BARI - Il Palagiustizia di Bari, dichiarato inagibile, dovrà essere sgomberato immediatamente. Così la senatrice Angela Piarulli (M5S), componente della Commissione Giustizia, nell'incontro nella sede dell'Ordine degli avvocati di Bari al quale hanno partecipato magistrati ed esponenti dei partiti politici di maggioranza e opposizione.
Tra questi il deputato barese di FI, Francesco Paolo Sisto, che ha annunciato una "denuncia", nei confronti "dei responsabili di questa situazione", per "interruzione di pubblico servizio, turbamento grave della regolarità del servizio della Giustizia penale della nostra città ". "Questo governo - ha rilevato - ha avuto la possibilità di intervenire".
Due giorni fa il sindaco di Bari, Antonio Decaro, aveva concesso una proroga di 120 giorni per lo sgombero del palazzo, fissato per il 30 agosto, suscitando una dura reazione del ministro Bonafede. E oggi Piarulli ribadisce che Tribunale penale e Procura dovranno trasferirsi "temporaneamente nelle sedi di Modugno e di via Brigata Bari".
«Il nostro intento oggi è quello di evitare qualsiasi strumentalizzazione politica, lasciando fuori il dibattito tra opposizione e maggioranza, e senza fare polemica, senza creare ulteriori disagi, cercare di dare un contributo serio e determinante per un soluzione immediata della vicenda, sia per quanto riguarda gli uffici penali - la cui situazione di emergenza è davanti agli occhi di tutti - che per tutti gli uffici giudiziari baresi.
Non possiamo più procrastinare la definizione di una sede unica, con l’accorpamento di tutti gli uffici giudiziari. Vogliamo cogliere oggi l’occasione per andare verso una soluzione definitiva, da raggiungere in tempi assolutamente e necessariamente brevi, perché la cittadinanza barese esige e merita una giustizia che funzioni. E la giustizia può funzionare se può contare sulle risorse umane, sugli strumenti e su sedi giudiziarie adeguate, sufficienti e dignitose. L’obiettivo di questo incontro è quello di condividere un documento che abbia dei punti programmatici seri e che vada verso una soluzione definitiva in tempi celeri possibilmente, come noi auspichiamo da tempo, attraverso procedure straordinarie».
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