Awpr, un futuro tutto da scrivere
Il termine Awpr è ormai entrato di diritto nel gergo del gambling. Si tratta di quegli apparecchi che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto. Inoltre sono in grado di permettere la trasmissione e la visualizzazione dei titoli autorizzatori con modalità telematiche, l’abilitazione e disabilitazione di ciascun apparecchio a seguito degli interventi di manutenzione, l’autorizzazione all’avvio delle partite con modalità telematiche, la trasmissione e visualizzazione di messaggi e avvisi finalizzati alla prevenzione del gioco patologico ed alla promozione del gioco responsabile, la trasmissione periodica delle informazioni relative all’integrità del software dell’apparecchio di gioco. Insomma, un progetto davvero interessante e che ha la sua base in tecniche a dir poco sofisticate, anche per evitare tentativi di manomissione. Tutto però sembra essersi bloccato e complicato. A servire è senza alcun dubbio una riforma chiara e dettagliata. Il tanto discusso Decreto Dignità ha provato a intervenire, ma non l'ha fatto in maniera completa, soprattutto per quanto riguarda il contrasto del gioco d’azzardo patologico.
Va detto che in passato molte manovre finanziarie hanno trattato il tema del gioco d'azzardo, ma nessuna si è occupata in maniera precisa delle Awpr. Ed è probabilmente anche per questo che il progetto sembra essere, quantomeno momentaneamente, saltato. L'arrivo degli apparecchi è stato rimandato di un anno, al gennaio del 2019. Sembra quindi scontato il ricorso a una proroga per la nuova generazione di slot. Quest'ultima sembra essere diventata già obsoleta ancor prima di esser stata realizzata o addirittura pensata e progettata. A essere messo in discussione a questo punto sembra essere il futuro delle slot machine nel suo complesso. Infatti, non sembrano esserci certezze e alcun tipo di chiarezza. L'unica garanzia sembra esser rappresentata da una “clausola di salvaguardia” introdotta in extremis nello stesso Decreto Dignità. Questa prevede la facoltà di valutare l’effettiva introduzione delle nuove disposizioni a patto che non creino costi aggiuntivi per lo Stato. Quindi, se i proventi del gioco dovessero essere abbattuti dalle nuove disposizioni o si dovesse palesare un rischio concreto in questo senso, difficilmente si potrà procedere con l’attuazione delle nuove misure. Il tutto può essere considerato come una vera e propria ancora di salvataggio.
Insomma, una vera e propria riforma sembra davvero di importanza vitale. Restano da capire le intenzioni dell'esecutivo in carica. Ci sarà però anche da tenere conto del lavoro che verrà messo in atto dalla Agenzia delle Dogane. È assolutamente necessario approfondire quanto fatto in questi mesi, anche se molti temi sono stati affrontati e trattati in maniera a dir poco superficiale. Insomma, una normativa di portata generale è senza alcun dubbio ciò che serve. Il Governo è già al lavoro. Il Decreto Dignità potrebbe quindi essere soltanto il primo tassello di un percorso ben più lungo. Le prossime tappe saranno quelle fondamentali.
Va detto che in passato molte manovre finanziarie hanno trattato il tema del gioco d'azzardo, ma nessuna si è occupata in maniera precisa delle Awpr. Ed è probabilmente anche per questo che il progetto sembra essere, quantomeno momentaneamente, saltato. L'arrivo degli apparecchi è stato rimandato di un anno, al gennaio del 2019. Sembra quindi scontato il ricorso a una proroga per la nuova generazione di slot. Quest'ultima sembra essere diventata già obsoleta ancor prima di esser stata realizzata o addirittura pensata e progettata. A essere messo in discussione a questo punto sembra essere il futuro delle slot machine nel suo complesso. Infatti, non sembrano esserci certezze e alcun tipo di chiarezza. L'unica garanzia sembra esser rappresentata da una “clausola di salvaguardia” introdotta in extremis nello stesso Decreto Dignità. Questa prevede la facoltà di valutare l’effettiva introduzione delle nuove disposizioni a patto che non creino costi aggiuntivi per lo Stato. Quindi, se i proventi del gioco dovessero essere abbattuti dalle nuove disposizioni o si dovesse palesare un rischio concreto in questo senso, difficilmente si potrà procedere con l’attuazione delle nuove misure. Il tutto può essere considerato come una vera e propria ancora di salvataggio.
Insomma, una vera e propria riforma sembra davvero di importanza vitale. Restano da capire le intenzioni dell'esecutivo in carica. Ci sarà però anche da tenere conto del lavoro che verrà messo in atto dalla Agenzia delle Dogane. È assolutamente necessario approfondire quanto fatto in questi mesi, anche se molti temi sono stati affrontati e trattati in maniera a dir poco superficiale. Insomma, una normativa di portata generale è senza alcun dubbio ciò che serve. Il Governo è già al lavoro. Il Decreto Dignità potrebbe quindi essere soltanto il primo tassello di un percorso ben più lungo. Le prossime tappe saranno quelle fondamentali.