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La polizia ha dichiarato che l'uomo, di 20 anni, era a Pyramids Beach a Dawesville verso le 8:30 di domenica quando sentì qualcosa afferrargli una gamba. La polizia inoltre ha fatto sapere che il 20enne non è in pericolo di vita. Surf Life Saving WA ha twittato che Pyramids Beach sarà chiusa per le prossime 24 ore a causa di "un incontro con gli squali". Un testimone ha visto l'attacco dalla spiaggia e ha riferito di uno squalo spuntato all'improvviso fuori dall'acqua, sbalzando il surfista giù dalla sua tavola. Secondo la testimonianza, poi, l'uomo sarebbe faticosamente riuscito a raggiungere la riva.
È l'ultimo incidente di squali in Australia, compresa la fatale morte di un giovane medico vittoriano nelle isole Whitsunday del Queensland la scorsa settimana. Questo tipo di attacco è molto raro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” gli squali in Australia prendono molto raramente i nuotatori se non superano i limiti nelle zone consentite. L'episodio potrebbe ricordare a qualcuno il film "Lo Squalo", continua Giovanni D'Agata, ma in realtà questi pesci di solito non attaccano l'uomo, anzi, cercano di evitarlo, e in mancanza di "provocazioni" è estremamente raro che attacchino. Gli squali non rappresentano una minaccia ed è essenziale cambiare la percezione e l'immagine che abbiamo di loro come simbolo di terrore. E, ancor più importante, ad aumentare i rischi è in buona parte il comportamento umano.
"Mano a mano che in tutto il mondo cresce il numero di persone interessate a fare attività ricreative in mare dobbiamo aspettarci un conseguente aumento di incidenti", spiega l'International Shark Attack File nel suo report del 2017. Al contrario sono gli squali a dover temere gli uomini. Nel 2017 i ricercatori hanno stimato che ogni anno nel mondo vengono uccisi 100 milioni di squali pari una percentuale della popolazione totale compresa tra il 6,4 e il 7,9%. Un tasso di mortalità che i biologi giudicano insostenibile.
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