La tassa di soggiorno in Italia, un focus sulla Puglia


Liligo pubblica una ricerca che analizza nel dettaglio il panorama italiano delle tasse turistiche: il costo medio più basso per la tassa di soggiorno si registra nel Sud Italia, dove l’importo è di circa 1,70 € a notte per persona, segue il Nord con 1,80 € e chiude, con un importo leggermente superiore, il Centro del Paese con circa 1,90 €.

La tassa turistica, o tassa di soggiorno, è un’imposta richiesta ai viaggiatori che soggiornano presso hotel, B&B, campeggi e ostelli, si può presentare come una tassa fissa o calcolata su una percentuale fra il 3% e il 5% del costo totale dell’alloggio e l’Italia è uno dei Paesi europei in cui è più diffusa. 


In Italia, la tassa di soggiorno è stata introdotta nel 1910, abolita nel 1989 e poi inserita nuovamente a partire dal 2009. Ogni comune, a seconda che si tratti di una località di interesse artistico, storico-culturale o turistico, ha la facoltà di decidere in autonomia la tariffa giornaliera, la durata e il periodo in cui è necessario pagare la tassa di soggiorno. 

Dal 2009 a oggi, i comuni che hanno deciso di rendere operativa questa imposta sono passati da 13 a oltre 800, facendo registrare solo nell’ultimo anno un aumento del 13,3% e producendo più di 500 milioni di euro di gettito destinato alla ristrutturazione e alla preservazione del patrimonio culturale delle città italiane.

Come rilevato dalla ricerca di Liligo, nel Mezzogiorno d’Italia la tassa di soggiorno è quella con il costo medio più basso, circa 1,70 €. Fra le città del meridione, soltanto nella città di Napoli è richiesto un importo massimo di 5 € a notte. In Puglia, invece, a Lecce il costo giornaliero va da 1 € a 3 €.

La tassa di soggiorno è in questi giorni, al centro di polemiche e discussioni, con Federalberghi Brindisi che chiede ai Comuni di Fasano, Ostuni e Carovigno di azzerare questo balzello, che può rivelarsi un danno per il comparto turistico, già messo alla prova dalla crisi dovuta a fenomeni come il calo dei consumi, e l’abusivismo. Al nuovo Primo Cittadino di Brindisi, Riccardo Rossi, ad esempio, è stato chiesto di non introdurla.

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