BARI - La task force annunciata dal Ministero delle Politiche Agricole inizia a dare i suoi frutti. La Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, in collaborazione con il Reparto Pesca Marittima del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha infatti stilato la seconda graduatoria parziale dei soggetti richiedenti ammessi all’aiuto pubblico relativo all’arresto temporaneo delle attività di pesca del 2016. Con il decreto dirigenziale 21460, pubblicato lo scorso lunedì 28 ottobre, il Mipaaft si assume l’impegno complessivo di 3.326.770,60 euro (costituito al 50% da finanziamenti comunitari e fondi nazionali) come aiuto pubblico a valere sui fondi FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca). L’obiettivo del ministro Gian Marco Centinaio è quello di provvedere entro la fine di novembre alla liquidazione delle pratiche del fermo pesca biologico relative al 2016, per poi procedere con l’adozione della graduatoria e iniziare i pagamenti dell’arresto temporaneo del 2017.
In Puglia ne beneficiano 5 marinerie per un totale di 83 domande accolte, con un sostegno pari a quasi 160mila euro. Ben 42 i finanziamenti ammessi a Gallipoli per 74.150 euro, a cui segue Taranto con 31 domande e 47.460 euro, Bari con 6 e 16.525,50 euro e Molfetta con 3 domande e 16.650 euro nonché Manfredonia con un finanziamento da 5.106 euro.
“Avevamo promesso risposte concrete ed efficaci alle marinerie nazionali e ci auguriamo che questo rappresenti solo il primo passo di un cambio di rotta radicale – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura alla Camera – La differenza col passato la dimostreremo con i fatti e, pertanto, non posso che plaudire al lavoro condotto sinora dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Direzione generale della pesca marittima. L’auspicio è che, entro fine novembre, si concluda l’iter di pagamento del fermo pesca 2016 per passare quanto prima alle domande del 2017. Da parte nostra – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – vi è tutta la volontà di ridare slancio alla pesca italiana e, infatti, siamo al lavoro sulla mia proposta di legge per il riordino e la semplificazione normativa del settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale”.
Per le domande non ricevibili e non ammissibili, il Ministero delle Politiche Agricole sta predisponendo le relative comunicazioni di avvio del procedimento di archiviazione mentre per le istanze non riportate nelle graduatorie, l’iter istruttorio è da intendersi in corso di perfezionamento. I 159.891,50 euro giunti sul territorio regionale pugliese si vanno a sommare alla cifra erogata il 31 maggio scorso, pari a 1.158.874,10 euro per 298 domande accolte relative a 5 marinerie. A guidare la “classifica” Manfredonia con 140 finanziamenti per 509.869 euro, seguita da Bari con 74 domande e 249.510,10 euro; poi Barletta con 52 e 226.540 euro; Molfetta con 30 domande e 168.315 euro e, per concludere, Gallipoli con 2 finanziamenti accordati per 4.640 euro. Pertanto, in totale, sinora le imprese marittime della Puglia per il fermo pesca biologico del 2016 hanno ottenuto la cifra complessiva di 1.318.765,60 euro.
In Puglia ne beneficiano 5 marinerie per un totale di 83 domande accolte, con un sostegno pari a quasi 160mila euro. Ben 42 i finanziamenti ammessi a Gallipoli per 74.150 euro, a cui segue Taranto con 31 domande e 47.460 euro, Bari con 6 e 16.525,50 euro e Molfetta con 3 domande e 16.650 euro nonché Manfredonia con un finanziamento da 5.106 euro.
“Avevamo promesso risposte concrete ed efficaci alle marinerie nazionali e ci auguriamo che questo rappresenti solo il primo passo di un cambio di rotta radicale – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura alla Camera – La differenza col passato la dimostreremo con i fatti e, pertanto, non posso che plaudire al lavoro condotto sinora dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Direzione generale della pesca marittima. L’auspicio è che, entro fine novembre, si concluda l’iter di pagamento del fermo pesca 2016 per passare quanto prima alle domande del 2017. Da parte nostra – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – vi è tutta la volontà di ridare slancio alla pesca italiana e, infatti, siamo al lavoro sulla mia proposta di legge per il riordino e la semplificazione normativa del settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale”.
Per le domande non ricevibili e non ammissibili, il Ministero delle Politiche Agricole sta predisponendo le relative comunicazioni di avvio del procedimento di archiviazione mentre per le istanze non riportate nelle graduatorie, l’iter istruttorio è da intendersi in corso di perfezionamento. I 159.891,50 euro giunti sul territorio regionale pugliese si vanno a sommare alla cifra erogata il 31 maggio scorso, pari a 1.158.874,10 euro per 298 domande accolte relative a 5 marinerie. A guidare la “classifica” Manfredonia con 140 finanziamenti per 509.869 euro, seguita da Bari con 74 domande e 249.510,10 euro; poi Barletta con 52 e 226.540 euro; Molfetta con 30 domande e 168.315 euro e, per concludere, Gallipoli con 2 finanziamenti accordati per 4.640 euro. Pertanto, in totale, sinora le imprese marittime della Puglia per il fermo pesca biologico del 2016 hanno ottenuto la cifra complessiva di 1.318.765,60 euro.