di NICOLA ZUCCARO - Bari 2 dicembre 1943. Erano da circa passate le 19.30 quando improvvisamente la città fu illuminata a giorno per l'imperversare di 105 aerei della Luftwaffe (l'aviazione militare tedesca) dai quali furono sganciate numerose bombe. Gran parte di esse colpirono il porto ed in particolare 17 navi battenti bandiera britannica e americana. Fra queste la "John Harvey" che, contenente circa 2000 ordigni carichi di iprite, risultò essere con molta probabilità il principale bersaglio dei tedeschi.
Sul porto, sulla città Vecchia, sui quartieri Murat e Libertà , si abbatté l'inferno. A seguito delle migliaia vittime militari e delle 181 fra le vittime civili, l'incursione aerea dei tedeschi su Bari fu definita dagli storici la Pearl Harbour del Mediterraneo, per le similitudini con l'attacco aereo del Giappone ai danni degli Usa e risalente al 7 dicembre 1941, presso l'omonima Base della rispettiva Marina militare.
Sul porto, sulla città Vecchia, sui quartieri Murat e Libertà , si abbatté l'inferno. A seguito delle migliaia vittime militari e delle 181 fra le vittime civili, l'incursione aerea dei tedeschi su Bari fu definita dagli storici la Pearl Harbour del Mediterraneo, per le similitudini con l'attacco aereo del Giappone ai danni degli Usa e risalente al 7 dicembre 1941, presso l'omonima Base della rispettiva Marina militare.
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