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BARI - “Con la scoperta, da parte dei Militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Taranto, dell’ennesimo cimitero dei veleni e il sequestro preventivo di alcuni siti, gestiti dall’Ilva, ubicati al confine nord dello stabilimento, per una superficie complessiva pari a circa 530.000 metri quadrati, trasformati in discariche di rifiuti pericolosi, la Puglia deve fare i conti con l’ennesimo disastro ambientale, in una terra già martoriata dai fumi tossici. Ennesimo schiaffo a una regione che vede nelle tutela della natura e dell’ecosistema, la fonte di nuove opportunità di sviluppo turistico, culturale e sociale. Adesso lasciamo lavorare gli investigatori, che ringrazio per la preziosissima attività a tutela della nostra salute, ma credo ci siano ormai tutti i presupposti affinché alle politiche regionali si affianchino interventi urgenti straordinari - come avvenne per la Terra dei fuochi – di carattere nazionale. E in tal senso mi muoverà all’interno del Consiglio regionale, per una mozione affinché le nostre terre possano essere messe in sicurezza sia con le dovute operazioni di sorveglianza per il rispetto delle regole, sia con la bonifica del territorio dai rifiuti, affiancando alle necessarie operazioni di prevenzione, una rigorosa azione di repressione”. E’ quanto sottolinea in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale, Peppino Longo.