CDV - E' prematuro collegare il ritrovamento delle ossa alla Nunziatura alla vicenda Orlandi. Lo dice in una intervista al Messaggero il cardinale Pietro Parolin a proposito del ritrovamento di resti umani sotto il pavimento dell'edificio. "Da parte nostra - spiega - c'e' la massima disponibilità e la massima collaborazione con l'Italia a risolvere questo caso".
Il cardinale sostiene di aver "seguito questa vicenda sin dall'inizio ma sulla connessione tra il ritrovamento e la Orlandi non è che ci sia tanto da dire: francamente non so chi abbia potuto mettere in relazione quei poveri resti con la vicenda della piccola Manuela. Non saprei. È stata una sorpresa anche per me. Tutti stiamo aspettando che finiscano le operazioni scientifiche in corso per avere risposte".
In merito poi all'affidamento delle indagini alle autorità italiane, il cardinale spiega che è stato fatto per "ragioni di trasparenza. Abbiamo deciso che era la strada migliore per evitare che un domani potessero nascere eventuali recriminazioni, alimentando il ritornello che la Santa Sede ha tenuto nascosto qualcosa. Abbiamo scelto la strada della massima apertura possibile e della trasparenza. Questo ci ha convinto che potevamo affidarci agli esperti di parte italiana, la magistratura, la scientifica e tutti coloro che sono impegnati su questo caso".
Il cardinale sostiene di aver "seguito questa vicenda sin dall'inizio ma sulla connessione tra il ritrovamento e la Orlandi non è che ci sia tanto da dire: francamente non so chi abbia potuto mettere in relazione quei poveri resti con la vicenda della piccola Manuela. Non saprei. È stata una sorpresa anche per me. Tutti stiamo aspettando che finiscano le operazioni scientifiche in corso per avere risposte".
In merito poi all'affidamento delle indagini alle autorità italiane, il cardinale spiega che è stato fatto per "ragioni di trasparenza. Abbiamo deciso che era la strada migliore per evitare che un domani potessero nascere eventuali recriminazioni, alimentando il ritornello che la Santa Sede ha tenuto nascosto qualcosa. Abbiamo scelto la strada della massima apertura possibile e della trasparenza. Questo ci ha convinto che potevamo affidarci agli esperti di parte italiana, la magistratura, la scientifica e tutti coloro che sono impegnati su questo caso".