TORRE DELL'ORSO (LE) - Ore 9.45 di Venerdì 13 Luglio; Litorale Adriatico, Baia di Torre dell’Orso. Tra decine di bagnanti, su un tratto di spiaggia libera accanto il Lido La Sorgente, un uomo sulla 70ina in vacanza con la famiglia anni accusa un malore e si accascia a terra. Immediati i soccorsi del personale di Salvataggio dei “Servizi Spiaggia di Giovanni Borelli” che, allertato dagli astanti, raggiunge il malcapitato in pochi attimi.
Il primo ad intervenire, Gianluca Mingiano, formato al BLS-D e munito di Defibrillatore semiautomatico (a seguito della tanto discussa ordinanza balneare 2015 voluta dal comandante della Capitaneria, Cap. Daconto e dal Direttore della C.O. SEUS 118 di Lecce, Dr. Maurizio Scardia) ha iniziato subito il massaggio cardiaco ed applicati gli elettrodi, ha avviato il percorso di defibrillazione precoce.
A sostegno degli operatori impegnati nelle procedure e coordinati in remoto dalla centrale operativa 118, sono intervenuti, allertati via radio, gli assistenti bagnanti del Lido La Sirena, di Ugo Potenza. Tra i soccorritori, Eroi Inaspettati, Daniela Dell’Anna, dell’Areonatica Militare, oltre ad un medico ed un’infermiera in vacanza.
Un’alternanza puntuale di massaggio cardiaco e shock elettrici ha ripristinato il ritmo cardiaco del malcapitato fino all’arrivo, dopo soli 20 minuti, dei mezzi di soccorso avanzati che hanno messo il paziente in sicurezza e l’hanno condotto, vivo, presso il nosocomio leccese, dove è stato affidato alle cure avanzate della Terapia intensiva cardiologica.
Durante l’intervento è stato allertato anche il servizio custodi ambientali della pineta di Torre dell’Orso che hanno consentito agli operatori laici prima e sanitari poi, di intervenire al riparo da curiosi e astanti che si accalcavano nella zona.
Un successo legato alla sinergia tra pubblico e privato; alla collaborazione nell’ambito del piano collettivo di salvamento firmato tra l’amministrazione comunale, nella persona del Sindaco, Marco Potì, e l’associazione balneari Assotour e il grande lavoro di soccorso, promozione culturale e formazione, dell’Seus 118 Leccese.
Il Dr. Scardia, presente in centrale operativa al momento dell’accaduto, ha voluto sottolineare l’ottima integrazione tra soccorritori laici e operatori di centrale operativa; integrazione che ha permesso il tempestivo avvio delle procedure di soccorso e defibrillazione attraverso il personale laico, regolarmente formato e capillarmente diffuso lungo tutta la nostra costa, e gli operatori specializzati. “Un modello a cui ispirarsi come buana prassi nella gestione dell’emergenza cardiaca, in grado di abbattere la mortalità da arresto cardiaco sul territorio” ha concluso lo stesso Scardia.
Si ricorda che, a seguito di questa prima sperimentazione made in Salento, tutta la costa pugliese è stata cardioprotetta grazie all’ordinanza balneare 2017 della Guardia Costiera Regionale e che, la stessa Regione Puglia, su proposta del consigliere Ruggiero Mennea, ha emanato lo scorso Aprile, un’importante Legge Regionale per la promozione dei defibrillatori nei luoghi di aggregazione e rischio che fa da apripista per l’intera Nazione.
Il primo ad intervenire, Gianluca Mingiano, formato al BLS-D e munito di Defibrillatore semiautomatico (a seguito della tanto discussa ordinanza balneare 2015 voluta dal comandante della Capitaneria, Cap. Daconto e dal Direttore della C.O. SEUS 118 di Lecce, Dr. Maurizio Scardia) ha iniziato subito il massaggio cardiaco ed applicati gli elettrodi, ha avviato il percorso di defibrillazione precoce.
A sostegno degli operatori impegnati nelle procedure e coordinati in remoto dalla centrale operativa 118, sono intervenuti, allertati via radio, gli assistenti bagnanti del Lido La Sirena, di Ugo Potenza. Tra i soccorritori, Eroi Inaspettati, Daniela Dell’Anna, dell’Areonatica Militare, oltre ad un medico ed un’infermiera in vacanza.
Un’alternanza puntuale di massaggio cardiaco e shock elettrici ha ripristinato il ritmo cardiaco del malcapitato fino all’arrivo, dopo soli 20 minuti, dei mezzi di soccorso avanzati che hanno messo il paziente in sicurezza e l’hanno condotto, vivo, presso il nosocomio leccese, dove è stato affidato alle cure avanzate della Terapia intensiva cardiologica.
Durante l’intervento è stato allertato anche il servizio custodi ambientali della pineta di Torre dell’Orso che hanno consentito agli operatori laici prima e sanitari poi, di intervenire al riparo da curiosi e astanti che si accalcavano nella zona.
Un successo legato alla sinergia tra pubblico e privato; alla collaborazione nell’ambito del piano collettivo di salvamento firmato tra l’amministrazione comunale, nella persona del Sindaco, Marco Potì, e l’associazione balneari Assotour e il grande lavoro di soccorso, promozione culturale e formazione, dell’Seus 118 Leccese.
Il Dr. Scardia, presente in centrale operativa al momento dell’accaduto, ha voluto sottolineare l’ottima integrazione tra soccorritori laici e operatori di centrale operativa; integrazione che ha permesso il tempestivo avvio delle procedure di soccorso e defibrillazione attraverso il personale laico, regolarmente formato e capillarmente diffuso lungo tutta la nostra costa, e gli operatori specializzati. “Un modello a cui ispirarsi come buana prassi nella gestione dell’emergenza cardiaca, in grado di abbattere la mortalità da arresto cardiaco sul territorio” ha concluso lo stesso Scardia.
Si ricorda che, a seguito di questa prima sperimentazione made in Salento, tutta la costa pugliese è stata cardioprotetta grazie all’ordinanza balneare 2017 della Guardia Costiera Regionale e che, la stessa Regione Puglia, su proposta del consigliere Ruggiero Mennea, ha emanato lo scorso Aprile, un’importante Legge Regionale per la promozione dei defibrillatori nei luoghi di aggregazione e rischio che fa da apripista per l’intera Nazione.