BARI - “Non possiamo permettere che 30 assistenti sociali vengano mandati a casa dalla società partecipata della Provincia di Lecce Alba Service, che nei giorni scorsi ha comunicato di aver avviato la procedura di licenziamento collettivo”. Lo dichiara il consigliere del M5S Antonio Trevisi, che in una lettera indirizzata a al presidente della Task Force regionale sul Lavoro e le crisi aziendali Leo Caroli, alla Prefettura di Lecce, al Direttore dell’Asl di Lecce Narracci e alla Giunta Regionale, ha chiesto di istituire un tavolo tecnico congiunto che si occupi della vertenza.
“Al tavolo - continua Trevisi - spetterà il compito di valutare azioni concrete per preservare la situazione occupazionale dei lavoratori dell’Alba Service, anche attraverso la predisposizione di piani di riqualificazione professionale degli stessi a carico della Regione Puglia, nonché l’attivazione di percorsi di reimpiego degli assistenti sociali nell’ambito delle politiche sociali e del lavoro di specifica competenza regionale. Si tratta di personale che ha già un'importante esperienza lavorativa nei centri dell'impiego e, con il potenziamento di questi ultimi, potrebbe da subito essere reimpiegato. Un’altra possibilità sarebbe quella di ricorrere a queste figure professionali negli ambiti sociali territoriali, o una loro redistribuzione nei servizi socio-sanitari erogati dalle ASL, che quotidianamente affrontano gravi carenze di organico. Bisogna garantire - prosegue - sia la salvaguardia dei livelli occupazionali sia la definizione di azioni in grado di garantire l’erogazione dei servizi alle persone in difficoltà e ai soggetti deboli e a rischio di esclusione sociale. Per questo auspichiamo al più presto la convocazione del tavolo tecnico”.
“Al tavolo - continua Trevisi - spetterà il compito di valutare azioni concrete per preservare la situazione occupazionale dei lavoratori dell’Alba Service, anche attraverso la predisposizione di piani di riqualificazione professionale degli stessi a carico della Regione Puglia, nonché l’attivazione di percorsi di reimpiego degli assistenti sociali nell’ambito delle politiche sociali e del lavoro di specifica competenza regionale. Si tratta di personale che ha già un'importante esperienza lavorativa nei centri dell'impiego e, con il potenziamento di questi ultimi, potrebbe da subito essere reimpiegato. Un’altra possibilità sarebbe quella di ricorrere a queste figure professionali negli ambiti sociali territoriali, o una loro redistribuzione nei servizi socio-sanitari erogati dalle ASL, che quotidianamente affrontano gravi carenze di organico. Bisogna garantire - prosegue - sia la salvaguardia dei livelli occupazionali sia la definizione di azioni in grado di garantire l’erogazione dei servizi alle persone in difficoltà e ai soggetti deboli e a rischio di esclusione sociale. Per questo auspichiamo al più presto la convocazione del tavolo tecnico”.