“Perciò – spiega – abbiamo votato contro quest’atto che mette a rischio il patrimonio degli ulivi di Puglia, per un gioco politico di cui non ci è stata spiegata la ratio, semplicemente perché non c’è. Come si giustifica questa decisione priva di qualsiasi base scientifica o tecnica, di concedere una deroga alle eradicazioni per gli ulivi monumentali dichiarati infetti, benché la scienza attesti che è il taglio l’unica via per contrastare il propagarsi del batterio? Perché questa nuova piroetta di Emiliano sulla questione eradicazioni?”.
“In tutta questa sciagurata vicenda – ricorda Damascelli – il presidente ha cambiato posizione più di una volta. Inizialmente ha sostenuto gli oppositori del piano Silletti, dicendo no alle eradicazioni per puro populismo e salutando come una liberazione l’uscita di scena del commissario per l’emergenza Xylella. E questa è una responsabilità politica gravissima. Solo quando si è reso conto dell’avanzata dilagante del batterio, e sotto la minaccia di nuove infrazioni Ue per le mancate eradicazioni, Emiliano ha fatto un’altra delle sue acrobazie, chiedendo al ministro delle Politiche agricole Centinaio di sburocratizzare le pratiche, al fine di velocizzarle”.
“Ora, all’improvviso, cambia di nuovo idea, imponendo deroghe per le piante monumentali infette, benché sia dimostrato che non hanno maggiore resistenza al batterio rispetto agli altri ulivi né hanno possibilità di essere salvate, ma alimentano soltanto il propagarsi dell’infezione”.
“Con questo provvedimento – conclude il consigliere Fi – il governo Emiliano ancora una volta si rende complice della Xylella".
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