di DONATO FORENZA - Tra i modelli di sviluppo sostenibile grande importanza rivestono le iniziative tendenti alla valorizzazione, sensibilizzazione e alla tutela del paesaggio con muretti a secco e con terrazzamenti come patrimonio culturale dell'abitare il territorio rurale e i centri abitati. Si tratta di preservare le valenze poliedriche della preziosa eredità della civiltà contadina, e dell’arte di costruzioni secolari, con l’intelligenza dell’uso delle pietre. I muri a secco meritano di essere rilanciati come sistema ecologico futuro e attuale. I paesaggi con muri a secco e quelli terrazzati si prestano a molteplici funzioni: - ecosistemiche, - economiche, difesa della proprietà e produttive, - naturalistiche, incrementando la biodiversità, - ambientali e idrogeologiche, preservando i versanti dall'erosione e regolando i deflussi idrici.
Notevole rilevanza va data all’aspetto estetico che conferisce una peculiare tessitura identitaria ai sistemi del territorio e del paesaggio. Recentemente, pertanto, l'Unesco ha definito l’Arte dei muri a secco «il più importante modello di organizzazione del paesaggio dell'area del Mediterraneo». I muri e i muretti a secco rappresentano un patrimonio identitario per tutta l'Italia, per il Mediterraneo e per la Puglia, in particolare. La Regione Puglia che è stata promotrice, insieme ad altre regioni, della candidatura. La Puglia, dal Salento alla Capitanata, è incastonata dai muri a secco, antiche opere che valorizzano il lavoro dei contadini e di tutti i cittadini custodi rispettosi del paesaggio, che mantiene intatta la sua autenticità nel tempo.
La difesa del suolo e della proprietà di vasti territori, mediante il sistema dei muretti a secco e con i terrazzamenti, ha protetto siti di rilevanza mondiale. Un bene al quale è necessario pensare in dimensioni multidisciplinari: - aspetti antropologici del vivere in campagna e in montagna; - Atlante dei paesaggi con muri a secco e terrazzati come risorsa per il futuro; - valorizzazione turistica integrata con progetti pilota; - funzioni e ruolo dei paesaggi con muri a secco e terrazzati; - esperienza di collina, alta montagna di muretti a secco, - nuove linee di gestione in ambienti mediterranei. L'Arte dei muretti a secco è stata inserita nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità, poiché essi rappresentano una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura. L'Italia aveva presentato la candidatura insieme a Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Tra le regioni promotrici della candidatura c'era proprio la Puglia per tutelare una tradizione che ha uno dei suoi punti di forza in Puglia, ma che caratterizza tutto il paesaggio italiano.
La pietra è un elemento della tradizione mediterranea che identifica i luoghi della memoria e che si tramanda di generazione in generazione. Ricordiamo i sistemi con muretti a secco della Costiera amalfitana, quelli della Liguria, di Pantelleria, etc.). Va rilevato che i sistemi territoriali con muretti a secco e a terrazzamenti sono importanti per i fattori: paesaggistico, idrogeologico, delle colture, della tutela del territorio e della bellezza e da molteplici aspetti antropologici da analizzare. Al crescente interesse dei muretti a secco e ai terrazzamenti collinari e montani, l’Architettura del paesaggio e la Difesa del suolo in connubio all’Ecologia del territorio è necessario rivolgere notevole attenzione e partecipazione per la sostenibilità ambientale e per la Green economy.
Notevole rilevanza va data all’aspetto estetico che conferisce una peculiare tessitura identitaria ai sistemi del territorio e del paesaggio. Recentemente, pertanto, l'Unesco ha definito l’Arte dei muri a secco «il più importante modello di organizzazione del paesaggio dell'area del Mediterraneo». I muri e i muretti a secco rappresentano un patrimonio identitario per tutta l'Italia, per il Mediterraneo e per la Puglia, in particolare. La Regione Puglia che è stata promotrice, insieme ad altre regioni, della candidatura. La Puglia, dal Salento alla Capitanata, è incastonata dai muri a secco, antiche opere che valorizzano il lavoro dei contadini e di tutti i cittadini custodi rispettosi del paesaggio, che mantiene intatta la sua autenticità nel tempo.
La difesa del suolo e della proprietà di vasti territori, mediante il sistema dei muretti a secco e con i terrazzamenti, ha protetto siti di rilevanza mondiale. Un bene al quale è necessario pensare in dimensioni multidisciplinari: - aspetti antropologici del vivere in campagna e in montagna; - Atlante dei paesaggi con muri a secco e terrazzati come risorsa per il futuro; - valorizzazione turistica integrata con progetti pilota; - funzioni e ruolo dei paesaggi con muri a secco e terrazzati; - esperienza di collina, alta montagna di muretti a secco, - nuove linee di gestione in ambienti mediterranei. L'Arte dei muretti a secco è stata inserita nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità, poiché essi rappresentano una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura. L'Italia aveva presentato la candidatura insieme a Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Tra le regioni promotrici della candidatura c'era proprio la Puglia per tutelare una tradizione che ha uno dei suoi punti di forza in Puglia, ma che caratterizza tutto il paesaggio italiano.
La pietra è un elemento della tradizione mediterranea che identifica i luoghi della memoria e che si tramanda di generazione in generazione. Ricordiamo i sistemi con muretti a secco della Costiera amalfitana, quelli della Liguria, di Pantelleria, etc.). Va rilevato che i sistemi territoriali con muretti a secco e a terrazzamenti sono importanti per i fattori: paesaggistico, idrogeologico, delle colture, della tutela del territorio e della bellezza e da molteplici aspetti antropologici da analizzare. Al crescente interesse dei muretti a secco e ai terrazzamenti collinari e montani, l’Architettura del paesaggio e la Difesa del suolo in connubio all’Ecologia del territorio è necessario rivolgere notevole attenzione e partecipazione per la sostenibilità ambientale e per la Green economy.