BARI - Alla luce delle recenti dichiarazioni degli ex sindaci di San Donato e Cavallino, secondo cui tutti i sindaci salentini nel 2011 sarebbero stati favorevoli all’approdo del gasdotto Tap a San Foca, il consigliere del M5S Antonio Trevisi chiede che la magistratura indaghi sulla documentazione che ha portato ad individuare Melendugno come miglior approdo possibile.
“La magistratura - dichiara il pentastellato - oltre al rispetto della normativa Seveso, dovrebbe appurare se le risultanze della VIA, che individua San Foca come miglior approdo possibile, siano frutto di una corretta valutazione tecnico-scientifica o se la destinazione di Tap sia stata piuttosto decisa dalla politica. Da mesi sosteniamo che la cartografia di riferimento, da cui è disceso il parere favorevole della Commissione tecnica di VIA, riporta una evidente e anomala discrepanza con lo stato dei luoghi proprio a largo delle coste di Melendugno e chiediamo di riaprire la procedura di VIA per il gasdotto. È stata la stessa società, oltre ad Arpa Puglia, a riconoscere l’esistenza di praterie di Posidonia e Cymodocea nodosa nei fondali antistanti il Comune di Melendugno. Ora chiediamo di appurare se ci sia stata una rappresentazione grafica non accurata volta a far sbarcare Tap a San Foca. Bisogna far luce sui possibili danni ambientali causati ad un territorio e alla comunità locale dalla scelta di un approdo che, invece, dovrebbe essere una zona da tutelare vista la forte valenza naturalistica, paesaggistica e turistica”.
“La magistratura - dichiara il pentastellato - oltre al rispetto della normativa Seveso, dovrebbe appurare se le risultanze della VIA, che individua San Foca come miglior approdo possibile, siano frutto di una corretta valutazione tecnico-scientifica o se la destinazione di Tap sia stata piuttosto decisa dalla politica. Da mesi sosteniamo che la cartografia di riferimento, da cui è disceso il parere favorevole della Commissione tecnica di VIA, riporta una evidente e anomala discrepanza con lo stato dei luoghi proprio a largo delle coste di Melendugno e chiediamo di riaprire la procedura di VIA per il gasdotto. È stata la stessa società, oltre ad Arpa Puglia, a riconoscere l’esistenza di praterie di Posidonia e Cymodocea nodosa nei fondali antistanti il Comune di Melendugno. Ora chiediamo di appurare se ci sia stata una rappresentazione grafica non accurata volta a far sbarcare Tap a San Foca. Bisogna far luce sui possibili danni ambientali causati ad un territorio e alla comunità locale dalla scelta di un approdo che, invece, dovrebbe essere una zona da tutelare vista la forte valenza naturalistica, paesaggistica e turistica”.