VANCOUVER - E' stata arrestata dalle autorità canadesi a Vancouver il direttore finanziario della cinese Huawei Technologies, Meng Wenzhou. Il manager ora rischia l'estradizione negli Usa, dove è in corso un'indagine per accertare se il colosso cinese ha violato le sanzioni all'Iran. A renderlo noto il dipartimento di giustizia canadesi.
La Cina ha chiesto al Canada il rilascio immediato della donna, in un caso diplomatico che aggiunge nuove tensioni tra Pechino e Washington e che minaccia di complicare ulteriormente i colloqui commerciali.
"Siamo convinti e fiduciosi che le autorità canadesi e statunitensi raggiungeranno senza dubbio una conclusione corretta e imparziale. Huawei rispetta tutte le leggi e le regole dei Paesi in cui opera, incluse quelle in materia di controllo delle esportazioni delle Nazioni Unite, degli Stati Uniti e dell'Ue": dice Huawei. L'azienda ha specificato che "non sono a conoscenza di illeciti" e che "sono state fornite poche informazioni riguardo le accuse".
PROFONDO ROSSO PER LE BORSE EUROPEE - Chiusura pesante per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib ha ceduto il 3,54% a quota 18.643 punti, di nuovo sotto la soglia del 19mila punti sopra a cui si trovava dallo scorso 26 novembre. A pesare l'arresto shock della figlia del fondatore di Huawei.
Chiude in deciso rialzo lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale sale a 296 punti base dai 278 punti di ieri. Il rendimento del titolo decennale del Tesoro sale al 3,19%.
Chiusura pesante per le principali borse europee. Parigi ha ceduto il 3,31% a 4,780 punti, Londra il 3,15% a 6.704 punti e Francoforte il 3,48% a 10.810 punti.
La Cina ha chiesto al Canada il rilascio immediato della donna, in un caso diplomatico che aggiunge nuove tensioni tra Pechino e Washington e che minaccia di complicare ulteriormente i colloqui commerciali.
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