Mercato di Foggia, in soli dieci anni bruciati 2mila posti di lavoro
ANDRIA - Mercato del venerdì a Foggia, in soli dieci anni bruciati duemila posti di lavoro e danni economici per milioni di euro, senza neanche la possibilità di cedere quei rami d’azienda pagati a prezzo d’oro quando quel mercato valeva. E’ durissima la relazione del Presidente Unimpresa Bat e Coordinatore CasAmbulanti, Savino Montaruli, il quale torna a parlare della delicatissima situazione venutasi a determinare nel mercato settimanale di Foggia dopo la sorpresa della costruzione di un impianto GPL nell’attuale area dove dieci anni fa venne trasferito quello che un tempo era il miglior mercato del Meridione d’Italia.
Montaruli nella sua disamina aggiunge: “Un danno di tale entità mai si è registrato in Italia e nel mondo. Di fronte ad un calo di presenze di concessionari di posteggio così elevato e drammatico, circa cinquecento ambulanti in meno, quel mercato, anche secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni regionali, andava addirittura chiuso ed ha rischiato grosso così come hanno rischiato molto grosso gli amministratori locali che hanno determinato, negli anni, questo scempio che ha addirittura visto silenti, o quasi, anche quelle rappresentanze che hanno dovuto soccombere senza alcuna reazione, neppure di facciata. Oggi la storia di quel mercato è ancor più incerta e quello che potrebbe accadere ancora non è chiaro; non è per nulla chiaro e questo è altrettanto grave. Si susseguono voci di piazza che parlerebbero di riordino di graduatorie, senza sapere con quali criteri e con gli uffici comunali che avrebbero perso la documentazione; di trasferimento del mercato nella zona centrale dello stadio così come addirittura qualcuno parlerebbe di rimodulazione dell’attuale area con la negazione dei diritti acquisiti dagli attuali concessionari di posteggio che si vedrebbero illegittimamente costretti a lasciare il loro posto ad altri soggetti non avendo la certezza di una riassegnazione. Un caos incredibile che deve immediatamente cessare in quanto sta ingenerando confusione e disorientamento tra i superstiti di quel mercato ove pagano la tassazione tra le più alte d’Italia e sicuramente la più elevata della Puglia per un mercato che non è neppure l’ombra più lontana di ciò che era fino a dieci anni fa ed ancor di più prima nel tempo. Se qualcuno pensa di fare campagna elettorale sostenuto da qualche gruppo di polisindacalisti si sbaglia di grosso perché nessuno di noi intende restare inetto e passivo di fronte alla definitiva morte e sepoltura di quel mercato che già tanti morti ha lasciato sul campo a causa delle incapacità amministrative e politiche che, negli anni a Foggia, hanno dato il peggio di sé” – ha concluso Montaruli da Andria.
Montaruli nella sua disamina aggiunge: “Un danno di tale entità mai si è registrato in Italia e nel mondo. Di fronte ad un calo di presenze di concessionari di posteggio così elevato e drammatico, circa cinquecento ambulanti in meno, quel mercato, anche secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni regionali, andava addirittura chiuso ed ha rischiato grosso così come hanno rischiato molto grosso gli amministratori locali che hanno determinato, negli anni, questo scempio che ha addirittura visto silenti, o quasi, anche quelle rappresentanze che hanno dovuto soccombere senza alcuna reazione, neppure di facciata. Oggi la storia di quel mercato è ancor più incerta e quello che potrebbe accadere ancora non è chiaro; non è per nulla chiaro e questo è altrettanto grave. Si susseguono voci di piazza che parlerebbero di riordino di graduatorie, senza sapere con quali criteri e con gli uffici comunali che avrebbero perso la documentazione; di trasferimento del mercato nella zona centrale dello stadio così come addirittura qualcuno parlerebbe di rimodulazione dell’attuale area con la negazione dei diritti acquisiti dagli attuali concessionari di posteggio che si vedrebbero illegittimamente costretti a lasciare il loro posto ad altri soggetti non avendo la certezza di una riassegnazione. Un caos incredibile che deve immediatamente cessare in quanto sta ingenerando confusione e disorientamento tra i superstiti di quel mercato ove pagano la tassazione tra le più alte d’Italia e sicuramente la più elevata della Puglia per un mercato che non è neppure l’ombra più lontana di ciò che era fino a dieci anni fa ed ancor di più prima nel tempo. Se qualcuno pensa di fare campagna elettorale sostenuto da qualche gruppo di polisindacalisti si sbaglia di grosso perché nessuno di noi intende restare inetto e passivo di fronte alla definitiva morte e sepoltura di quel mercato che già tanti morti ha lasciato sul campo a causa delle incapacità amministrative e politiche che, negli anni a Foggia, hanno dato il peggio di sé” – ha concluso Montaruli da Andria.