BARI - “L’avvio dei nuovi orari Trenitalia, sulla linea Foggia - Lecce, sembra rendere contento solo l’assessore ai Trasporti Giannini. Meno felici sono invece i pendolari, che continuano a manifestarci il loro malcontento. Magari Giannini dovrebbe fare una chiacchierata con chi ogni giorno sale su quei treni per rendersi conto della situazione critica che stanno vivendo”. Lo dichiara la consigliera del M5S Antonella Laricchia, che annuncia un’interrogazione indirizzata all’assessore ai Trasporti della Giunta Emiliano, Giovanni Giannini. Le criticità maggiori sono l’aumento dei tempi di percorrenza rispetto all’ultimo orario vigente, la soppressione di alcune corse mattutine e l’inserimento del cambio di treno anche su tratte al di sotto dei 30 km.
“Abbiamo raccolto le istanze dei cittadini - dichiara Laricchia - e analizzato cosa sia cambiato rispetto al precedente orario. Ebbene non si registravano tempi di percorrenza tanto lunghi da quando non vi era ancora il secondo binario lungo la costa Adriatica. Le corse di treni Regionali Veloci, di cui si vanta l’assessore, semplicemente saltano alcune fermate per arrivare prima a destinazione. Inspiegabilmente, però, queste corse “veloci” saltano stazioni di città più grandi a beneficio di fermate intermedie e palesemente meno trafficate. Segnalazioni giungono dal sud-est barese, dove polignanesi e molesi sono costretti a cambi di treno per raggiungere Bari e Brindisi, quantomeno non in tempi biblici”.
La percorrenza del Fasano-Bari arriva a sfiorare quasi le due ore di viaggio con corse anche da 1h 51min (quando prima si andava dai 37 ai 50 minuti al massimo). Ma anche nel nord barese non va meglio, dove Giovinazzo perde quattro corse mattutine verso Bari.
“Neppure l’apertura della nuova sede del Consiglio in Via Gentile è stata considerata - prosegue Laricchia - infatti chi arriva da Lecce e Brindisi non potrà usufruire del c.d. Regionale Veloce in quanto quest’ultimo non effettua fermate a Torre Quetta. Una fermata in teoria inaugurata appositamente per permettere ai lavoratori delle sedi regionali di arrivare in treno e costata €1,4 milioni. Chi viene dal Salento sarebbe costretto a cambi di treno da Bari o ad altre fermate intermedie prima di arrivare nel capoluogo, con buona pace del cartellino da timbrare. A fronte di queste segnalazioni non sappiamo se ridere o piangere quando sentiamo l’assessore Giannini dichiararsi tanto contento del risparmio di ben 10 minuti su tratte tra Foggia e Bari e tra Bari e Lecce. Risparmio di tempo tutto da dimostrare, perché da lunedì si registrano continui ritardi che stanno facendo dilatare inaccettabilmente i tempi di percorrenza su tratte al di sotto dei 50 km. Oggettivamente, non si può pretendere di avere treni con diverse velocità in più sullo stesso binario. Pertanto chiediamo all’assessore di voler rivedere i nuovi orari attraverso una maggiore considerazione delle esigenze degli utenti dei treni regionali, corse per le quali Trenitalia ottiene anche finanziamento pubblico. Magari - conclude - l’assessore potrebbe fare un giro su qualche regionale e rendersi conto da sé.”
“Abbiamo raccolto le istanze dei cittadini - dichiara Laricchia - e analizzato cosa sia cambiato rispetto al precedente orario. Ebbene non si registravano tempi di percorrenza tanto lunghi da quando non vi era ancora il secondo binario lungo la costa Adriatica. Le corse di treni Regionali Veloci, di cui si vanta l’assessore, semplicemente saltano alcune fermate per arrivare prima a destinazione. Inspiegabilmente, però, queste corse “veloci” saltano stazioni di città più grandi a beneficio di fermate intermedie e palesemente meno trafficate. Segnalazioni giungono dal sud-est barese, dove polignanesi e molesi sono costretti a cambi di treno per raggiungere Bari e Brindisi, quantomeno non in tempi biblici”.
La percorrenza del Fasano-Bari arriva a sfiorare quasi le due ore di viaggio con corse anche da 1h 51min (quando prima si andava dai 37 ai 50 minuti al massimo). Ma anche nel nord barese non va meglio, dove Giovinazzo perde quattro corse mattutine verso Bari.
“Neppure l’apertura della nuova sede del Consiglio in Via Gentile è stata considerata - prosegue Laricchia - infatti chi arriva da Lecce e Brindisi non potrà usufruire del c.d. Regionale Veloce in quanto quest’ultimo non effettua fermate a Torre Quetta. Una fermata in teoria inaugurata appositamente per permettere ai lavoratori delle sedi regionali di arrivare in treno e costata €1,4 milioni. Chi viene dal Salento sarebbe costretto a cambi di treno da Bari o ad altre fermate intermedie prima di arrivare nel capoluogo, con buona pace del cartellino da timbrare. A fronte di queste segnalazioni non sappiamo se ridere o piangere quando sentiamo l’assessore Giannini dichiararsi tanto contento del risparmio di ben 10 minuti su tratte tra Foggia e Bari e tra Bari e Lecce. Risparmio di tempo tutto da dimostrare, perché da lunedì si registrano continui ritardi che stanno facendo dilatare inaccettabilmente i tempi di percorrenza su tratte al di sotto dei 50 km. Oggettivamente, non si può pretendere di avere treni con diverse velocità in più sullo stesso binario. Pertanto chiediamo all’assessore di voler rivedere i nuovi orari attraverso una maggiore considerazione delle esigenze degli utenti dei treni regionali, corse per le quali Trenitalia ottiene anche finanziamento pubblico. Magari - conclude - l’assessore potrebbe fare un giro su qualche regionale e rendersi conto da sé.”
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