGNELLA - Il giorno dopo l'incontro di preghiera vissuto a Bari con Papa Francesco e i patriarchi e delegati delle chiese ortodosse e orientali è ancora carico di emozioni, soprattutto tra la gente. Emozione che prova a descrivere Anna Rita, scelta dall'arcidiocesi tra le venti persone che, durante la preghiera a Largo Giannella, hanno portato le lampade al Pontefice e agli altri capi religiosi: "Ho sentito davvero il peso storico di questo incontro. È un tempo difficile. Speriamo davvero si apra un piccolo varco di speranza".
Chiedendole, per curiosità , a quale rappresentante religioso avesse passato la sua lampada ricorda che in testa portava un paramento bianco. E allora, cercando di riconoscerlo insieme, lo riconduciamo a Hilarion, rappresentante di Kyrill, patriarca di Mosca e di tutta la Russia.
In realtà è solo un pretesto per farle trovare altre parole per descrivere quel breve e intenso momento in cui le mani di Anna Rita hanno sfiorato quelle del capo religioso porgendogli la lampada. Cerca di immortalare quel semplice gesto: "È stato come passare nelle sue mani la mia speranza di pace. Mentre gli andavo incontro, lui mi guardava; nei suoi occhi ho depositato la mia richiesta di pace. Lui mi ha detto: "Grazie".
Ho sorriso e gli ho detto: "Che davvero sia pace". Andando via ho pensato che se lo vogliamo davvero, la pace è possibile! Ieri si è fatta la storia: una storia di pace!". L'impressione di questo incontro ecumenico è che soprattutto tra i partecipanti, comuni cittadini, fedeli o meno, sia nato un impegno concreto per la pace personale e collettivo.
Chiedendole, per curiosità , a quale rappresentante religioso avesse passato la sua lampada ricorda che in testa portava un paramento bianco. E allora, cercando di riconoscerlo insieme, lo riconduciamo a Hilarion, rappresentante di Kyrill, patriarca di Mosca e di tutta la Russia.
In realtà è solo un pretesto per farle trovare altre parole per descrivere quel breve e intenso momento in cui le mani di Anna Rita hanno sfiorato quelle del capo religioso porgendogli la lampada. Cerca di immortalare quel semplice gesto: "È stato come passare nelle sue mani la mia speranza di pace. Mentre gli andavo incontro, lui mi guardava; nei suoi occhi ho depositato la mia richiesta di pace. Lui mi ha detto: "Grazie".
Ho sorriso e gli ho detto: "Che davvero sia pace". Andando via ho pensato che se lo vogliamo davvero, la pace è possibile! Ieri si è fatta la storia: una storia di pace!". L'impressione di questo incontro ecumenico è che soprattutto tra i partecipanti, comuni cittadini, fedeli o meno, sia nato un impegno concreto per la pace personale e collettivo.