LECCE - Un momento d'intimità e passione ripreso per gioco che sfugge dallo smartphone che sarebbe stato incautamente custodito e poi smarrito e che poi condiviso sui social diventa virale, creando un'infinità di danni ad una donna leccese la cui esistenza è letteralmente sconvolta a causa di una leggerezza non sua. Oggi, l'avvenente ragazza ha deciso di denunciare ed andare avanti dopo che gli è stato anche preannunciato di dover essere licenziata dal posto di lavoro, un noto centro sportivo dell'hinterland del capoluogo salentino, perchè quel video desterebbe imbarazzo. La storia è riportata dallo "Sportello dei Diritti".
Un caso come tanti, che ormai è possibile leggere sulle cronache e che però riguarda anche la vita di chi ingenuamente si fa riprendere pensando che quelle immagini rimarranno assolutamente segrete e che poi anche per colpa di un'infinita platea di curiosi si ritrova nella memoria dei dispositivi di una miriade di sconosciuti che ti diffamano, ti cercano di contattare, ma trovano comunque un muro nella dignità della persona offesa. Perchè di vittima si tratta, ma anche di donna pronta a combattere per difendere il proprio onore e cercare di far perseguire chiunque condivida il video e la diffami.
Ecco perchè costei si è rivolta dapprima alla Polizia Postale di Lecce ed anche allo "Sportello dei Diritti" per tutelare la propria persona da questo vortice diffamatorio che la riguarda. E' noto, infatti, che esistono dei software in dotazione alla principale forza di polizia che si occupa di crimine informatico, che attraverso complessi algoritmi sono in grado di risalire a coloro che condividono file, anche di questo tipo.
Ecco perchè, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ritiene doveroso avvertire chiunque persevererà nell'attività di condivisione del video che, almeno in astratto, potrà essere individuato con tutte le conseguenze giuridiche del caso anche in tema di violazione del diritto alla privacy della malcapitata. Siamo pronti, infatti, attraverso il nostro staff di legali e consulenti tecnici ad intraprendere ogni ulteriore iniziativa utile per la massima tutela della ragazza.
Un caso come tanti, che ormai è possibile leggere sulle cronache e che però riguarda anche la vita di chi ingenuamente si fa riprendere pensando che quelle immagini rimarranno assolutamente segrete e che poi anche per colpa di un'infinita platea di curiosi si ritrova nella memoria dei dispositivi di una miriade di sconosciuti che ti diffamano, ti cercano di contattare, ma trovano comunque un muro nella dignità della persona offesa. Perchè di vittima si tratta, ma anche di donna pronta a combattere per difendere il proprio onore e cercare di far perseguire chiunque condivida il video e la diffami.
Ecco perchè costei si è rivolta dapprima alla Polizia Postale di Lecce ed anche allo "Sportello dei Diritti" per tutelare la propria persona da questo vortice diffamatorio che la riguarda. E' noto, infatti, che esistono dei software in dotazione alla principale forza di polizia che si occupa di crimine informatico, che attraverso complessi algoritmi sono in grado di risalire a coloro che condividono file, anche di questo tipo.
Ecco perchè, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ritiene doveroso avvertire chiunque persevererà nell'attività di condivisione del video che, almeno in astratto, potrà essere individuato con tutte le conseguenze giuridiche del caso anche in tema di violazione del diritto alla privacy della malcapitata. Siamo pronti, infatti, attraverso il nostro staff di legali e consulenti tecnici ad intraprendere ogni ulteriore iniziativa utile per la massima tutela della ragazza.