Rop, al via stati generali. Emiliano: "Cambia gestione paziente oncologico, dal 14 gennaio al via il numero verde e i CoRo"


BARI - La ROP, la rete oncologica pugliese, nasce per eliminare i dislivelli e per dare una sanità omogenea su tutto il territorio regionale. I cittadini che si ammalano di tumore ogni anno in Puglia sono circa 20mila. A loro la Rete servirà per avere una risposta assistenziale completa, una presa in carico a 360 gradi, con lo scopo anche di ridurre la mobilità passiva extra-regionale, con tutto ciò che essa implica in termini di disagio proprio per i pazienti.

“Oggi finalmente presentiamo in grande stile la rete oncologica pugliese – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenendo questa mattina presso la Fiera del Levante di Bari agli Stati generali della Rete Oncologica – dal 14 gennaio del 2019 , presso l’IRCCS Giovanni Paolo II, ci sarà un numero verde 800185003 a disposizione dei pazienti e ben 17 Centri di Orientamento Oncologico cui spetterà la presa in carico totale del paziente. Il sistema sanitario pugliese ha fatto un enorme passo in avanti, riconosciuto anche dal Ministero della Sanità. Oggi registriamo il più alto livello dei LEA, 181, (i livelli essenziali di assistenza) mai raggiunto nella storia della regione Puglia e questo è quello che conta. È chiaro però che avere migliorato molto non significa essere diventati un sistema sanitario da Coppa dei Campioni. Noi siamo in una fase interlocutoria, dobbiamo crescere ancora ma più di questo, in tre anni, non si poteva fare. Questa è una rete che non esisteva e, vi assicuro, per me era un'umiliazione girare per l'Italia e sapere che l'unico sistema sanitario regionale a non avere una rete oncologica era quello pugliese”.

Per Emiliano probabilmente “la Puglia non aveva la ROP perché i viaggi della speranza sono delle cose terribili per le famiglie, ma sono anche dei grandi affari per un sacco di gente”.

“Questi affari da oggi sono terminati – ha detto Emiliano - e quando un Presidente della Regione fa saltare i grandi affari, sicuramente ci si aspetta grandi reazioni, ma le mie spalle sono larghe, anche perché il popolo pugliese sta comprendendo che questa rivoluzione faticosa non guarda in faccia nessuno. Comunque la rete oncologica ormai è nata – ha concluso Emiliano - stiamo investendo tre milioni l’anno per sostenerla e dobbiamo continuare a fare in modo che queste risorse siano spese nel modo migliore”.

Per il direttore del Dipartimento regionale Politiche per la salute, Giancarlo Ruscitti “oggi non è un avvio”.

“Noi – ha detto Ruscitti - vogliamo render conto che abbiamo incrementato gli interventi chirurgici in oncologia, i trattamenti chemioterapici e la radioterapia. La macchina è partita e sta funzionando anche grazie alle assunzioni che abbiamo fatto recentemente. Solo nel primo semestre del 2018 abbiamo fatto almeno 110 interventi sulle mammelle in più rispetto al 2017, sono tutte donne che prima si rivolgevano a regioni che non erano la Puglia e che oggi invece possono essere curate presso la loro residenza. Certo c’è ancora da fare tanto anche perché soprattutto le terapie oncologiche stanno cambiando radicalmente e diventano molto più costose, diventando più difficile trattare tumori che da mortali e maligni stanno diventando cronici con un aumento dei costi e una difficoltà anche di competenze cliniche. La rete serve proprio a questo, a concentrare nei luoghi adatti la possibilità di curare e fare diagnosi sui tumori in Puglia”.

“Per quanto riguarda la mobilità passiva – ha concluso il direttore del Dipartimento - in questo momento noi abbiamo interrotto il flusso di denaro e di tecnologie e di investimenti che andava verso il Nord. La possibilità di fare questi investimenti in Puglia è già significativa, abbiamo ridotto di circa 100 milioni di euro la mobilità passiva e il nostro obiettivo è di portarla quasi a zero, abbiamo 200 milioni di euro da scalare, sono i soldi che i pugliesi oggi pagano per avere prestazioni fuori Puglia e che invece dobbiamo riportare nel loro territorio”.

