LECCE - Si scatena in Puglia la reazione degli attivisti No Tap contro il Movimento 5 stelle per l'imminente ripresa del lavori del gasdotto. In particolare i ministri pentastellati avrebbero deluso gli abitanti del Salento perché non ha rispettato la promessa di fermare l'opera. Presenti al corteo di stamattina a San Foca, nel Salento, numerosi attivisti che in estrema sintesi avrebbero preso la seguente posizione: Salvini ha rispettato la parola sullo stop ai migranti, M5s ha tradito quella sul Tap.
La mobilitazione si è tenuta appunto a San Foca, nel Leccese, il punto d'approdo definito nel progetto di costruzione del gasdotto. Molto motivati, gli attivisti del movimento “No Tap” si sono dati appuntamento sul lungomare di San Foca per una manifestazione di protesta alla quale partecipa anche Marco Potì, il sindaco di Melendugno, comune nel cui territorio ricade la località rivierasca bagnata dall'Adriatico, individuata come punto connessione tra il tubo sottomarino e la condotta superficiale. Potì dà voce a quello che si dice tra i manifestanti: “Il ministro Salvini, che fa parte di questo governo - afferma il sindaco - ha preso l'impegno di non fare entrare le navi nei porti italiani e lo ha mantenuto violando Trattato di Dublino, e in quel caso non ci sono soldi ma vite umane in gioco, mentre Di Maio e Conte non hanno il coraggio e la volontà di fermare quest'opera, definita giustamente una follia ingegneristica”.
"Barbara Lezzi, vattene dal Salento" hanno urlato gli attivisti e mentre bruciavano la bandiera con il simbolo del M5S hanno scandito: "Questo meritate, questo meritate, il fuoco". Obiettivo principale dei manifestanti è la ministra salentina Barbara Lezzi, con delega al Sud, che durante la campagna elettorale ha promesso che i pentastellati, una volta al governo, avrebbero fermato la costruzione del gasdotto Tap, invece nei giorni scorsi il governo ha dato il via libera definitivo all'opera.
"Ora ne abbiamo sempre più coscienza. È stato un abuso della credulità popolare. Il Mezzogiorno è non solo indifeso, ma sbeffeggiato e in particolare lo è il Salento, terra d'origine proprio del Ministro Lezzi che nonostante i ripetuti proclami non è riuscita a far valere la sua autorità , smentendo l'obiettivo unico della sua campagna elettorale. Da questo si deduce che il contratto di governo è stato basato esclusivamente bramosia di potere, che il Sud è ancora più emarginato, che la rappresentanza parlamentare del territorio non conta nulla. E nonostante tutto ciò nessuno tira le dovute conseguenze. Credo che ancor più sembra necessaria ed indispensabile la nascita di un partito del Sud". Lo afferma in una nota Adriana Poli Bortone.
La mobilitazione si è tenuta appunto a San Foca, nel Leccese, il punto d'approdo definito nel progetto di costruzione del gasdotto. Molto motivati, gli attivisti del movimento “No Tap” si sono dati appuntamento sul lungomare di San Foca per una manifestazione di protesta alla quale partecipa anche Marco Potì, il sindaco di Melendugno, comune nel cui territorio ricade la località rivierasca bagnata dall'Adriatico, individuata come punto connessione tra il tubo sottomarino e la condotta superficiale. Potì dà voce a quello che si dice tra i manifestanti: “Il ministro Salvini, che fa parte di questo governo - afferma il sindaco - ha preso l'impegno di non fare entrare le navi nei porti italiani e lo ha mantenuto violando Trattato di Dublino, e in quel caso non ci sono soldi ma vite umane in gioco, mentre Di Maio e Conte non hanno il coraggio e la volontà di fermare quest'opera, definita giustamente una follia ingegneristica”.
"Ora ne abbiamo sempre più coscienza. È stato un abuso della credulità popolare. Il Mezzogiorno è non solo indifeso, ma sbeffeggiato e in particolare lo è il Salento, terra d'origine proprio del Ministro Lezzi che nonostante i ripetuti proclami non è riuscita a far valere la sua autorità , smentendo l'obiettivo unico della sua campagna elettorale. Da questo si deduce che il contratto di governo è stato basato esclusivamente bramosia di potere, che il Sud è ancora più emarginato, che la rappresentanza parlamentare del territorio non conta nulla. E nonostante tutto ciò nessuno tira le dovute conseguenze. Credo che ancor più sembra necessaria ed indispensabile la nascita di un partito del Sud". Lo afferma in una nota Adriana Poli Bortone.