OTRANTO (LE) - Giovedì 13 settembre, alle 20.30, al Lungomare degli Eroi di Otranto, si svolgerà il Workshop "Diffamazione a mezzo stampa. Evitarla e difendersi", nell’ambito del Festival dei Giornalisti del Mediterraneo, giunto alla 10a edizione.
Interverranno: Nicola Triggiani (ordinario di Diritto processuale penale nell’Università di Bari “Aldo Moro”); Zouhir Louassini (RaiNews24), Francesca Bellini (Rai Radio 3), Luciana Borsatti (esperta di Iran e Medio Oriente).
A moderare il dibattito, Vittorio Ricapito (La Gazzetta del Mezzogiorno).
La normativa italiana in materia di diffamazione a mezzo stampa, al momento, non rispetta i parametri fissati dalla Corte di Strasburgo sulla base dei princìpi contenuti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Infatti, continua a prevedere la pena detentiva; e poco importa che essa possa in concreto non essere applicata. Il problema, come ha sottolineato la Corte europea dei diritti dell’uomo, è costituito dalla sanzione astrattamente comminabile a monte che può risultare ‘dissuasiva’.
Non è certamente facile trovare un punto di equilibrio tra interesse pubblico, diritto all’informazione, diritto alla ‘privacy’ e diritto alla tutela della reputazione di una persona: nella scorsa legislatura, nonostante un lungo dibattito parlamentare, non si è riusciti a varare una riforma organica della materia, che sarebbe necessaria per scongiurare soprattutto il pericolo che le sanzioni previste (di carattere penale e civile) possano costituire per il giornalista e la testata per la quale lavora un serio deterrente nella pubblicazione di notizie di pubblico interesse.
Ai giornalisti partecipanti all’evento saranno riconosciuti 4 crediti deontologici.
Il Festival, ideato e diretto da Tommaso Forte, si concluderà con la cerimonia di premiazione domenica 16 settembre.
Interverranno: Nicola Triggiani (ordinario di Diritto processuale penale nell’Università di Bari “Aldo Moro”); Zouhir Louassini (RaiNews24), Francesca Bellini (Rai Radio 3), Luciana Borsatti (esperta di Iran e Medio Oriente).
A moderare il dibattito, Vittorio Ricapito (La Gazzetta del Mezzogiorno).
La normativa italiana in materia di diffamazione a mezzo stampa, al momento, non rispetta i parametri fissati dalla Corte di Strasburgo sulla base dei princìpi contenuti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Infatti, continua a prevedere la pena detentiva; e poco importa che essa possa in concreto non essere applicata. Il problema, come ha sottolineato la Corte europea dei diritti dell’uomo, è costituito dalla sanzione astrattamente comminabile a monte che può risultare ‘dissuasiva’.
Non è certamente facile trovare un punto di equilibrio tra interesse pubblico, diritto all’informazione, diritto alla ‘privacy’ e diritto alla tutela della reputazione di una persona: nella scorsa legislatura, nonostante un lungo dibattito parlamentare, non si è riusciti a varare una riforma organica della materia, che sarebbe necessaria per scongiurare soprattutto il pericolo che le sanzioni previste (di carattere penale e civile) possano costituire per il giornalista e la testata per la quale lavora un serio deterrente nella pubblicazione di notizie di pubblico interesse.
Ai giornalisti partecipanti all’evento saranno riconosciuti 4 crediti deontologici.
Il Festival, ideato e diretto da Tommaso Forte, si concluderà con la cerimonia di premiazione domenica 16 settembre.
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