di LIVALCA - «E’ da appassionato lettore, prima ancora che da Segretario, che voglio quindi rivolgere i miei complimenti e i miei migliori auguri alla UILP e all’ADA della Regione Puglia, per questa longeva e importante iniziativa che sa e sono certo saprà raccontare anche dopo di noi, attraverso la poesia: il cuore, la terra, la vita di questa splendida regione» con queste parole il Segretario generale Uil Pensionati, Romano Bellissima, ha terminato la sua intensa e appassionata presentazione al volume che da XIII edizioni la Uil Pensionati Puglia pubblica con il titolo ‘Antologia di Poesie in Vernacolo Pugliese’. Che un siciliano di Mirabella Imbaccari, con una carriera sindacale avviata presso il Petrolchimico di Gela (raffineria di recente riconvertita in uno dei pochi poli al mondo atta a trasformare i derivati di materie prime in bio-carburanti), riconosca l’alto valore sociale di un progetto fortemente voluto e creato da un filosofo ex assistente sociale, calabrese di Laureana di Borrello (RC), dimostra la grandezza del nostro Sud : attivo, volitivo, determinato e custode di tradizioni millenarie. Il reggino in questione è il Presidente A.D.A Bari e Segretario generale UILP Puglia, per tutti Rocco Salvatore Matarozzo: innata simpatia che non gli impedisce di mettere quotidianamente in atto un proverbio calabrese ‘chi si è guardato si è salvato’, che la dice lunga sul suo ‘faticoso’ percorso di vita che, inconsapevolmente, lo porta ad essere un adepto di Montaigne «La filosofia è l’arte di trar profitto dalla vita, così come ci è data».
Con generosità Matarozzo ha sempre precisato che la grezza idea del concorso era stata di Enzo Migliardi, schietto, cordiale, affabile poeta dialettale scomparso anni fa, al cui nome è dedicata una delle sezioni del premio, che quest’anno ha visto trionfare Marcello Nicoletti con “Troviamoci tutti a Bari…!” : « Ormai è quasi come una festa religiosa, signori miei,/trovarci a Bari una volta all’anno,/con questa età che avanza inevitabilmente…/E non fa niente se c’è sempre qualche acciacco./Andare lì è una gioia che non si può descrivere,/e vuol dire che…la morte deve ancora aver pazienza! Ed anche se non vincemmo un grande premio,/ tutti davvero fummo ugualmente contenti!». Da questi versi traspare il vero significato di questa meritoria iniziativa : una festa - se vi fa piacere di condivisione ‘paesana’- in cui ognuno ricorda e racconta situazioni e avvenimenti personali non perché rimpianga i vent’anni andati, ma perché ha voglia di testimoniare a tutti che vivere è lottare ed i pensionati sono ancora capaci di indignarsi per le ingiustizie che vengono perpetrate nel mondo per il bene dei figli, nipoti, amici o il semplice PROSSIMO. Ho adoperato il termine condivisione ‘ paesana’ perché nei paesi ci si chiama ancora per nome e, pur facendosi i propri affari, si sa tutto degli amici, mentre io ieri ho chiesto inutilmente di chi fosse una macchina che intralciava l’ingresso del posteggio : un giovane signore ha detto è di un amico con cui ci vediamo da 12 anni ogni mattina…peccato che quando ho chiesto come si chiamasse ha sussurrato: «Vuoi sapere troppo », non per omertà , ma perché non sapeva veramente il nome. Dal momento che la redazione del giornale, che ringrazio sempre per l’ospitalità , mi ha pregato di essere sintetico perché le notizie sono tante mi limiterò a segnalare due gentili signore che con i loro versi genuini e pur vivaci hanno destato la mia attenzione : Anna Squicciarini con “ L’amore perduto e ritrovato “e Vittoria Sardone con “ 5 asini col telefonino”. Come si fa a rimanere insensibile al cospetto di « Il mio primo amore fu emozionante,/ mi coinvolse, travolse e abbagliò….e sei stato proprio tu Signore/ a farmi ritrovare l’amore della mia vita/….grazie a te amore mio». Chiedendo perdono a coloro che si sentiranno provocati dalla frase che vado a proporvi preciso che non è mia, per cui ‘studiate’ e rivolgetevi a chi osò affermare: «Si ama bene solo una volta : la prima». Mentre a tutte le valide poetesse che hanno partecipato al premio regalo : « L’amore è come la poesia : è Amore o non esiste». La Sardone attacca : «Gli asini tornano dalla campagna/ e si comprano il telefonino anche loro/ A che caspita ci serve il telefonino/basta che ci alziamo la mattina/e questa è la verità /…..». Qualcuno ha ventilato che ‘l’asino sia il più uomo fra gli animali’, io per bilanciare dico ‘ ovunque vi sia un animale, vi è un uomo nei pressi’. Sulla copertina di questa sublime Antologia campeggia , a mo’ di logo, questa scritta : « Il Mio Cuore, La Mia terra, La Mia Vita» che ci ricorda che il cuore non ha mercato…si regala; la terra è piena di doni, lavorala e avrai il compenso; la vita è un’avventura : la nostra poetica avventura.
