BARI - Nota del consigliere regionale di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali, Mino Borraccino. “Circa un anno addietro - dichiara Borraccino - presentammo un’interrogazione al Presidente Michele Emiliano, in qualità di Assessore alla Sanità, per sapere se la Regione Puglia intendesse mettere in atto il riconoscimento della indennità di rischio e disagio prevista nell’art. 44, comma 6, del CCNL del comparto Sanità 1995/1998, agli infermieri dei reparti di Pronto Soccorso, del 118, di Psichiatria e del Sert, che svolgono un lavoro delicato, impegnativo e rischioso".
"Il Presidente - prosegue Borraccino - rispose formalmente che l’indennità prevista dall’articolo 44 del contratto collettivo nazionale di lavoro spetta esclusivamente al personale infermieristico addetto ai servizi destinati alla cura di determinate tipologie e di malattie, vale a dire al personale operante nei servizi di terapia intensiva e sub-intensiva, nei servizi di malattie infettive o equipollenti o nei reparti in cui sono ricoverati pazienti la cui malattia è stata già diagnosticata come infettiva, nonché nelle sale operatorie.
Segnaliamo, senza nessuno spirito polemico ma nell’interesse esclusivo degli operatori e dell’efficienza del Servizio sanitario regionale, che la posizione della Regione Puglia è diversa da quella di altre Regioni che, con appositi accordi decentrati, hanno invece riconosciuto l’indennità a questi professionisti in base non all’ art. 44, comma 6, del CCNL del comparto Sanità, bensì all’art.4, comma 2, 1° paragrafo, del CCNL del 7.4.1999 dello stesso Comparto, che consente, nell’ambito della contrattazione collettiva integrativa, di prevedere ‘i sistemi di incentivazione del personale sulla base di obiettivi, programmi e progetti di incremento della produttività e di miglioramento della qualità del servizio, con la definizione di criteri generali delle metodologie di valutazione e di ripartizione delle risorse...’.
Proponiamo, pertanto, che l’indennità di rischio venga riconosciuta a tutti gli operatori sanitari del 118 (Medici, Infermieri, O.S.S., Autisti, Soccorritori), del Pronto Soccorso, della Medicina Penitenziaria, della Psichiatria e del Sert.
Lo strumento idoneo può essere, appunto, la contrattazione decentrata aziendale.
E’ appena il caso di ricordare che questi operatori subiscono, oltre ai rischi comuni dei lavoratori del settore ospedaliero, ulteriori fattori di rischio, quali quello da videoterminale, quello psicologico (sindrome di burn out, disturbo post-traumatico da stress) e il rischio di atti di violenza che purtroppo sono sempre più frequenti e che abbiamo più volte segnalato, senza che al momento siano state prese decisioni adeguate”, conclude Borraccino.
"Il Presidente - prosegue Borraccino - rispose formalmente che l’indennità prevista dall’articolo 44 del contratto collettivo nazionale di lavoro spetta esclusivamente al personale infermieristico addetto ai servizi destinati alla cura di determinate tipologie e di malattie, vale a dire al personale operante nei servizi di terapia intensiva e sub-intensiva, nei servizi di malattie infettive o equipollenti o nei reparti in cui sono ricoverati pazienti la cui malattia è stata già diagnosticata come infettiva, nonché nelle sale operatorie.
Segnaliamo, senza nessuno spirito polemico ma nell’interesse esclusivo degli operatori e dell’efficienza del Servizio sanitario regionale, che la posizione della Regione Puglia è diversa da quella di altre Regioni che, con appositi accordi decentrati, hanno invece riconosciuto l’indennità a questi professionisti in base non all’ art. 44, comma 6, del CCNL del comparto Sanità, bensì all’art.4, comma 2, 1° paragrafo, del CCNL del 7.4.1999 dello stesso Comparto, che consente, nell’ambito della contrattazione collettiva integrativa, di prevedere ‘i sistemi di incentivazione del personale sulla base di obiettivi, programmi e progetti di incremento della produttività e di miglioramento della qualità del servizio, con la definizione di criteri generali delle metodologie di valutazione e di ripartizione delle risorse...’.
Proponiamo, pertanto, che l’indennità di rischio venga riconosciuta a tutti gli operatori sanitari del 118 (Medici, Infermieri, O.S.S., Autisti, Soccorritori), del Pronto Soccorso, della Medicina Penitenziaria, della Psichiatria e del Sert.
Lo strumento idoneo può essere, appunto, la contrattazione decentrata aziendale.
E’ appena il caso di ricordare che questi operatori subiscono, oltre ai rischi comuni dei lavoratori del settore ospedaliero, ulteriori fattori di rischio, quali quello da videoterminale, quello psicologico (sindrome di burn out, disturbo post-traumatico da stress) e il rischio di atti di violenza che purtroppo sono sempre più frequenti e che abbiamo più volte segnalato, senza che al momento siano state prese decisioni adeguate”, conclude Borraccino.
Tags
Politica