Strage di Bologna: il ricordo del presidente Emiliano


BARI - “Fino a quel 2 agosto eravamo convinti di essere in un Paese felice, o almeno io questo credevo, forse per l' età, e invece ci rendemmo conto che era possibile che delle famiglie in partenza per le vacanze potessero essere massacrate da una banda di vigliacchi che, come è scritto sulla lapide che abbiamo fatto apporre qui quando ero sindaco, si presentavano come gruppi neofascisti. Era un momento terribile della storia della Repubblica italiana. Questa memoria per me è quasi obbligatoria, come se fosse una cerimonia di commemorazione della mia famiglia. Va ricordato che questo era un evento quasi dimenticato quando diventai il sindaco di Bari, non c'era traccia sul palazzo del Comune, si ricordava in una strada sperduta tra Carbonara e Carrassi che era dedicata alle vittime della strage. Noi abbiamo ridato centralità a questa cerimonia ed è sempre emozionante rincontrare tutti i parenti, con i quali nel tempo siamo diventati amici.

Dopo Bologna, Bari è la città più colpita per numero di vittime, però poco conta dove siano nate. Quello che conta è ricordare questo evento, tenere la memoria di chi pensava di cambiare la storia politica italiana con le stragi. Quello era un momento terribile della storia d'Italia dove il terrorismo stava squartando il Paese. Siamo stati bravi allora a difendere la Costituzione, le istituzioni e a uscire da un momento drammatico. Io entrai in magistratura pochi anni dopo e forse questo shock è una delle ragioni per le quali poi ho fatto quella scelta.

Non c'è fase della storia che abbia trovato positività attraverso l'esercizio della negazione dei diritti altrui, delle stragi, della violenza. Tutti i momenti felici della storia dell'umanità corrispondono a momenti di alta democrazia, di grande intelligenza collettiva e con una forte partecipazione dei cittadini alle scelte. Quelli sono i periodi che ricordiamo come età dell'oro e forse parlare così oggi non è di moda perché in questo momento raccolgono voti coloro che gridano e creano paure.

La pacifica convivenza è complessa. Passa da concetti di giustizia, distribuzione, uguaglianza. Il 2 agosto sono state stracciate le vite di persone bellissime e meravigliose. Ogni morte così è un’occasione perduta. Noi non sapremo mai queste persone cosa sarebbero potute diventare, quei bambini che cosa sarebbero potuti diventare. Questo ancora oggi mi fa provare una rabbia terribile.

Bari da quel giorno ha fatto un grande passo avanti e vi chiedo di non farla mai tornare indietro, di consentire sempre a coloro che il 2 agosto saranno qui, di commemorare questo evento con la stessa emozione, tramandando questa coscienza collettiva che abbiamo faticosamente costruito. La forza di questo Paese sta nella sua cultura generale, politica, del lavoro, del rispetto della pluralità. Per questo serve rimanere custodi commossi e compenetrati della strage di Bologna del 2 agosto. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel corso della cerimonia in ricordo del 38° anniversario della strage di Bologna presso la lapide affissa all’esterno del Municipio di Bari alla presenza dei familiari delle vittime, del sindaco di Bari Antonio Decaro e delle autorità civili e militari.

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