Protezione Civile, paesaggio e Papa Francesco

(ANSA)
di DONATO FORENZA -  Nel contesto di tematiche complesse relative alla protezione dell’ambiente, alla bellezza del paesaggio, Papa Francesco, nel discorso pronunciato recentemente ai membri del Servizio nazionale della Protezione Civile nell’Aula Paolo VI, ricevuti in udienza, ha sancito che “Il territorio italiano è caratterizzato dalla bellezza del paesaggio e dalla ricchezza del patrimonio storico-artistico. Questi elementi meravigliosi purtroppo convivono con situazioni di pericolosità”. Hanno partecipato in Santa Sede anche i 140 sindaci dei Comuni colpiti dal sisma nel Centro Italia (2016) e dei comuni dell’Isola di Ischia (terremoto del 2017). “La missione più importante della protezione civile - riferisce il Pontefice - diventa quella educativa, per fare in modo che, in tempo di quiete, ciascun cittadino venga formato per conoscere i luoghi di vita quotidiana e, in questo modo, possa adottare comportamenti che riducano i rischi per sé e per gli altri”.

Francesco ritiene particolarmente utili le iniziative che vengono svolte nelle scuole con i bambini e i ragazzi: “Alle istituzioni territoriali è affidato il compito di programmare il corretto uso del territorio, in alcuni casi anche cercando di rimediare a possibili errori commessi nel passato, molto spesso per carenza di conoscenze”. Alla importante manifestazione hanno presenziato oltre 3.500 volontari e volontarie di protezione civile di 35 organizzazioni di volontariato, gruppi comunali e associazioni locali.e regionali; hanno partecipato oltre 350 rappresentanti di Forze di Polizia (Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Polizia di Stato) e oltre 200 studiosi e ricercatori, di ordini professionali, di gestori di servizi essenziali e di enti di protezione civile.

Notevole rilevanza hanno assunto le parole formulate dal Pontefice che ha evidenziato l’impegno della Protezione Civile italiana, che “non smette mai di ricordarci che la difesa della vita umana e la salvaguardia del territorio e delle infrastrutture non avvengono solo nelle emergenze, ma anche e soprattutto nelle attività di previsione e prevenzione e nella successiva fase di ritorno alla normalità che, malgrado l’impegno di tutti, a volte è più lunga e complessa di quanto si possa immaginare”. Alla presenza dei 350 funzionari del Dipartimento della Protezione Civile si aggiungono più di 1.500 rappresentanti del Comitato operativo allargato di Protezione Civile, tra cui 250 uomini e donne dei Vigili del Fuoco, oltre a 500 unità delle Forze Armate tra Carabinieri, Aeronautica, Esercito, Marina Militare e Capitaneria di Porto.

Riteniamo che sia necessario e indilazionabile, adottare innovativi modelli sostenibili di produzione, consumo e riproduzione che rispettino l’economia circolare, le capacità rigenerative della Terra, i diritti umani e il benessere delle comunità.

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