SYDNEY - Sono dei settori ‘meccanica’, ‘agroalimentare’, ‘arredamento’ e ‘moda’ le aziende pugliesi che, supportate da una decina di commercialisti, si recheranno in missione in Australia i primi di novembre, insieme ad altre 60 realtà italiane, per una serie di incontri business to business con imprese e possibili partner di quel Paese per favorire accordi industriali e commerciali. È quanto emerso durante l’incontro ‘Destinazione Australia. Commercialisti e imprese verso i mercati esteri’, promosso dall’Associazione Internazionalizzazione Commercialisti ed Esperti Contabili e dal Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti, in collaborazione con Confindustria Bari e BAT, Ordine dei Commercialisti di Bari e Regione Puglia. La delegazione pugliese, composta da 20 persone in tutto, è la più numerosa a livello nazionale, così come già successo nelle missioni a New York e Dubai, e non si escludono nuove adesioni last minute.
Durante l’incontro è stata evidenziata la crescita negli ultimi anni dell’export italiano in Australia, sviluppato da circa 195.000 imprese, che si prevede sfiorerà i quattro miliardi di euro nel 2020. Attualmente il settore di punta dell'export italiano è quello della meccanica strumentale, tuttavia ampi margini di crescita sono riconosciuti anche al settore dell'alta moda, dell'agroalimentare e dell'arredamento, considerato il particolare apprezzamento del consumatore australiano per il ‘Made in ltaly’.
“Con il supporto dell'Associazione per l'Internazionalizzazione dei Commercialisti e degli Esperti Contabili – ha commentato Elbano de Nuccio, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari, organizzatore dell’iniziativa – stiamo rafforzando e valorizzando il ruolo del commercialista quale consulente deputato all'internazionalizzazione dell'impresa. Le figure specialistiche che stiamo formando in questo settore, oltre a divulgare e mantenere sui mercati internazionali un'immagine positiva dell'Italia, sono impegnate nel promuovere i servizi offerti dai commercialisti italiani, incentivando il proficuo scambio professionista/impresa a supporto del Made in ltaly”.
“Per favorire i progetti di internazionalizzazione - ha aggiunto il direttore generale di Puglia Sviluppo Antonio De Vito – la Regione Puglia, attraverso lo strumento del Titolo Due, fornirà contributi a fondi perduto tra il 45% e il 50% per una dotazione totale di oltre 40 milioni di euro. I contributi copriranno gli interessi sui presti bancari richiesti dalle imprese pugliesi per questi progetti e il 30% di altre spese, incluse le consulenze specifiche necessarie, da quelle economico-finanziarie a quelle legali, fiscali, ingegneristiche e di comunicazione”.
Durante l’incontro è stata evidenziata la crescita negli ultimi anni dell’export italiano in Australia, sviluppato da circa 195.000 imprese, che si prevede sfiorerà i quattro miliardi di euro nel 2020. Attualmente il settore di punta dell'export italiano è quello della meccanica strumentale, tuttavia ampi margini di crescita sono riconosciuti anche al settore dell'alta moda, dell'agroalimentare e dell'arredamento, considerato il particolare apprezzamento del consumatore australiano per il ‘Made in ltaly’.
“Con il supporto dell'Associazione per l'Internazionalizzazione dei Commercialisti e degli Esperti Contabili – ha commentato Elbano de Nuccio, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari, organizzatore dell’iniziativa – stiamo rafforzando e valorizzando il ruolo del commercialista quale consulente deputato all'internazionalizzazione dell'impresa. Le figure specialistiche che stiamo formando in questo settore, oltre a divulgare e mantenere sui mercati internazionali un'immagine positiva dell'Italia, sono impegnate nel promuovere i servizi offerti dai commercialisti italiani, incentivando il proficuo scambio professionista/impresa a supporto del Made in ltaly”.
“Per favorire i progetti di internazionalizzazione - ha aggiunto il direttore generale di Puglia Sviluppo Antonio De Vito – la Regione Puglia, attraverso lo strumento del Titolo Due, fornirà contributi a fondi perduto tra il 45% e il 50% per una dotazione totale di oltre 40 milioni di euro. I contributi copriranno gli interessi sui presti bancari richiesti dalle imprese pugliesi per questi progetti e il 30% di altre spese, incluse le consulenze specifiche necessarie, da quelle economico-finanziarie a quelle legali, fiscali, ingegneristiche e di comunicazione”.
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Economia