di NICOLA RICCHITELLI - L’occasione è stata un'intervista rilasciata alla nostra testata per parlare del nuovo programma – “Guarda…Stupisci” - con cui il grande artista foggiano Renzo Arbore è tornato in televisione: «Il programma nasce dall’esigenza di insegnare ai ragazzi più giovani i fenomeni che non hanno vissuto. Credo che il compito di un signore della mia età è quello di indicare ai ragazzi che non hanno vissuto alcune stagioni della cultura italiana questi momenti qua, l’ho fatto con la canzone napoletana antica e classica – e lo sto facendo ancora con la mia Orchestra italiana attraverso i vari concerti in giro per l’Italia e per il mondo – questa volta lo faccio con le canzoni umoristiche napoletane…».
La chiacchierata scivola via tra temi quali musica napoletana: «La melodia che sprigiona la canzone napoletana non ha eguali al mondo; perché la canzone napoletana prima, e la canzone italiana dopo, sono un fenomeno di cultura fatto passare un po’ per fenomeno minore, quando è straordinariamente maggiore. Il mio augurio è che prima o poi qualche intellettuale prenda il mio posto e cerchi di far studiare tutto questo nelle scuole italiane e nelle università»; fino ad arrivare allo stato di salute della televisione italiana attuale: «E' inutile negarlo che siamo sotto la dittatura dell’auditel. A mio modo di vedere occorrerebbe anche l’indice di gradimento, quindi dare modo al telespettatore di giudicare la bontà o meno di un programma, perché possono esserci programmi visti poco ma molti amati dal pubblico. Ci vorrebbe qualcuno che recuperi a monte l’indice di gradimento, l’indice di bontà, di affezione nei confronti di un programma, se non si fa questo la televisione italiana sarà sempre schiava dell’auditel».
L’intervista si chiude in qualche modo sulle “note” di quel famoso brano “Barlett Barlett” interpretata assieme a Lino Banfi nel lontano 2001 nella nota trasmissione di Rai 1, “Passo Doppio”, condotta da Pippo Baudo: «Beh, la Puglia e la sua “pugliesità” è un po’ la nostra passione; quando ci incontriamo con Lino Banfi, Michele Mirabella, Gegè Telesforo e altri, noi ci divertiamo a parlare tra di noi il pugliese, a raccontare le cose in pugliese, quindi nacque così, nei i miei incontri con Banfi, trasformando la famosa “New York New York”, in “Bàrlett Bàrlett” e dedicando questa canzone a questa splendida città che è Barletta. Conservo ancora oggi il testo originale, delle volte l’abbiamo riproposta così come l’abbiamo scritta altre abbiamo improvvisato, però è una canzone a noi cara, è stata infatti riproposta – assieme a Lino Banfi - l’ultima volta l’anno scorso all’Auditorium di Roma».
La chiacchierata si chiude tornando un po’ indietro nel tempo, facendo giungere la memoria a quella domenica di marzo del 2001 quando Renzo Arbore e lo stesso Lino Banfi nello splendido scenario del teatro “G.Curci” di Barletta ricevettero per volere del compianto sindaco Francesco Salerno la cittadinanza onoraria per aver rappresentato e sottolineato la pugliesità nel mondo.
Lo stesso Arbore ha ricordato quel momento spendendo parole di stima per l’ex sindaco e per la nostra città.
La chiacchierata scivola via tra temi quali musica napoletana: «La melodia che sprigiona la canzone napoletana non ha eguali al mondo; perché la canzone napoletana prima, e la canzone italiana dopo, sono un fenomeno di cultura fatto passare un po’ per fenomeno minore, quando è straordinariamente maggiore. Il mio augurio è che prima o poi qualche intellettuale prenda il mio posto e cerchi di far studiare tutto questo nelle scuole italiane e nelle università»; fino ad arrivare allo stato di salute della televisione italiana attuale: «E' inutile negarlo che siamo sotto la dittatura dell’auditel. A mio modo di vedere occorrerebbe anche l’indice di gradimento, quindi dare modo al telespettatore di giudicare la bontà o meno di un programma, perché possono esserci programmi visti poco ma molti amati dal pubblico. Ci vorrebbe qualcuno che recuperi a monte l’indice di gradimento, l’indice di bontà, di affezione nei confronti di un programma, se non si fa questo la televisione italiana sarà sempre schiava dell’auditel».
L’intervista si chiude in qualche modo sulle “note” di quel famoso brano “Barlett Barlett” interpretata assieme a Lino Banfi nel lontano 2001 nella nota trasmissione di Rai 1, “Passo Doppio”, condotta da Pippo Baudo: «Beh, la Puglia e la sua “pugliesità” è un po’ la nostra passione; quando ci incontriamo con Lino Banfi, Michele Mirabella, Gegè Telesforo e altri, noi ci divertiamo a parlare tra di noi il pugliese, a raccontare le cose in pugliese, quindi nacque così, nei i miei incontri con Banfi, trasformando la famosa “New York New York”, in “Bàrlett Bàrlett” e dedicando questa canzone a questa splendida città che è Barletta. Conservo ancora oggi il testo originale, delle volte l’abbiamo riproposta così come l’abbiamo scritta altre abbiamo improvvisato, però è una canzone a noi cara, è stata infatti riproposta – assieme a Lino Banfi - l’ultima volta l’anno scorso all’Auditorium di Roma».
La chiacchierata si chiude tornando un po’ indietro nel tempo, facendo giungere la memoria a quella domenica di marzo del 2001 quando Renzo Arbore e lo stesso Lino Banfi nello splendido scenario del teatro “G.Curci” di Barletta ricevettero per volere del compianto sindaco Francesco Salerno la cittadinanza onoraria per aver rappresentato e sottolineato la pugliesità nel mondo.
Lo stesso Arbore ha ricordato quel momento spendendo parole di stima per l’ex sindaco e per la nostra città.