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BARI - Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo. “Noi eravamo pronti a votare per la proroga dei termini per le sale slot, in attesa della normativa nazionale, visto che il provvedimento era stato licenziato all’unanimità in Commissione. Ed è per questo - aggiunge Marmo - che siamo sbalorditi davanti a tanta compattezza ritrovata della maggioranza, visto che tutti uniti hanno ritenuto di fare come Ponzio Pilato, decidendo di non decidere. Ergo, non partecipiamo ad un voto inutile e ‘cattivo’, che elargisce solo incertezza ai cittadini che chiedevano posizioni precise sul contrasto alla ludopatia e sulla tutela del lavoro. Fra sei mesi, diremo le stesse cose che abbiamo detto oggi con un linguaggio di verità e non di ipocrisia come ha fatto la maggioranza. Ci rifiutiamo di aderire alla politica che abdica così spregiudicatamente al suo ruolo che è quello di decidere e produrre certezze. Il contrasto alla ludopatia - spiega - è un percorso che inizia dalle scuole, con l’educazione e la promozione di modelli positivi. Non lo diciamo noi, ma procuratori della Repubblica e mondo scientifico. Oggi è andata in scena una farsa e ci hanno fatto credere che il problema fosse effettivamente quello della distanza delle sale slot da alcuni luoghi. Una bufala clamorosa, smentita dai fatti che confermano che questa direzione porta solo ad incrementare il gioco illegale, affossando peraltro famiglie, lavoratori e commercianti che hanno investito in attività sotto la protezione di una norma dello Stato che lo consentiva. Tutto questo è accaduto nell’assordante assenza dall’aula del presidente Emiliano, che ha costretto il Consiglio a rincorrere gli accordi che lui avrà stretto con qualcuno, con un emendamento per il rinvio della questione presentato da un suo consigliere di maggioranza. Nel frattempo, però, mentre il centrosinistra ha votato un rinvio inutile ed offensivo, il gioco d’azzardo impazza e non si ha notizia del lavoro svolto dall’Osservatorio regionale e non risulta che siano state potenziate le strutture regionali per la cura e la prevenzione della ludopatia. Si può solo provare disgusto dinanzi ad un epilogo del genere, non è la nostra politica”, conclude Marmo.