di VITTORIO POLITO - Finalmente al professore Vito Lozito (1943-2004) ha una strada a lui intitolata. La cerimonia avrà luogo domani 27 ottobre alle ore 11,30 presso via Lembo in Santo Spirito (Bari).
Nato a Bari il 5 dicembre 1943, dopo gli studi classici presso il liceo “Orazio Flacco”, si laureò in Lettere e Filosofia presso l’Università locale. Successivamente fu docente di lettere italiane latine e greche presso vari Istituti statali. Dall’anno 1973 iniziò la carriera universitaria come docente di Storia della Chiesa e, dall’anno 1992, di Storia medievale presso il Dipartimento di scienze storiche e geografiche della Facoltà di “Scienze della Formazione” dell’Università di Bari. Partecipò, anche in qualità di organizzatore, a numerosi convegni su problematiche storiche di ordine generale e a caratterizzazione locale. Numerose le attività legate al sociale fra le quali da menzionare:
· Ispettore onorario per i Beni architettonici e per il paesaggio della Puglia, nell’agosto 2000;
· Presidente dell’Associazione turistica Pro Loco di Santo Spirito dal 1981 al 1989;
· Componente della giuria per le cinque edizioni del premio “Catino” di poesia inedita in lingua italiana e dialettale a Santo Spirito;
· Consulente e responsabile per la scelta dei testi di storia locale, per la costituzione di una biblioteca su delibera del Consiglio della I Circoscrizione della città di Bari nel maggio 1998;
· Membro del comitato di redazione del periodico “Il confratello” dell’Arciconfraternita della SS. Trinità e dei SS. Medici di Bari, dal 1989.
Vito Lozito ha voluto immortalare la ridente località di Santo Spirito con l’interessante pubblicazione “Santo Spirito – Storia di un centro costiero in Terra di Bari”, edito da Levante Editori, volume che ha fatto emergere nei residenti la coscienza di appartenere a un territorio dalla storia molto ricca e antica. L’autore sostiene che la località era conosciuta già in epoca romana, dal momento che il naufragio di una nave romana lungo la costa santospiritese e il rinvenimento di anfore databili tra il II secolo a.C. ed il I d.C. avvalorano tale tesi.
Sono trascorsi quasi quattordici anni dalla scomparsa di Vito Lozito, barese doc, saggista e autore di molte pubblicazioni, delle quali ricordo solo le sue ultime fatiche: “Agiografia, Magia, Superstizione” (Levante), nella quale ha esaminato il costume, la mentalità, l’atteggiamento, tenuti nei primi secoli dell’era volgare (e non solo in quell’epoca), nei confronti dell’arte – o presunta tale – di conoscere il futuro, di avere contatti con il mondo misterioso degli inferi che provoca sensazioni di paura e al tempo stesso di fascino.
L’ultimo impegno l’ha riservato al bel volume “Alla radice del vizio”(Levante), opera alla quale ha dedicato impegno ed entusiasmo nell’indicare le simbologie del mondo animale e vegetale, relative ai vizi capitali, seguendo la tradizione greco-romana e cristiana. Lozito riporta nel suo libro anche sentenze, proverbi e modi di dire, spesso definiti espressioni di “saggezza popolare” che invece testimoniano la «continuità di una cultura occidentale dal mondo classico a quello medievale fino alle letterature moderne» che documentano realmente un modo di pensare e di affrontare il Vizio con moduli verbali antichi ma tuttora vivi. La improvvisa e silenziosa malattia non gli consentì di ritirare il premio “Valle dei Trulli”, assegnatogli per quest’ultimo volume, al quale tanto teneva.
L’Associazione Culturale “Giovanni Falcone” di Catino Santo Spirito, ha istituito nell’ambito del “Concorso Nazionale di Poesia inedita di Catino”, lo speciale premio “Vito Lozito”, che di anno in anno viene conferito a persone che si sono particolarmente distinte in attività socio-culturali finalizzate alla salvaguardia della cultura, delle tradizioni e del dialetto della Terra di Bari, tutte cose che aveva nel cuore il caro ed indimenticabile Vito Lozito.
Il vostro cronista, nell’anno 2009, per iniziativa della stessa Associazione, è stato onorato del Premio speciale “Vito Lozito” per «essersi distinto nell’ambito delle attività socio-culturali in terra di Bari come giornalista e cultore delle tradizioni e del vernacolo barese».
La conoscenza del professore la devo a Mario Cavalli nelle famose domeniche di casa Levante, riunioni in cui amici vecchi e nuovi raccontavano i loro sogni, speranze e si lanciavano nuove idee legate alla cultura e al libro di carta. Lozito era anche un grande esperto di cucina e si deliziava a raccontarci le varie soluzioni culinarie, quasi sempre legate al pesce, di cui era maestro. Dal momento che il sottoscritto ritiene umilmente di essere anche esperto in materia, devo confessare che qualche affettuoso attrito sugli ingredienti da utilizzare vi è stato, ma poi interveniva don Mario, da Lozito definito il ‘pompiere’, e tutto rientrava nei ranghi. Ricordare una persona, che ha preceduto nel Regno dei Cieli di due settimane il fondatore di casa Levante e che era grande amico dei fratelli Cavalli, richiede una grande forza d'animo, ma la sola forza, senza l’amicizia, è impotente, come l’amicizia, senza la stima, è insignificante... per cui valente saggista da oggi avrai la tua strada: VITO LOZITO, Storico. Noi tuoi vecchi amici verremo una domenica ad ‘indugiare’ sotto la tua targa, in compagnia del figlio del pescatore che ti forniva il “pesce in odore di mare”: tranquillo faremo uno scatto fotografico che ti invieremo in modo che tu possa inserirla fra le tue cartoline più care, cartoline che la tua da te sempre adorata Adele, continua a custodire con immutato, indistruttibile, geloso Amore.