I Pensionati, che con la loro sensibilità - affidata alle parole - sono stati gli attori di questa antologia di poesie in vernacolo pugliese, ci lanciano un messaggio esistenziale: loro la vecchiaia la leggono soprattutto negli occhi degli altri…quegli altri siamo noi…i futuri pensionati.
Con generosità Matarozzo ha sempre precisato che la grezza idea del concorso era stata di Enzo Migliardi, schietto, cordiale, affabile poeta dialettale scomparso anni fa, al cui nome è dedicata una delle sezioni del premio, che quest’anno ha visto trionfare Marcello Nicoletti con “Troviamoci tutti a Bari…!” : « Ormai è quasi come una festa religiosa, signori miei,/trovarci a Bari una volta all’anno,/con questa età che avanza inevitabilmente…/E non fa niente se c’è sempre qualche acciacco./Andare lì è una gioia che non si può descrivere,/e vuol dire che…la morte deve ancora aver pazienza! Ed anche se non vincemmo un grande premio,/ tutti davvero fummo ugualmente contenti!». Da questi versi traspare il vero significato di questa meritoria iniziativa : una festa - se vi fa piacere di condivisione ‘paesana’- in cui ognuno ricorda e racconta situazioni e avvenimenti personali non perché rimpianga i vent’anni andati, ma perché ha voglia di testimoniare a tutti che vivere è lottare ed i pensionati sono ancora capaci di indignarsi per le ingiustizie che vengono perpetrate nel mondo per il bene dei figli, nipoti, amici o il semplice PROSSIMO. Ho adoperato il termine condivisione ‘ paesana’ perché nei paesi ci si chiama ancora per nome e, pur facendosi i propri affari, si sa tutto degli amici, mentre io ieri ho chiesto inutilmente di chi fosse una macchina che intralciava l’ingresso del posteggio : un giovane signore ha detto è di un amico con cui ci vediamo da 12 anni ogni mattina…peccato che quando ho chiesto come si chiamasse ha sussurrato: «Vuoi sapere troppo », non per omertà , ma perché non sapeva veramente il nome. Dal momento che la redazione del giornale, che ringrazio sempre per l’ospitalità , mi ha pregato di essere sintetico perché le notizie sono tante mi limiterò a segnalare due gentili signore che con i loro versi genuini e pur vivaci hanno destato la mia attenzione : Anna Squicciarini con “ L’amore perduto e ritrovato “e Vittoria Sardone con “ 5 asini col telefonino”. Come si fa a rimanere insensibile al cospetto di « Il mio primo amore fu emozionante,/ mi coinvolse, travolse e abbagliò….e sei stato proprio tu Signore/ a farmi ritrovare l’amore della mia vita/….grazie a te amore mio». Chiedendo perdono a coloro che si sentiranno provocati dalla frase che vado a proporvi preciso che non è mia, per cui ‘studiate’ e rivolgetevi a chi osò affermare: «Si ama bene solo una volta : la prima». Mentre a tutte le valide poetesse che hanno partecipato al premio regalo : « L’amore è come la poesia : è Amore o non esiste». La Sardone attacca : «Gli asini tornano dalla campagna/ e si comprano il telefonino anche loro/ A che caspita ci serve il telefonino/basta che ci alziamo la mattina/e questa è la verità /…..». Qualcuno ha ventilato che ‘l’asino sia il più uomo fra gli animali’, io per bilanciare dico ‘ ovunque vi sia un animale, vi è un uomo nei pressi’. Sulla copertina di questa sublime Antologia campeggia , a mo’ di logo, questa scritta : « Il Mio Cuore, La Mia terra, La Mia Vita» che ci ricorda che il cuore non ha mercato…si regala; la terra è piena di doni, lavorala e avrai il compenso; la vita è un’avventura : la nostra poetica avventura.
I Pensionati, che con la loro sensibilità - affidata alle parole - sono stati gli attori di questa antologia di poesie in vernacolo pugliese, ci lanciano un messaggio esistenziale: loro la vecchiaia la leggono soprattutto negli occhi degli altri…quegli altri siamo noi…i futuri pensionati.