Puglia: è allarme noce di mare, allerta nelle acque della costa adriatica


FOGGIA - In Puglia è allarma noce di mare, una sorta di medusa (all'apparenza) non urticante, ma altamente dannosa per la pesca e l'ecosistema. Come spiega la dottoressa Angela Santucci - biologa marina e ricercatrice presso l'Istituto di Scienze Marine del Cnr - si tratta di uno ctenoforo originario delle coste atlantiche dell'America settentrionale e meridionale, che negli ultimi decenni è giunto nel Mediterraneo e che è attualmente incluso fra le 100 specie invasive a livello mondiale.

"Dopo le segnalazioni dei pescatori locali che hanno lamentato le reti da pesca ostruite dalla presenza di abbondante plancton gelatinoso - spiega la biologa ad Ansa - qualche giorno fa effettuando dei campionamenti nella Laguna di Lesina, è stata registrata la presenza di una massiccia fioritura della Mnemiopsis leidyi. Essendo un predatore molto vorace si nutre di zooplancton, larve e uova di pesci, pertanto può alterare la catena trofica, riducendo l'abbondanza degli stock ittici nonchè causare grossi danni all'economia della pesca, com'è successo nel Mar Nero". La biologa ricorda che "in base ai dati riportati nella letteratura scientifica alla fine degli anni '80 la biomassa di alici diminuì drasticamente da circa 0,9 a 0,3 milioni di tonnellate nel Mar Nero e la causa è riconducibile alla competizione alimentare e la diretta predazione di larve e uova di alici ad opera della massiccia presenza di Mnemiopsis leidyi".

La prima segnalazione di questo esemplare in acque italiane risale al 2005, nel Golfo di Trieste, ma attualmente si registrano numerose segnalazioni lungo le coste liguri, toscane e adriatiche.