Libri: manuale per aspiranti scrittori



di FRANCESCO GRECO - Soffrite di una patologia assai diffusa, il “blocco dello scrittore”? State ore e ore davanti al foglio bianco (o al word), senza riuscire a spiccicar parola?  Credete nel grande potere terapeutico del logos e volete usarlo per elaborare un lutto (amori finiti, disincanti ideologici, perdita di persone care, di animali, ecc.)?

Magari avete delle ambizioni letterarie, credete di avere in mente un’idea originale per buttar giù un romanzo, ma non sapete da dove e come cominciare?

Forse avete il titolo, ma non è quello giusto, non attirerà lettori, in libreria e sul web?

Sappiatelo da subito: la scrittura è un dèmone, un tiranno, un percorso accidentato, denso di incognite, ma anche rigore e disciplina, sacrifici immensi, d’ogni sorta (anche economici, con l’aps, come diceva Umberto Eco).  In tanti si sono perduti nei suoi labirinti, confondendo vita e letteratura, nell’osmosi fra l’una e l’altra.

Non solo, ma non dovete essere gelosi di quel che scrivete: anche Montanelli accettava editing ai suoi scritti, ed era Montanelli…

E se, acclarato tutto ciò, avete ancora delle velleità (quasi sempre infondate: ma potete scrivere anche per voi stessi, per la morosa, e poi non è solo colpa vostra, ma anche della scuola di massa che ha dato a tutti l’impressione di padroneggiare la scrittura, una storia, l’architettura di un romanzo), Ketty Magni ("la scrittrice dal taglio liquido" che ci ha dato "Adelaide. Imperatrice del Lago", "Il cuoco de Papa", "Arcimboldo, gustose passioni", "Rossini, la musica del cibo", "Teodolinda. Il senso della meraviglia", ecc.), ha un regalo per tutti voi, il ”Manuale di scrittura creativa” (Per valorizzare una brillante espressività narrativa), arricchito dalle deliziose vignette di Giovanni Beduschi, nate dalle scene di vita durante i corsi tenuti da Ketty con giovani scrittori ansiosi di impadronirsi dei ferri del mestiere, Bellevite Editore, Milano 2018, pp. 176, euro 13, 00.

Ketty non si è alzata una mattina con l’idea di un “manuale”, ma da anni insegna scrittura creativa e quindi il libro nasce, come si dice, “sul campo”, dal contatto quotidiano, de visu, con i suoi allievi, poichè la scrittura è anche, o soprattutto, rigore e disciplina, oltre che tecnica e "officina", ferri del mestiere.

Il ritmo svelto, il linguaggio essenziale, la cifra divulgativa e le vignette danno all’opera il tono lieve e giocoso del divertissment, “easy”, per dirla con gli anglosassoni.

Se volete diventare non scrittori, che è un termine impegnativo (oggi è un titolo di cui si fregia anche chi stila la lista della spesa, assecondato dalle case editrici aps e dalla tv cattiva maestra, con esiti disastrosi, letali), ma gente che sa mettere due periodi uno dietro l’altro senza far disastri, sa cos’è la consecutio temporum e l’uso dei congiuntivi evitando di farsi ridere addosso per gli orrori di grammatica e sintassi, non vi resta che procurarvelo per attrezzarvi bene, anche come tecnica, e così affrontare la scrittura con un minino di raziocinio.  Se siete il nuovo Balzac o Andrè Gide o il redivivo Bruce Chatwin o la reincarnazione di Leopardi o della Deledda, poi, saranno gli altri a dirlo, ma preparatevi alla traversata del deserto, con la prospettiva di dover tornare indietro dopo pochi passi…

A metà gennaio comincerà, in tutt'Italia, il tour di Ketty per la promozione del "Manuale".



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