Tap, M5s in rivolta in Puglia. Di Maio: "Non sapevo di penali". Calenda: "Imbroglione"

ROMA - E' scontro in Puglia sul Tap. "Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non e' semplice dovere dire che ci sono delle penali per quasi venti miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente": a dichiararlo il vicepremier e ministro all'Economia Luigi Di Maio rispondendo a Scordia, nel Catanese, ai giornalisti sul Tap.

"Le carte del Tap, un ministro le legge solo quando diventa ministro. E soprattutto a noi del Movimento 5 stelle non hanno mai fatto leggere alcunchè. E soprattutto quando c'erano quelli che sono andati a braccetto con le peggiori lobby di questo Paese, l'unica cosa che ci dicevano che eravamo nemici del progresso. Non ci hanno mai detto che c'erano penali da pagare. Quindi non è che è più conveniente farlo, è che non ci sono alternative".

Ma l'ex ministro Calenda smentisce Di Maio: "Si sta comportando da imbroglione, come su Ilva. Non esiste una penale perché non c'è un contratto (fra lo Stato e l'azienda Tap ndr) ma, in caso, una eventuale richiesta di risarcimento danni" da parte dell'impresa "visto che sono stati fatti investimenti a fronte di un' autorizzazione legale", afferma l'ex ministro del Mise.

"Di Maio sta facendo una sceneggiata e sta prendendo in giro gli elettori ai quali ha detto una cosa che non poteva mantenere", ha aggiunto Calenda.

Intanto i No Tap hanno diffuso alcuni video sul web in cui si vedono alcuni attivisti che strappano le tessere elettorali del M5S.