“La Rete Oncologica, insediata solo a maggio scorso, ha ormai una ricchezza professionale e operativa sorprendente – ha aggiunto Giovanni Gorgoni direttore generale Aress - Ai primi trecento professionisti reclutati negli organi di governo della rete prima dell’estate se ne sono aggiunti altrettanti che stanno costruendo pezzo pezzo la Rete. La ROP va vista come un contenitore di reti, una sorta di rete delle reti perché incorpora sottoreti per singola patologia tumorale, ed è la più complessa da gestire. Grazie al contributo dei molti professionisti coinvolti al centro e in periferia abbiamo definito linee guida e collocazione dei Centri di Orientamento Oncologico che partono ufficialmente da metà gennaio 2019; abbiamo addestrato quaranta esperti di progettazione dei percorsi clinici già operativi; abbiamo adottato e avviato la sottorete delle anatomie patologiche e per il tumore del seno e, da un mese – ha concluso Gorgoni - sono già al lavoro i gruppi regionali per la progettazione delle sottoreti per polmone, utero, colon e prostata, attese in consegna a gennaio 2019.”

Sulla grande importanza del significato del Centro di orientamento oncologico, è intervenuto il coordinatore operativo dell’Unità di Coordinamento della ROP, Giammarco Surico.

“Dal 14 gennaio il cittadino potrà comporre il numero verde e, in base al luogo di residenza, verrà deviata la telefonata sul centro di orientamento oncologico più vicino dove potrà essere accolto da un oncologo, da uno psicologo, da un amministrativo e da un infermiere per la presa in carico totale. Questo significa che verranno pianificati i piani di terapia di diagnostica e laddove non c'è una diagnosi accertata di patologia oncologica, il paziente non dovrà più andare a prenotarsi TAC e risonanze, sarà tutto fatto dal Centro di orientamento oncologico. Questo è un segnale chiaro che porta a dare un'offerta sanitaria al massimo del livello attraverso anche l’attivazione dei gruppi multidisciplinari che devono consentire, non solo la presa in carico, ma il miglior trattamento che oggi la medicina richiede per ottenere il massimo del risultato. Ripeto, tutto ciò è un segnale chiaro, deciso e Inequivocabile per chi pensava che la rete oncologica fosse scritta solo sulla carta”.

Per Surico “oggi avremo una cura di qualità in Puglia perché noi abbiamo delle professionalità che andavano messe in rete e lo stiamo facendo”. Infine Surico ha voluto ringraziare “tutti i colleghi che ci hanno dato una mano e che sono coinvolti in questa grande sfida e che hanno sostituito quella visione medicocentrica con una visione di multidisciplinarietà. Lavorare insieme per dare il meglio, questa è la risposta migliore per tutti i pazienti”.

“Come dico sempre – ha aggiunto il direttore generale dell’IRCCS Giovanni Paolo II nonchè presidente dell’Unità di Coordinamento della ROP, Antonio Delvino - la complessità della nostra società, e in particolare la complessità della sanità e della patologia, si affronta solo con la massima integrazione possibile ed è chiaro che una Rete ha in sé il concetto della integrazione. Noi da soli non riusciremo a fare nulla. I primi risultati positivi della’integrazione, che si è determinata con l'istituzione della rete dell'anno scorso, li stiamo vedendo oggi anche in termini di riduzione della mobilità sanitaria in ambito oncologico. Abbiamo voluto gli Stati generali che, per noi, sono un evento molto importante in termini di accelerazione della crescita dell'integrazione e della rete oncologica. Oggi – ha concluso Delvino - si discuterà in maniera orizzontale, medici, associazioni di pazienti, stakeholders. Il concetto di rete oncologica sarà declinato in maniera efficace, dobbiamo fare in modo di canalizzare le infrastrutture e i CoRo, i centri che prenderanno il paziente in carico”.

NUMERO VERDE

Il numero verde sarà attivo per quattro ore al giorno per sei giorni alla settimana, tutte le telefonate dei pazienti che hanno il sospetto o la preoccupazione di una malattia oncologica potranno chiamarlo. Dal numero verde poi ci sarà il trasferimento del paziente e la sua presa in carico presso i 17 centri di orientamento oncologico,distribuiti in tutta la regione con un rapporto di uno a 250.000 abitanti.

CHE COSA È IL CORO

Il COrO è il centro oncologico di riferimento che ha il compito di informare e accogliere ogni nuovo paziente con una diagnosi o un sospetto di diagnosi di malattia neoplastica e accompagnarlo in tutto il suo percorso di cura, gestendo le problematiche cliniche e amministrative, garantendo e verificando la presa in carico da parte della Rete anche sul piano sociale, in costante dialogo con il medico di famiglia e con un team multidisciplinare.

I COrO sono 17 in tutta la Regione Puglia e saranno localizzati in diverse sedi:

 4 nella macroarea di Capitanata (Foggia e BAT),
 5 nella macroarea Barese (Bari),
 4 nella macroarea Jonico-Adriatica (Taranto e Brindisi),
 4 nella macroaera del Salento (Lecce).