BARI - Il 14 e 15 dicembre prossimi “L’Occhio del Ciclone Theater”, presenta alla “Casa di Pulcinella” (Stadio della Vittoria), “Altalena – La Stanza di Pinocchio”, liberamente tratto da Collodi.
C’era una volta (e c’è ancora) Pinocchio, nato dalla penna di Carlo Lorenzini (Collodi), letto e riletto, visto e rivisto innumerevoli volte, eppur sempre nuovo, prismatico e sfaccettato. Pinocchio nel suo difficile rapporto con il Padre, Pinocchio in tutte le diverse situazioni di instabilità che caratterizzano il complesso passaggio tra infanzia e adolescenza (nello specifico da burattino a bambino), così intriso di “tentazioni, colpe, punizioni, premi e pentimenti”. Ancora: Pinocchio è davvero bugiardo? La risposta non è così ovvia come potrebbe apparire. Le bugie del burattino (mezzo di difesa !?) sono forse un pretesto “letterario” per far emergere meglio e nel modo più semplice possibile la faticosa transumanza nel mondo reale degli adulti, dove nulla viene perdonato, dove tutto si paga a caro prezzo, compresa una bugia o un semplice errore di valutazione.
Queste riflessioni prendono vita, corpo e fisicità nello spettacolo non solo attraverso il linguaggio verbale ma anche e soprattutto attraverso la forza dirompente e suggestiva della gestualità individuale e corale. Il susseguirsi delle vicende è oggettivata dalla presenza fisica di un’altalena, metafora essa stessa dell’esistenza incerta, barcollante ma anche sorprendente e aperta al lieto fine.
Il teatro abbatte la quarta parete e in questo specifico caso abbatte ogni parete creando una stanza immaginaria senza luogo e senza tempo, una stanza senza porte, spalancata e accogliente dove tutti i personaggi interagiscono fisicamente tra loro, anche quelli che non dovrebbero mai incontrarsi.
La fiaba di Pinocchio è la storia dell’umanità, anagraficamente adulta o adolescente che sia, la storia di ruzzoloni e di risalite, di capitomboli e di riprese, di cadute e redenzioni, nel tentativo sofferto e individuale di cercare “la strada giusta”, forse solo e semplicemente un senso alla propria esistenza!
In fondo c’è un Pinocchio in ciascuno di noi!
Con Lino De Venuto, Paolo Comentale, Nicola Borregine, Giambattista De Luca, Ada Interesse, Emanuella Lomanzo, Renata Maurantonio, Gaia Miolla, Vitangelo Pugliese, Nicolò Restaini, Caterina Rubini, Michele Scarafile, Anna Volpicella.
Regia di Gianfranco Groccia.
Infotel: 339.7403816 – 338.8286248.
C’era una volta (e c’è ancora) Pinocchio, nato dalla penna di Carlo Lorenzini (Collodi), letto e riletto, visto e rivisto innumerevoli volte, eppur sempre nuovo, prismatico e sfaccettato. Pinocchio nel suo difficile rapporto con il Padre, Pinocchio in tutte le diverse situazioni di instabilità che caratterizzano il complesso passaggio tra infanzia e adolescenza (nello specifico da burattino a bambino), così intriso di “tentazioni, colpe, punizioni, premi e pentimenti”. Ancora: Pinocchio è davvero bugiardo? La risposta non è così ovvia come potrebbe apparire. Le bugie del burattino (mezzo di difesa !?) sono forse un pretesto “letterario” per far emergere meglio e nel modo più semplice possibile la faticosa transumanza nel mondo reale degli adulti, dove nulla viene perdonato, dove tutto si paga a caro prezzo, compresa una bugia o un semplice errore di valutazione.
Queste riflessioni prendono vita, corpo e fisicità nello spettacolo non solo attraverso il linguaggio verbale ma anche e soprattutto attraverso la forza dirompente e suggestiva della gestualità individuale e corale. Il susseguirsi delle vicende è oggettivata dalla presenza fisica di un’altalena, metafora essa stessa dell’esistenza incerta, barcollante ma anche sorprendente e aperta al lieto fine.
Il teatro abbatte la quarta parete e in questo specifico caso abbatte ogni parete creando una stanza immaginaria senza luogo e senza tempo, una stanza senza porte, spalancata e accogliente dove tutti i personaggi interagiscono fisicamente tra loro, anche quelli che non dovrebbero mai incontrarsi.
La fiaba di Pinocchio è la storia dell’umanità, anagraficamente adulta o adolescente che sia, la storia di ruzzoloni e di risalite, di capitomboli e di riprese, di cadute e redenzioni, nel tentativo sofferto e individuale di cercare “la strada giusta”, forse solo e semplicemente un senso alla propria esistenza!
In fondo c’è un Pinocchio in ciascuno di noi!
Con Lino De Venuto, Paolo Comentale, Nicola Borregine, Giambattista De Luca, Ada Interesse, Emanuella Lomanzo, Renata Maurantonio, Gaia Miolla, Vitangelo Pugliese, Nicolò Restaini, Caterina Rubini, Michele Scarafile, Anna Volpicella.
Regia di Gianfranco Groccia.
Infotel: 339.7403816 – 338.8286248.